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Il manuale dell’errante – Volume 1 – Carla Rueckert (approfondimento)

16 Apr 2013 | Channeling, Esistenza, Spiritualità

Product by:
Carla Rueckert

Reviewed by:
Rating:
4
On 16 Aprile 2013
Last modified:22 Settembre 2022

Summary:

Dopo aver proposto la recensione di Il manuale dell’errante - Volume 1, eccoci arrivati all’approfondimento del libro di Carla Rueckert. Lo facciamo, come sempre, tramite alcuni spunti tratti dal libro in questione.

Manuale dell’errante - Volume 1 - Carla Rueckert (spiritualità)Titolo: Il manuale dell’errante – Volume 1 (A wanderer’s handbook).
Autore: Carla Rueckert.
Argomenti: channeling, esistenza.
Editore: Stazione Celeste Editore.
Anno: 2001.
Voto: 7.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiGiardino dei libriAmazon.

 

Dopo aver proposto la recensione di Il manuale dell’errante – Volume 1, eccoci arrivati all’approfondimento del libro di Carla Rueckert.

Lo facciamo, come sempre, tramite alcuni spunti tratti dal libro in questione. Alcuni tra i tantissimi spunti interessanti e importanti, occorre precisare.

Partiamo da un piccolo brano sulla voce interiore e i segnali dell’universo.
“La voce dello spirito sembra parlare in così tanti modi a chi sta ascoltando, che più si inizia a prestare attenzione alle coincidenze e alle sincronicità, più si inizia a percepire lo spirito che risponde, quel compagno invisibile che desidera collocare all’interno della coscienza modi alternativi di essere. È un lavoro adatto ai tenaci perché si tratta davvero del lavoro dell’incarnazione, non il lavoro di un giorno, di un anno o di un decennio, ma piuttosto lo scopo è raggiungere la consapevolezza di sé e la scelta di sé, ovvero la stella che ciascuno di noi segue.”

Sempre in tema di ‘non casualità’, leggiamo ora un brano sulle esperienze di vita, e particolarmente su quelle difficili: se ci capitano, è perché abbiamo le doti per superarle e per imparare la lezione in esse contenuta.
“Quando, prima dell’incarnazione, vi viene data la possibilità di scegliere una difficoltà, abbiate fede che siete uno spirito sufficientemente avanzato da partecipare al vostro destino, che le cose non succedono semplicemente per caso, che la povertà apparente, il limite apparente, la difficoltà apparente, la malattia apparente, sono anche un esplicito aiuto per creare una circostanza in cui la lezione d’amore può essere imparata in condizioni avverse. La vostra è l’ultima densità con condizioni veramente avverse per la persona orientata positivamente o di servizio agli altri. Solo in questa densità, la densità della scelta, può avvenire ciò. Sappiate allora che quello che sta di fronte a voi non è un lavoro superiore alle vostre capacità, non è qualcosa che vi sconfigge; non programmereste una cosa del genere per voi. Ma state ampliando i vostri limiti, perché desiderate cambiare, desiderate diventare ancora più polarizzati nell’amore e nel servizio al Creatore e agli altri di quanto lo siate ora.”

E, a proposito di cose da imparare, questa è la più basilare di tutte.
“Spesso abbiamo detto che la vostra incarnazione di terza densità può essere vista come una scuola in cui lo scopo dell’illusione è portare il ricercatore di terza densità dalla testa al cuore, mentre i pensieri intellettuali hanno l’energia della luce, potremmo dire, si può dire che le emozioni hanno l’energia del cuore, ed è per questo che le emozioni contengono informazioni più profonde rispetto a qualsiasi saggezza che il cervello possa racchiudere ed esprimere.”

Un altro apprendimento importante riguarda gli altri e i loro percorsi di vita.
“Vorremmo incoraggiare ciascuno a non sentirsi superiore all’entità che non è consapevole dell’evoluzione spirituale. Per quanto abbiate preso coscienza del processo di evoluzione, di che cosa sia l’evoluzione spirituale, siete ancora forniti del completo bagaglio di sfide a livello fisico, mentale, emotivo e spirituale, e tutti questi fili dell’essere posseggono al meglio la propria forza e il proprio splendore. Gran parte dell’arazzo della vita viene creato dalle difficoltà, dal lato oscuro delle cose, e non possiamo fare a meno di dare tanto rilievo al valore di queste energie inferiori e al lavoro da fare con loro come se il lavoro con esse fosse tanto entusiasmante quanto il lavoro con i centri superiori.”

Ancora un appunto sugli “altri”, e sul loro fungere da nostri specchi.
“Le cose degli altri che vi danno più fastidio sono quelle che riflettono voi stessi, e in queste potete vedere una versione distorta di quello che sta accadendo in voi. Perciò, ogni relazione è come uno specchio nel tempo che si sposta con voi lungo il fiume, mostrandovi un aspetto del vostro stesso volto e che a sua volta può diventare un catalizzatore affinché voi possiate lavorare sul sé.”

Parliamo ora del ‘raccolto’, ossia del passaggio dall’attuale terza dimensione alla successiva.
“Raccolto è una parola attivante per molti seguaci della new age, che coinvolge numerosi aspetti. Sento che oggi sono in corso due raccolti sul pianeta Terra, un raccolto dei suoi abitanti e un raccolto del pianeta stesso. La sensazione di vivere in un periodo di culmine o di compimento è molto diffusa tra gli erranti. Le entità della Confederazione hanno parlato di cicli di tempo all’interno dei quali la popolazione planetaria ha l’opportunità di imparare le lezioni d’amore che compongono il curriculum della scuola della Terra fatto di avversità. Secondo loro, siamo alla fine di un ciclo minore della durata, all’incirca, di 25.000 anni e anche alla fine del ciclo maggiore di 75.000 anni.
Probabilmente deve esserci un raccolto di anime alla fine di ciascuno dei tre cicli minori all’interno di un ciclo maggiore, ma i primi due raccolti minori della Terra non sono avvenuti eccetto per quei pochissimi che sono stati promossi, e perciò tutti coloro che si incarnano adesso stanno vivendo in un periodo in cui obbligatoriamente ci sarà il raccolto principale. Alcuni saranno promossi e passeranno ad altre lezioni, altri ripeteranno questa ‘classe’, o densità della scuola, poiché non hanno ancora imparato le loro lezioni.”

Adesso un brano piuttosto sostanzioso sulla natura delle varie densità, dalla prima alla settima.
“Ci vorranno forse centinaia di anni prima che questa transizione venga completata, perciò immagino che i primi cittadini della Terra di quarta densità saranno molto speciali, in quanto sapranno come rimanere invisibili e come passare inosservati alle popolazioni di terza densità che resteranno ancora per un certo periodo.
La prima densità è la densità fondamentale della Terra, dell’aria, del vento e del fuoco. Inizia nell’eternità che condivide con la densità finale della precedente creazione prima di questa, e, solo verso la fine della prima densità, la materia, il tempo e lo spazio così come noi li conosciamo, prendono forma dal vortice indifferenziato di energia. Il nostro oceano, il cielo e le montagne sono espressione della tarda prima densità. La seconda densità vede l’avvento delle entità mobili come l’ameba, le piante e gli animali. Questa densità è caratterizzata dal movimento verso la luce e le forme di vita si dirigono letteralmente verso questa luce per rinvigorirsi e rigenerarsi, è la densità di un certo tipo di intelligenza ma non quella della consapevolezza di sé. La terza densità, che tutti noi insieme abbiamo in questo periodo, è la prima densità delle entità consapevoli di sé stesse e in essa i suoi abitanti iniziano a ricercare le lezioni dell’amore scegliendo inizialmente il propri percorso o modo di ricerca per realizzare quell’amore. La quarta densità è la densità dell’amore o della comprensione e i suoi abitanti cercano di perfezionare questa conoscenza iniziando le lezioni della saggezza. La quinta densità è la densità della saggezza, e i suoi abitanti completano lo studio della saggezza. La sesta densità è la densità dell’unificazione, in cui si cerca e si trova l’equilibrio dell’amore e della saggezza. In questa densità il percorso positivo e quello negativo, dopo la separazione iniziata con la scelta della terza densità, tornano a unirsi, dato che le entità di sesta densità negativa capiscono che non possono proseguire finché non accettano completamente che tutte le entità sono uno nel Creatore, cambiando la loro polarità in un sol colpo. La settima densità è la densità dell’eternità. Qui, le entità consapevoli di sé completano tutte le lezioni e alla fine, attratte dalla gravità spirituale, fanno ritorno al Creatore depotenziato, la densità torna quindi nell’eternità nella quale ebbe inizio la prima densità.”

Ecco invece cosa succede quando entriamo in questa terza densità.
“La porta che conduce al sé profondo è chiusa piuttosto bene quando uno spirito entra in una manifesta incarnazione di terza densità. La visione viene a mancare, la consapevolezza diminuisce, i sensi interiori ben sintonizzati sono attutiti dalla carne, e l’incarnazione diventa sempre più pensate man mano che il bambino diventa l’adulto. Eppure, il piccolo essere sopravvive alla crescente complessità della personale consapevolezza universale che è la consapevolezza del sé in un universo soggettivo. In quel primo sguardo al proprio universo il risultato è incerto. Le cose sembrano difficili, scure e tetre. Si lavora in tutti i modi per sostenere il sé fisico, per contenere le emozioni, per trovare l’essenza più vera del sé in mezzo a tutte le vicissitudini del cambiamento. Eppure, all’interno di un universo di soli, potremo dire che ci sono energie che rappresentano, e lo sono in senso olografico, le vibrazioni di saggezza espresse dal sole e dalle stelle. Questa porta verso la mente profonda intorno alla quale ruota questo universo, e che solo gradualmente può essere vista, viene aperta dal sé e solo dal sé. Vale a dire, che nell’incarnazione non può essere aperta da un’altra persona. Tuttavia, nello spazio interiore della meditazione, quando veramente regna il silenzio e lo spirito è in qualche modo liberato, il desiderio di trovare l’ispirazione nella meditazione silenziosa genera una guida interiore che accresce le proprie qualità facendole diventare sempre più proficue.”

Ecco ora un consiglio per accelerare la propria crescita spirituale.
È un evergreen, ma va sempre bene ricordarlo.
“Non insistiamo mai abbastanza sul fatto che la meditazione diventi una pratica quotidiana. Non intendiamo giudicare il merito delle meditazioni individuali o persino attribuire grande importanza al tempo impiegato. Quando il desiderio è maturo dentro di sé, ci sarà quell’attenzione e si faranno progressi. Comunque senza la disciplina della meditazione quotidiana, anche fatta solo per pochi minuti, la stagione della trasmutazione individuale di ciascun pellegrino può passare completamente inavvertita, persa nella frenesia delle attività quotidiane. ”

Parliamo ora di fede e fiducia nell’esistenza.
“La fede non è qualcosa che potete comprare o qualcosa in cui potete impegnarvi. La fede è qualcosa che vi arriva dopo aver fatto un salto nel vuoto. Mentre state cadendo sentite quel paracadute emotivo e sapete che cos’è veramente la fede, ma prima dovete saltare.
[…] La fede è semplicemente avere fede che il Creatore che ha creato tutto quello che c’è, incluso voi, è un Creatore di infinito a intelligente amore, che vi ha amato coma parte di Sé, come un bambino da nutrire, come una personalità da cui imparare qualcosa di Sé, come tutti i genitori hanno imparato dai propri figli. Aspirare a vivere una vita nella fede non è altro che liberarsi dalla paura, e permettere a ciò che dovrà essere, di essere.”

E ancora sulla fiducia.
“Quando volgete lo sguardo alle stelle, vi accorgete che la forma del Creatore, così com’è descritta nelle vostre sacre scritture, scivola sulla superficie delle acque della vostra coscienza. E affiora un’intuizione che dice a questa intelligenza, ovunque lontana o vicina: ‘Io ripongo la mia fede in questo Creatore gentile, amorevole, che mi sostiene io gli offro la mia fiducia’.”

Veniamo ora alle tre fasi della disciplina del Sé in senso evoluzionistico-spirituale.
“Le basi della disciplina della personalità hanno tre aspetti.
Primo, conosci te stesso.
Secondo, accettati.
Terzo, divieni il Creatore.
La terza è quella fase che, quando si realizza, ci rende tra tutti il più umile servitore, trasparente nella personalità e totalmente in grado di riconoscere e accettare gli altri sé. Rispetto al perseguimento del sentiero magico, una costante disciplina della personalità porta l’iniziato a conoscere sé stesso e ad accettarsi, aprendo così il cammino verso la grande porta indaco del Creatore. Diventare il Creatore è diventare tutto ciò che è.”

Ora un consiglio-esercizio su come ripulire se stessi e perdonare gli altri.
“Se desiderate accelerare il processo del perdono, vi possiamo suggerire di prendere in considerazione l’oggetto che non avete ancora perdonato mantenendolo nel cuore e nella mente, avvolto e circondato dalla luce, la luce infinita, la luce eterna, pregando e augurando ogni bene a ciò che non riuscite a perdonare. In questo modo, impegnate una parte più profonda di voi a iniziare ad aprire le porte, così che quello che la mente cosciente ritiene imperdonabile lentamente diventa quello che deve essere perdonato”.

Chiudiamo questo lunghissimo articolo di approfondimento con un invito finale, forse il più importante tra tutti.
“Rendetevi conto, ciascuno di voi, che lo stress non deve ostacolare il tocco leggero, lo scherzo, il sorriso, la risata, il divertimento, questa è la vostra vera natura. Voi siete tutti figli del Creatore. E il Creatore è amore e gioia, allegria e pace.”

Con Il manuale dell’errante – Volume 1 di Carla Rueckertt ho terminato.
A presto e tante belle cose a tutti.

Fosco Del Nero

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