Titolo: Vita di Milarepa (Le poète tibétaine Milarepa).
Autore: Jacques Bacot, Rechung.
Argomenti: spiritualità, storia, biografia.
Editore: Adelhpi.
Anno: 1971.
Voto: 5.
Approfondimento: qui.
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Per cominciare la recensione di Vita di Milarepa, una precisazione bibliografica.
La data indicata nella scheda è relativa alla pubblicazione del libro presso un’editore francese a cura di Jacques Bacot, libro che poi è stato tradotto anche in italiano.
Tuttavia, il testo originale risale al dodicesimo secolo, ed è stato scritto da Rechung, uno dei principali discepoli di Milarepa, che a sua volta è uno dei maestri-santi indiani più famosi in assoluto.
Vita di Milarepa riporta la sua vita, dalla difficile infanzia fino agli anni della conseguita illuminazione.
Il testo si divide in diverse parti, a seconda del periodo di vita di Milarepa, e peraltro è basato sulle parole dello stesso Milarepa così come trascritte dal suo discepolo Rechung.
Si parte dall’infanzia e dagli intrighi dei suoi parenti, i quali, dopo la morte prematura di suo padre, hanno privato lui e la sua famiglia (madre e sorella) dei loro beni, riducendoli in povertà.
La madre, allora, per spirito di vendetta, ha mandato suo figlio a imparare la magia nera da un mago, con l’obiettivo di ripagare i parenti con la stessa moneta.
Milarepa divenne effettivamente un mago, ed effettivamente lanciò una maledizione contro il suo paese di nascita, ma la cosa non lo porta alla felicità, e anzi egli sentì il bisogno di dedicarsi alla religione (in oriente con religione intendono la spiritualità, non i riti delle religioni occidentali).
Egli giunse così al grande maestro Marpa, che, prima di dargli la dottrina, lo trattò con durezza per diversi anni.
La parte finale del testo è quella che vede Milarepa illuminato e santo, e che lo vede donare la sua saggezza-illuminazione sotto forma di canti ispirati, che in molti accorrevano a sentire.
Dico la verità: ho letto Vita di Milarepa più come un romanzo che come un testo di genere spirituale. Un po’ perchè la sua forma narrativa effettivamente si presta a questo tipo di lettura, un po’ perchè la grande distanza temporale e culturale con quei tempi rende questo testo, almeno secondo il mio punto di vista, poco utile in senso evolutivo per un lettore italiano medio… e anche non medio con tutta probabilità.
Il mio consiglio dunque è quello di orientarvi verso qualche altro libro, e in tal senso non farete fatica a trovare, sul sito o altrove, qualcosa di meglio.
Fosco Del Nero
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