E con questo “episodio” siamo a quota 10 con la rubrica “Film o video di miglioramento personale?”.
Come sempre, vi rimando ai “capitoli” precedenti per i singoli film consigliati: Lista recensioni.
Nonché all’elenco generale per visionare l’intera lista in ordine alfabetico: Film che aprono la mente… o il cuore.
Qui ci accostiamo invece ai film consigliati quest’oggi, che rientrano quasi tutti nella categoria fantascienza-distopia-cospirazionismo. Settore, letterario e cinematografico, che come sempre consiglio solo alle persone già centrate, e non a quelle che hanno rabbia da incoraggiare.
Ecco i cinque film di oggi:
– L’uomo che fuggì dal futuro,
– Equilibrium,
– Fahrenheit 451,
– Gattaca – La porta dell’universo,
– Metropolis.
L’uomo che fuggì dal futuro
L’uomo che fuggì dal futuro è uno dei pochissimi film di George Lucas, che in pratica dopo il successo planetario di Star wars non ha diretto più nulla (ma in compenso ha scritto i film di Indiana Jones, anche questi ammiccanti a tematiche esoteriche)… e prima aveva diretto solo due film, tra cui proprio L’uomo che fuggì dal futuro.
Curioso che chi si è messo a parlare poi di guerre galattiche, di forza e di guerrieri jedi prima abbia diretto un film di genere distopico. Che, per chi non lo sapesse, sarebbe il genere contrario all’utopia (distopia, per l’appunto), e descrivente una società di tipo totalitario. Siamo in pieno Grande Fratello orwelliano, quindi, e difatti 1984 è il libro di genere distopico più famoso tra tutti.
L’uomo che fuggì dal futuro ci porta in un futuro prossimo governato da esseri robotici, in cui umanità e sentimenti sono vietati, e repressi tramite una somministrazione forzata di droghe “statali”.
Il film è piuttosto freddo ed emotivamente claustrofobico, ma come tutte le opere del genere ha un senso di scuotimento di coscienze ancor prima che artistico.
Fahrenheit 451
Se 1984 di George Orwell è il libro di genere distopico più famoso tra tutti, probabilmente la seconda posizione spetta a Fahrenheit 451 di Ray Bradbury (e la terza piazza va a Il mondo nuovo di Adolf Huxley), libro di cui Truffeaut ha fatto decenni fa una famosa conversione cinematografica.
Anche qua siamo in piena distopia, seppur meno “tecnologica” e più “psicologico-culturale” rispetto a L’uomo che fuggì dal futuro.
Anche questo è da vedere per sapere in quale direzione alcune forze vogliono che vada l’umanità… per poi andare esattamente dalla parte opposta (niente odio, mi raccomando, e anzi affetto e gratitudine per il fatto di mostrarci l’oscuro).
Equilibrium
E veniamo subito ad Equilibrium… che, più recente, è palesemente ispirato allo stesso Fahrenheit 451, tanto da poter persino essere considerato un remake, per quanto con nomi e situazioni un poco cambiate.
Per questo motivo meno originale, è tuttavia il film dei tre con più valore artistico… e col finale più ispirante.
Gattaca – La porta dell’universo
È ora il turno di Gattaca – La porta dell’universo, film sempre di ambientazione futuristica, e con una società un poco rigida e gerarchizzata, molto orientata sul lato intellettual-genetico, anche se non strutturata proprio in modo totalitario.
I vincoli sono sufficienti, comunque, perché qualcuno cerchi una strada diversa…
Anche Gattaca, come Equilibrium, vanta un cast e una direzione registica di qualità.
Metropolis
Arriviamo ora all’ultimo film di questa mini-lista: Metropolis.
Se 1984 (scritto nel 1948, ciò che ha originato il titolo rovesciato) è il più importante testo di genere distopico, Metropolis è il più importante e famoso film di genere distopico, e, sorpresa sorpresa, lo sopravanza persino, e nettamente, essendo stato girato nel 1927.
Sì, nel 1927, e parla di un gruppo umano elitario che schiavizza un altro gruppo umano, più numeroso, di lavoratori, di una società avanzata e tecnologica (il film è ambientato nel 2026), di riti magico-religiosi, di uomini-robot, di utilizzo di onde elettromagnetiche, e di tante altre cose curiose.
Tra queste altre cose, nel film ci trovate (cosa che al tempo mi lasciò a bocca aperta): riferimenti a Babilonia, riferimenti alla Statua della Libertà, riferimenti al Dio Moloch (divinità del Vicino Oriente), riferimenti all’Apocalisse di Giovanni, alle simbologie cabalistiche, alla numerologia, nonché un attore con gli occhi verticali rettiliani (questa è forse la cosa più insolita per un film del 1927).
Insomma, guardatevelo e riflettete sul fatto che in ogni periodo storico c’è sempre stato qualcuno che ha in qualche modo messo le mani avanti (se per avvisare o per auspicare dipende dal singolo caso).
E, con questo ultimo consiglio, vi saluto.
A presto e buone cose a tutti.
Fosco Del Nero
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