Titolo: Nelle tue mani (The wisdom of the sands).
Autore: Osho.
Argomenti: spiritualità, esistenza.
Editore: Giunti.
Anno: 1978.
Voto: 7.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Come mi capita sempre con Osho, ho sempre problemi di imbarazzo al momento di scrivere l’articolo di approfondimento del libro letto, data l’enorme molte di spunti di valore proposti dal maestro indiano.
E questo persino per quei libri “minori”, sia come fama e presunta importanza, sia proprio come dimensioni fisiche. Nelle tue mani, difatti, è un libriccino piuttosto agile… ma anche qui vi ho trovato decine e decine di spunti di valore.
Poco male, anzi bene: alcuni saranno riportati in questo articolo di approfondimento, e altri andranno ad arricchire la pagina facebook.
Cominciamo subito con un suggerimento… e sappiamo quanto siano preziosi i suggerimenti di Osho. Questo riguarda il come vivere la vita, ossia lo spirito e il viaggio.
“Il mio suggerimento è di lasciar andare la serietà. Prendi la vita come un divertimento, prendi la vita come un gioco. Divertiti, vale davvero la pena godersi la vita e divertirsi: è un gioco bellissimo, è un’opportunità incredibile di apprendere, di vedere, di comprendere.
Ma non essere mai serio!
La vita non ha uno scopo alcuno, non ha una meta. Il viaggio è la meta in quanto tale. Ecco cosa voglio che imparino i ricercatori del vero da me: il viaggio è di per se stesso la meta.
Muoviti senza serietà, in modo giocoso; in questo caso, qualsiasi cosa farai è meditazione. Qualsiasi azione fatta con gioco, divertendoti, diventa meditativa. La meditazione è la qualità che nasce naturalmente quando ti stai divertendo, quando non sei serio.”
Altro suggerimento, questo sulle due vie principali che è possibile percorrere.
“Chi segue la via della consapevolezza non ha bisogno di altri metodi; quello è sufficiente.
Chi segue la via dell’amore non ha bisogno di altri metodi; quello è sufficiente.
La consapevolezza ripulisce la mente, ripulisce il processo di pensiero, ripulisce la tua intelligenza, e tu arrivi a casa.
L’amore ripulisce i tuoi sentimenti, ripulisce il tuo cuore, e tu arrivi a casa.”
Seguono ora due promemoria… e anche i promemoria di Osho sono preziosissimi. Il primo ci dice cosa è la vera preghiera.
“Ricorda: ogni volta che vai ad adorare un idolo, non sei per nulla interessato all’essenza divina; l’unica tua preoccupazione sarà come ottenere qualche favore nella vita.
Tutte le tue preghiere sono mondane: non fai altro che chiedere qualcosa. La vera devozione non chiede mai nulla; al contrario, la vera preghiera riversa ogni cosa nell’esistenza, non ha assolutamente nulla da chiedere. Il vero devoto è colui che non fa che piangere e urlare dal profondo del suo cuore, dicendo all’esistenza: “Portami via da me stesso, dissolvimi, distruggimi, annichiliscimi”. Non chiede mai “Dammi denaro”, oppure “Dammi potere”, oppure “Dammi questo e quest’altro!”.
La vera persona religiosa prega per dare, non per ottenere qualcosa. Questo è l’elemento decisivo che stabilisce la qualità della tua devozione: se da qualche parte nella tua preghiera, in modo evidente o nascosto, esiste il desiderio di ottenere qualcosa, allora la tua non è affatto una devozione religiosa.
E a causa di questo tipo di preghiere, l’uomo ha creato false divinità. Una mente falsa crea falsi dei.”
Il secondo ci parla in poche righe di ego e risveglio.
“Ricorda: l’ostacolo più grande tra te e l’esistenza è il tuo ego, e l’ego è nutrito dal sapere, l’ego è nutrito dalla virtù, l’ego è nutrito con la rispettabilità, il nome, la fama, il potere. Ricordalo, e non nutrire l’ego.
Diventa più umile. Osserva i tuoi limiti, guarda i tuoi errori, riconosci i tuoi sbagli. Proprio il vederli ti rende umile, e in quell’umiltà la preghiera affiora spontaneamente. E da quell’umiltà scaturisce un coraggio immenso.
L’umiltà è molto forte, l’ego è molto debole. Penserai che sia un paradosso, ma lo è soltanto in apparenza. L’ego è debole! Di fatto, l’ego è lo sforzo dei una persona debole di proteggersi. L’ego è un’armatura: la persona sa che intimamente è debolissima; l’ego è uno sforzo di proteggere la propria debolezza.
La persona più debole avrà l’ego più grande. Sono due cose complementari: più sei debole, più grande è l’ego di cui avrai bisogno per proteggerti.
La persona davvero forte non ha bisogno di alcun ego; non necessita di alcuna protezione, può vivere libera da protezioni. Può vivere nell’insicurezza, può vivere nella vulnerabilità.”
E, a proposito di ego, segue ora un brano sulla mente e le sue trappole.
“La mente non capirà mai. Con la mente non esiste alcuna comprensione; la comprensione è in te un fenomeno del tutto diverso: accade nella non mente.
La mente finge soltanto di capire, senza comprendere nulla; è una grande simulatrice. Puoi comprendere solo quando inizi a vedere, a sentire; comprendi solo quando realizzi qualcosa.
Dovrai mettere da parte la mente; metti da parte la mente e piano piano ti muovi verso qualcosa che non è affatto mentale.
Cosa è la mente? Il passato, l’apprendimento, il sapere che ti è stato inculcato. La mente è un computer: la società l’ha usata, i genitori, i politici, i preti l’hanno utilizzata. Hanno immesso in te mille e una cosa, e quella è la tua mente; quello non sei tu! E questa mente deve essere messa da parte, perché non sei tu!
Tu sei il testimone: tu non sei il pensiero, ma colui che vede il pensiero guizzare. Osserva: quando in te affiora un pensiero, sei forse quel pensiero? Ti senti in collera o in amore, oppure provi compassione e in te affiorano dei pensieri: di rabbia, d’amore o di compassione. In te scorre una folla di pensieri, il traffico dei tuoi pensieri: sei forse quel traffico?
Quando inizi a osservare la tua mente, i tuoi pensieri, in te affiora una consapevolezza del tutto nuova: diventi un testimone.”
Ora ampliamo il discorso, passando dall’individuo all’esistenza… anche se tale separazione è illusoria…
“’L’uomo e l’esistenza non sono due entità separate’, dicono tutti coloro che sanno. Ma allora, come mai sono separati?
Dal punto di vista dell’esistenza tu non sei un’entità separata; solo dalla tua prospettiva lo sei. e come mai? Perché pensi di essere separato. In realtà non lo sei; è soltanto un auto convincimento, è un’autoipnosi. Tu non hai fatto altro che pensare e pensare di essere separato, ragion per cui l’idea è diventata un fenomeno che si è fissato dentro di te: questo è l’ego.
Pensare a se stessi come separati dall’esistenza è ego; pensare a se stessi come totalmente uniti all’esistenza è fiducia.
Non proteggerti. Avere una protezione significa aver creduto alla falsa idea di essere separati. Non spingere il fiume, accompagnati al flusso dell’esistenza.
Mentre sei vivo, vivi; mentre muori, muori veramente; e quando sei morto, sii morto! Mentre sei sveglio, sii veglio; mentre dormi, dormi: non permettere che esista alcuna separazione tra te e la vita che ti circonda.”
E, a conferma di ciò, segue un altro brano, più sintetico.
“Il tempio reale non è all’esterno, il vero tempio sei tu: se riesci a entrare nel tuo stesso essere, entrerai nell’esistenza stessa.
Non è affatto necessario andare da qualche parte, non è necessario fare neppure un singolo passo.”
Passiamo quindi ad un’altra divisione-dualità illusoria, quella tra il corpo e lo spirito.
“Ti è stato detto e ripetuto che il corpo e l’anima sono due entità separate, che il divino e il mondo sono realtà divise. E ti è stato insegnato che devi trovare il divino in quanto opposto al mondo, che devi trascendere il mondo per trovare il divino.
Io ti do un messaggio del tutto nuovo: non devi andare di là, devi entrare dentro di te. Il trascendente è all’interno, e la dimensione interiore è il trascendente; è tutto qui e ora! Proprio in questo istante l’intera esistenza è presente in tutte le sue potenzialità; si tratta solo di operare un cambio di consapevolezza. Non cambia nulla, tutto resta ciò che è; semplicemente, in te accade un salto. All’improvviso, inizia a vedere cose che non percepivi, ma che erano già presenti, che sono sempre state presenti.”
E chiudo l’approfondimento di Nelle tue mani con un’ultima citazione, questa un vero e proprio invito alla vita e alla celebrazione.
“Sono incredibilmente sorpreso di vedere che voi tutti sembrate così preoccupati rispetto alla vita.
La vita non può essere compresa solamente pensandoci sopra, la si può comprendere solo vivendola in pienezza.
Svegliati e vivi!
Svegliati e datti una mossa!
La verità non è qualcosa di morto che si possa trovare senza fare alcuno sforzo: è una corrente estremamente viva; solo una persona che si accompagna a quel flusso, liberamente e senza opporre alcuna resistenza, la può trovare.”
Bene, l’approfondimento di Nelle tue mani di Osho è terminato.
Al prossimo articolo di approfondimento.
Fosco Del Nero
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