Titolo: Senza Io e senza Dio.
Autore: Salvatore Brizzi.
Argomenti: esistenza, evoluzione personale, filosofia.
Editore: Gruppo Edicom.
Anno: 2000.
Voto: 6.5.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Amazon.
Avendo finito di leggere tutti i libri recenti di Salvatore Brizzi (Officina alkemica, La porta del mago, Risveglio, La rinascita italica, La sconfitta di Cronos, Risvegliare la macchina biologica, Il libro di Draco Daatson, La sacra sessualità, Il bambino e il mago, Guerrieri metropolitani; e a seguire arriveranno anche Il codice del cuore e Il libro di Draco Daatson – Il regno del fuoco)… sono dovuto andare a cercarmi le sue origini, ossia il primo libro da lui scritto, intitolato Senza Io e senza Dio.
In realtà non è che sia andato a cercarlo, ma mi è capitato davanti online, per cui ho deciso di prenderlo e leggerlo.
Si tratta di un testo di circa 200 pagine, dal taglio assai differente rispetto ai successivi libri di Brizzi, che probabilmente non a caso è stato poi messo fuori commercio.
In esso Brizzi tratta sempre argomenti di tipo esistenziale, ma lo fa intanto sotto forma di dialogo con una persona che gli pone delle domande, e in secondo luogo lo fa con un’energia più mentale, cerebrale e discorsiva, forse tesa a raccogliere un pubblico interessato ad argomenti filosofico-esistenziali… più che al lavoro su di sé come ha fatto in seguito.
O forse era semplicemente il suo periodo di maturazione, e la cosa poco ci importa.
Come sempre con Brizzi – credo sia proprio impossibile il contrario – il libro ha tanti spunti validi e importanti, anche se, a differenza dei suoi successivi testi, non sono sistematizzati in modo organico e sono trattati un po’ a salti, rendendo l’opera più un approccio alla materia – come probabilmente è stata concepita, considerando anche la controparte che fa domande da “uomo comune” – che non un manuale di lavoro, per dir così.
Inoltre, c’è proprio un’energia più pesante, meno fruibile, che rende il libro decisamente meno scorrevole dei suoi successivi, tanto che ho fatto un po’ di fatica a completarlo, pur non essendo lungo.
Ma questa è la mia posizione attuale, mentre qualcuno avrebbe potuto trovare il suddetto libro persino più utile dei successivi libri di Salvatore Brizzi, perché magari avente bisogno proprio di un’energia più mentale, fatta di argomentazioni, dimostrazioni logiche, percorsi filosofici, citazioni di psicologici, di filosofi, di scienziati, etc.
Target molto diverso, come dicevo prima, e forse in ciò sta la messa da parte di Senza Io e Senza Dio, il quale comunque è un testo che ha un suo perché, benché anni luce distante, per esempio da Il libro di Draco Daatson o da Officina alkemica.
Nota di demerito per l’editore: testo fragile, con pagine che si staccano, e inchiostro facile alle sbavature, tanto che dopo la lettura il libro sembra quasi un reperto di guerra, laddove normalmente i libri che leggo ne escono intonsi.
Fosco Del Nero
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