Titolo: La vita di Gesù in India (Jesus lived in India).
Autore: Holger Kersten.
Argomenti: storia, religione.
Editore: Verdechiaro Edizioni.
Anno: 1981.
Voto: 7.
Approfondimento: qui.
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La vita di Gesù in India di Holger Kersten è un testo ormai storico, essendo uscito nel mercato editoriale per la prima volta nel 1981, e poi successivamente aggiornato e ripubblicato, tanto da aver messo su qualcosa come più di quattro milioni di copie vendute in tutto il mondo, nonché una traduzione in trentasette lingue.
Fatto in un certo senso scontato, considerando il tema delicato che tratta, e che, con le sue tesi di fondo, manderebbe all’aria tutta la struttura ecclesiale occidentale (ma anche molte convinzioni derivate dall’ambito religioso).
La tesi di fondo, per farla breve, è questa: Gesù nella sua gioventù si sarebbe recato in India, laddove sarebbe stato formato da maestri spirituali del luogo, per poi ritornare nella sua patria a predicare. Inoltre, non sarebbe morto in croce, ma, sopravvissuto, sarebbe poi ritornato in India, dove sarebbe poi morto a più di ottant’anni.
Questo, chiaramente, farebbe saltare tutta la teologia cristiana, che peraltro, dice Holger Kersten, non è cristiana, perché non si tratta degli insegnamenti di Cristo, ma paolina, dal momento che è stata costruita sulla predicazione di Paolo (Saulo convertito sulla via di Damasco, per chi non se lo ricordasse).
Curiosamente, la tesi di questo saggio assolutamente empirico e scientifico, che non ha alcun contenuto spirituale (lo dico per chiarezza), coincidono con quanto descritto da Daniel Meurois-Givaudan nel suo L’altro volto di Gesù, in cui è descritta l’adolescenza di Cristo, la sua predicazione… e la sua sopravvivenza alla crocifissione con successiva fuga in altri lidi.
Per chi non conoscesse Meurois-Givaudan, si tratta di un autore che riporta su carta quanto da lui visto negli annali dell’akasha, che sarebbero la memoria spirituale del pianeta.
Leggendo quest’ultimo, avevo avuto sensazioni di verità e di chiarezza, e devo dire che Holger Kersten, autore evidentemente molto diverso, porta a sostegno di tale tesi prove e indizi piuttosto notevoli, per non dire definitivi.
Occorre dire anche che il testo è stato fortemente criticato e osteggiato dall’establishement cattolico, ma era una cosa scontata.
Di mio, ribadisco che le argomentazioni presenti in La vita di Gesù in India sono convincenti e notevoli, dai reperti archeologici ai riferimenti storici, dall’esame dei testi sacri fino alla sindone.
Peraltro, se da un lato libri come questo rischiano di far perdere potere terreno alla Chiesa, in realtà la questione se Gesù abbia vissuto in India o meno, prima e/o dopo la crocifissione, non ha a dire il vero nessuna importanza dal punto di vista spirituale, nel senso che andrebbero vissuti i suoi insegnamenti e basta, al di là di una chiesa, di un sacerdote o di una qualsivoglia etichetta.
La vita di Gesù in India di Holger Kersten è dunque un testo irrilevante dal punto di vista della crescita personale e della spiritualità, ma che può comunque contribuire ad aprire la mente e a considerare che le tradizioni spirituali più importanti hanno una radice comune (in questo caso, buddhismo e cristianesimo… e che dire dell’islam, che secondo le tesi di questo libro avrebbe concepito la figura del Cristo in modo più veritiero dello stesso mondo cristiano?).
Fosco Del Nero
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