Titolo: Il messaggio segreto dei numeri (Le message secret des nombres).
Autore: Charles-Rafael Payeur.
Argomenti: numerologia, esoterismo.
Editore: Edizioni L’Età dell’Acquario.
Anno: 1990.
Voto: 5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Il messaggio segreto dei numeri, ennesimo testo di Charles-Rafael Payeur recensito sul sito, non mi ha convinto troppo… ma rimane ferma la grande conoscenza dell’autore canadese, nonché la presenza di alcuni validi spunti nel libro in questione.
Ne leggiamo alcuni.
Il primo ci parla del valore simbolico dei numeri nei testi antichi: ora sono valore quantitativo, ma prima erano soprattutto valore simbolico.
“I numeri non sono sempre stati una semplice indicazione quantitativa come sembrano essere oggi. In effetti, se risaliamo alle lontane origini del pensiero occidentale, si evince che il numero fu inizialmente percepito come latore di una caratterizzazione qualitativa. Più precisamente, era in qualche modo considerato come un’essenza o un archetipo che permetteva di costituire e organizzare il mondo.
I numeri erano per gli antichi Greci (come per gli Ebrei) il risultato di una divisione intera dell’unità e non il prodotto dell’addizione ripetuta di quest’unità. Ciò conferma in qualche modo la prospettiva qualitativa del numero e tale visione è forzatamente estranea a una concezione quantitativa.
Questa sfumatura, apparentemente senza troppe conseguenze, si rivela la ragione stessa della così grande differenza di prospettiva che esiste tra la visione antica (qualitativa) e quella moderna (quantitativa) del numero. In effetti, se il numero è una divisione dell’unità, ne rappresenta inevitabilmente un aspetto (una qualità). Se invece è il risultato di un’addizione di diverse unità, è necessariamente vettore di un valore quantitativo.”
Continuiamo l’approfondimento de Il messaggio segreto dei numeri e leggiamo ora un breve brano sul rapporto tra i vari numeri e certi apprendimenti o stati di coscienza.
“Ogni numero corrisponde a uno stato di coscienza particolare.
Nella misura in cui un uomo si armonizza con la dimensione sacra d’un numero, sviluppa in se stesso certe forze spirituali latenti.
In questo senso possiamo affermare, da un punto di vista esoterico e iniziatico, che la matematica consiste essenzialmente nel risvegliare in noi stessi tutte queste potenzialità latenti.”
Faccio seguire ora un paio di citazioni su numeri specifici: cominciamo col simbolismo del numero 5.
“Il valore qualitativo del numero 5 è espresso dal pentagono, la cui forma stellata (stella a cinque punte chiamata anche pentacolo) simboleggia l’uomo che ha trasceso la sua natura inferiore. La punta superiore della stella rappresenta infatti la volontà (espressione dello spirito) che domina i quattro piano che formano la personalità (piano fisico, eterico, emozionale e mentale) raffigurati dalle quattro punte inferiori.
È in questo senso, d’altronde, che il pentacolo era impiegato una volta nella magia cerimoniale per comandare gli spiriti dei quattro elementi (gnomi, ondine, silfidi e salamandre), non potendo l’uomo pretendere di dominare queste forze se non avendo già dominato in se stesso i quattro elementi (ciascuno dei quali corrisponde precisamente a un piano della personalità).”
Leggiamo ora del simbolismo del numero 9.
“Associato alla sefirah Jesod e al simbolo dello specchio che gli è attribuito, il numero 9 rappresenta l’incarnazione e la manifestazione del principio divino nel mondo inferiore (il piano terreno). È significativo, a questo riguardo, constatare che la Chiesa cattolica censisce precisamente nove cori angelici: i Serafini, i Cherubini, i Troni, le Dominazioni, le Virtù, le Potenze, i Principati, gli Arcangeli e gli Angeli. Questi nove cori angelici, che troviamo uguali presso gli gnostici dei primi secoli dell’era cristiana, costituiscono, in effetti, altrettanti intercessori che permettono a Dio di esprimere e manifestare pienamente la sua volontà nel mondo incarnato.
In altri termini, questi nove cori ricoprono l’incarico d’intermediari, consentendo alla luce divina, generata dalle più alte sfere celesti, di scendere fino al piano terreno e di esprimersi pienamente.
Può essere ugualmente interessante ricordare che in Grecia le muse erano anch’esse nove.”
La citazione conclusiva non afferisce i numeri, ma un famoso simbolo del passato… e anche del presente: il caduceo ermetico.
“Il caduceo di Hermes simboleggia le tre grandi vie di riconciliazione tra il cielo e la terra. In questo senso il serpente di sinistra s’identifica con la via mistica (quella della riconciliazione per mezzo del cuore) e il serpente di destra con la via gnostica (quella della riconciliazione attraverso la ragione). La verga centrale corrisponde alla via reale attraverso la quale l’uomo, unendo la via mistica alla gnostica, raggiunge dunque una perfetta mediazione tra l’alto e il basso.
Sul piano simbolico e geometrico, l’esagramma è essenzialmente formato da due triangoli.
Uno è orientato verso l’alto e rappresenta il mondo superiore, cioè lo spirito, la volontà divina, l’elemento fuoco (unico elemento a orientarsi spontaneamente verso l’alto) o la polarità maschile.
L’altro, orientato verso il basso, rappresenta in questo senso il mondo inferiore, cioè la materia, ma anche la volontà umana, l’acqua (elemento che si orienta spontaneamente verso il basso) o ancora la polarità femminile.
L’esagramma, inoltre, generato dall’unione intima e armoniosa di questi due triangoli, simboleggia la potenza creatrice originata dall’interazione feconda dello spirito con la materia.”
L’approfondimento dedicato a Il messaggio segreto dei numeri di Charles-Rafael Payeur è concluso.
Alla prossima occasione.
Fosco Del Nero
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