Titolo: George Harrison – My sweet lord: la via della spiritualità.
Autore: Sergio d’Alesio.
Argomenti: biografia, spiritualità, induismo, musica.
Editore: CapitanArt.
Anno: 2016.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.

Avevo da tanto tempo il libro George Harrison – My sweet lord: la via della spiritualità, scritto da Sergio d’Alesio e dedicato a una delle figure musicali più importanti di tutti i tempi, benché sottovalutata: l’ex Beatle George Harrison.

In questa sede, non ci interessa tanto l’aspetto musicale, quanto l’aspetto della ricerca spirituale… che per l’appunto è stata una delle componenti più importanti della vita del musicista.

Preciso subito due cose.

La prima: al libro, di circa 130 pagine e ricco di foto in bianco e nero, è allegato un cd, composto da dieci brani e ispirato al lavoro di Harrison, soprattutto sul versante delle sonorità indiane, grande passione dell’ex componente dei Beatle (alcune delle canzoni sono composte da Capitanata, che è anche l’editore del libro in questione).

La seconda: la valutazione che vedete è più un gusto personale mio… trattandosi non di un testo evolutivo-spirituale, ma della biografia di un musicista, per quando orientato in senso spirituale, va da sé che il libro in questione è un po’ marginale rispetto ai tipici libri recensiti in questo sito.

Giacché ci sono aggiungo una terza cosa: se da un lato chi scrive lo fa evidentemente mosso da passione e ammirazione per il personaggio cui è dedicata la biografia, va evidenziato che a livello di scrittura il testo si rivela gravemente carente. È scritto male, la punteggiatura spesso non c’è, e chiaramente non è stato fatto nessun tipo di correzione-editing: così, se da un lato c’è passione per i contenuti, dall’altro lato c’è davvero poca cura per la forma.

Venendo ai contenuti, George Harrison – My sweet lord: la via della spiritualità interesserà soprattutto i fan di George Harrison (io non sono mai stato fan musicale dei Beatles o di Harrison, pur provando un’istintiva simpatia per lui, a differenza dei suoi tre colleghi), grandi appassionati della musica di quegli anni (sono tirati in ballo davvero tanti nomi più o meno importanti, come Bob Dylan, Eric Clapton, etc), o più semplicemente lettori sufficientemente anziani, visto che stiamo parlando di un’epoca oramai lontana dalle generazioni attuali… molto lontana per età e per cultura. Nello stesso testo, per esempio, è evidenziato che George Harrison è misconosciuto presso i giovani di oggi, nonostante sia stato uno dei musicisti di maggior successo mai esistiti.

A proposito, leggendolo ho scoperto che si deve a lui se il film dei Monty Pithon Brian di Nazareth è stato realizzato… un altro merito in più!

Passando ai temi più vicini ai miei lettori, ossia i contenuti spirituali, in tal senso le uniche cose interessanti nel libro sono le citazioni dello stesso Harrison, alcune valide come concetto e altre valide come motivazione nel percorso interiore.

Quanto al cd allegato al libro, personalmente non mi ha fatto impazzire… ma gli concederò qualche altro ascolto in futuro.

Detto questo, ho concluso la recensione di George Harrison – My sweet lord: la via della spiritualità di Sergio d’Alesio: al mese prossimo con l’articolo di approfondimento, che sarà tutto dedicato alle frasi dello stesso Harrison.

Fosco Del Nero

• Se anche tu vuoi vivere una vita fantastica, iscriviti alla newsletter!