Titolo: Come cambiare la tua vita (How to change your life).
Autore: Ramtha.
Argomenti: esistenza.
Anno: 1994.
Voto: 6.5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi.
Come (quasi) sempre, dopo la recensione arriva l’articolo di approfondimento, stavolta in compagnia di Ramtha e del file audio Come cambiare la tua vita.
Andiamo a vedere alcuni spezzoni del suddetto discorso dal vivo (tenuto alla Scuola di illuminazione di Ramtha nel lontano 1994).
Primo brano su pensieri e cambiamenti.
“Le persone che si trasferiscono, che hanno bisogno di cambiare ambiente, quando poi lo fanno possono attirare a loro solo quello che corrisponde loro, e quello con cui siete concordi è quello che pensate, e il vostro pensiero è il vostro modo costante di riflettervi, per cui non importa dove andate nel mondo, non importa la diversità del colore della pelle, non importa la diversità della stagione: se non siete cambiati, lo scenario resterà lo stesso.
[…] Potete lasciare il vostro partner e trovare qualcun altro, un altro partner. Ma lo otterrete solo ai vostri termini.
Sapete, non potete mai vedere in nessuno, non importa quanto brillante sia, oltre la vostra visione. E la vostra visione è costituita da quello che pensate. Non vedrete mai la bellezza in qualcosa che non è in voi.”
Secondo brano su focalizzazione e autoprogrammazione.
“Se non avete ancora capito che quello su cui vi focalizzate lo diventa, state per avere la più grande sorpresa della vostra vita, e poi le esperienze più inquietanti per realizzare che tutte le cose cui siete stati esposti, tutti i pensieri che avete collezionato come rugiada del mattino, tutti i programmi che avete guardato che erano violenti e degradanti, tutte le cose che fate a partire dal programma dentro di voi, che quando vi sedete compaiono perché il programma è ancora un funzione, non sono coscienza ispirante, è solo ricordo che corre all’impazzata.
Un maestro non permette a nulla di entrare nella sua vita su cui non si sia completamente focalizzato.
Perché li chiamano esseri risvegliati? Perché si sono risvegliati a questo, e passano lunghe ore in ritiro rifabbricando la loro memoria associativa. Passano lunghe ore a ristrutturare i loro pensieri…”
Terzo brano su giovinezza, novità e ancora cambiamento.
“Dovreste sapere che la memoria associativa ha in sé anche una memoria emozionale, ed è la memoria emozionale che vi riporta indietro quando si sente una vecchia canzone e il corpo ricorda la sensazione connessa.
È la stessa memoria associativa che è responsabile dell’imprinting del vostro dna.
In altre parole, è la memoria associativa che tramandate nella carne delle future generazioni. È la memoria associativa che vi fa invecchiare, è la memoria associativa che vi fa ammalare, che vi fa raggiungere l’apice della giovinezza e poi decadere perché da allora in poi non cambiate.
La memoria associativa dice che se avete sempre pensieri fatalistici riguardo a voi stessi, se sempre vi condannate o vi paragonate, se siete vittime del vostro programma, questo causa irregolarità nella crescita delle cellule e causa malattie.
[…] Ciò che causa vero ringiovanimento della vita è il concetto dell’imbarcarsi in un’avventura sconosciuta. Mai nella vostra vita vi siete sentiti più vivi, più acutamente consapevoli dei vostri sensi, più soddisfatti di quando avete avuto un’audace sfida di fronte a voi.
Mai vi siete sentiti meglio di quando lo fate: questo è abbracciare lo sconosciuto. Nell’abbracciare lo sconosciuto vivete più a lungo in quel dato momento che nel resto della vostra vita in cui vivete nella memoria associativa, perché state facendo una cosa sconosciuta. Ogni cellula del vostro corpo è entusiasta al massimo.
Così una persona che diventa maestro diventa più giovane, comincia ad avere un ardore interiore, c’è una fiamma interiore in essa: quella fiamma interiore è la sua coscienza che veramente si risveglia e veramente è consapevole del lobo frontale.
Egli diventa più giovane perché è nel processo di cambiare la sua vita.
Quel cambiamento è sia minaccioso che esaltante: alla maggioranza delle persone non piace cambiare, perché piace dipendere dalla stabilità della propria vita. Ogni giorno si svegliano e possono dipendere dalla loro vita in un certo modo… anche se fa invecchiare, porta un po’ di sicurezza, e così le persone non cambiano.
Non aprono la mente a nuovi pensieri, nuove idee, perché questo cambia quel prevedibile poco della loro vita.
Le persone vogliono sicurezza perché sono ignoranti e non sicure del loro potere: se ogni essere umano sapesse che Dio vive in lui, tutti cambierebbero, e tutti sarebbero gioiosi, tutti conoscerebbero l’amore.”
Per ora è tutto con Come cambiare la tua vita di Ramtha; a presto per il prossimo articolo di approfondimento.
Fosco Del Nero
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