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Chi siamo veramente? – Ramtha (approfondimento)

4 Lug 2024 | Channeling, Crescita personale, Esistenza

Product by:
Ramtha

Reviewed by:
Rating:
3
On 4 Luglio 2024
Last modified:4 Luglio 2024

Summary:

"Chi siamo veramente?" di Ramtha è il nono testo della collana "Davanti al caminetto".Forse è il più basico tra i nove...

Chi siamo veramente? - Ramtha (esistenza)Titolo: Chi siamo veramente?.
Autore: Ramtha.
Argomenti: esistenza, spiritualità.
Editore: Macro Edizioni.
Anno: 1997.
Voto: 6.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiGiardino dei libri, Amazon.

 

Chi siamo veramente? di Ramtha è il nono testo della collana Davanti al caminetto.
Forse è il più basico tra i nove, e le citazioni proposte di seguito probabilmente lo mostreranno.

Andiamo a cominciare.

Il primo brano proposto riguarda la natura del cervello umano e il fatto che attualmente non ne utilizziamo che una minima parte: a cosa serve il resto, ossia il 90-95%?
“Il vostro cervello è una testimonianza del fatto che non sapete tutto.
Lo sapete che usate meno di un decimo di quel cervello?
Di cosa se ne sta in attesa tutto il resto, quelle stanze vuote?
È in attesa di qualcosa.”

La seconda citazione afferisce all’Osservatore: ci muoviamo tra scienza e spiritualità.
“Ciò che fa sì che l’energia collassi in forma di particella è l’Osservatore.
Questo è ciò che dice la scienza, l’Osservatore.
Ma chi è costui?
Ebbene, siete voi.”

Quanto propongo ora è alquanto interessante: l’essere umano è in grado di produrre cambiamenti istantanei nella propria vita… se riesce a produrre cambiamenti al suo interno.
“Che cosa accade se rinunciate alla vergogna?
È sorprendente. Quando vi rinunciate nel cervello, ci sarà una parte della vostra vita che cambierà pressoché immediatamente.
Perché?
Perché la vergogna, la paura, la colpa, la mancanza, tutto ciò è mantenuto al suo posto da un pensiero.
Il sentimento è secondario. L’emozione è secondaria. L’emozione non può arrivare se prima non è pensata.”

Spendiamo ora due parole sull’amore e sull’amare (e perdonare) in primo luogo sé stessi.
“Amate voi stessi. Non torturatevi mai. Amatevi. Non paragonatevi mai a nessun altro.
Diamine, non esiste nessun altro come voi. Amatevi.
Non pensate che l’amore abbia a che fare col vostro aspetto. L’amore ha a che fare con tutto ciò che è sostanziale in voi. Quindi datevi amore. Non c’è nessuno come voi, quindi smettetela di essere come tutti gli altri.
Non vi si deve niente. Voi dovete a voi stessi. Amatevi e perdonate le persone nella vostra vita. perché? Non è che volete soltanto che loro siano perdonate; ma siete voi a voler esser perdonati.”

Ancora sull’amore: lo dobbiamo sviluppare dentro di noi, senza attendere che ci venga donato dall’esterno.
“Se siamo Dei, non sta a nessuno darci amore, se non a noi stessi. E quando amiamo davvero ciò che siamo, allora il Dio regna in noi, poiché Dio è uno che dona e non uno che prende.
A quel punto potete amare incondizionatamente tutti. Perché? Perché potete amare senza la condizione che loro vi corrispondano.
Perché dovreste aver bisogno di essere corrisposti se l’amore è già in voi? Questa è la libertà ultima, e questo è in ultima analisi il modo in cui un maestro ama.”

L’ultimo brano tratto da Chi siamo veramente? riguarda il focus e la capacità creativa dell’essere umano.
“Non avete mai sentito un grande maestro dire: “Questa non è che un’illusione”?
Ebbene, lo è. tutto ciò che siete in grado di mettere insieme, esiste. Tutto ciò che dovete fare è eliminare il vostro dubbio. Se continuate a mantenere il dubbio nei suoi confronti, lo perdete. Il dubbio mantiene soltanto il vecchio, l’ordinario. Se eliminate il dubbio, che cosa avete da perdere? Ciò che avete da perdere sono i vecchi sogni al posto del nuovo. Tutto qui.
Per quanto tempo? Bene, secondo voi per quanto tempo? Per quanto tempo riuscite a mantenere questo focus quassù, nel lobo frontale?
Per far ciò, è un po’ come se si lavorasse al computer e si fermasse un’immagine sul computer per poi cambiarla lentamente, ma senza mai spegnere lo schermo del computer. Nel corpo umano, questo è chiamato focus.
Alla personalità umana non piace farlo. Alla personalità piace svolazzare in giro e ricollegare i suoi confini. L’unico aspetto in voi che ha il potere di mantenere il focus è l’essere spirituale che siete veramente. Esso può far sì che il focus rimanga immobile. E nel momento in cui diventate quel focus, perdete ogni senso del tempo, del luogo e dell’essere, poiché improvvisamente vi dimenticate di essere in questa stanza, vi dimenticate di essere in questo corpo, ma tutt’a un tratto siete ciò su cui vi state focalizzando.”

Il secondo articolo dedicato a Chi siamo veramente?, di Ramtha, è così concluso.
Alla prossima occasione.

Fosco Del Nero

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