Titolo: Il cibo degli Dei (The food of God).
Autore: Jasmuheen.
Argomenti: benessere personale, alimentazione, spiritualità.
Editore: Macro Edizioni.
Anno: 2003.
Voto: 5.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Era da parecchio tempo che avevo a casa Il cibo degli Dei di Jasmuheen, e ne avevo rimandato la lettura già svariate volte.
Alla fine, il tempo è venuto.
Dico subito che la valutazione di un testo come questo è davvero complicata, da qualunque punto lo si guardi.
Intanto per le sue premesse: vegetarianismo, veganismo e crudismo sono considerati la base, e l’obiettivo di fondo sarebbe il cosiddetto breatharianismo, ossia il nutristi di luce-prana… cosa che molti bollerebbero in partenza come follia, ma che personalmente do per scontato che sia l’evoluzione futura, fisico e spirituale, dell’umanità.
In tale ottica, Jasmuheen, che a riguardo ha scritto tanti libri e tenuto dante conferenze, e che afferma già di essere a quel punto, propone una sorta di programma di viaggio, basato non sulla transizione alimentare, ma su quella energetica.
E in tal senso propone dunque meditazioni e visualizzazioni, nonché un programma di vita basato su vari punti, che lei in questo libro non tratta ma che lascia al percorso della singola persona.
I punti sarebbero questi, per la cronaca:
1. Meditazione.
2. Preghiera.
3. Controllo della mente.
4. Dieta vegetariana.
5. Esercizio fisico.
6. Servizio per il prossimo.
7. Trascorrere del tempo nella natura.
8. Uso di canti devozionali e mantra.
Ciò è oggetto di altre sue trattazioni, mentre in questa Jasmuheen lo dà per scontato e procede con i suoi consigli legati all’elevazione delle energie interiori della persona.
Il che da un lato sembra molto bello… e in effetti lo è, giacché ne Il cibo degli Dei si percepisce una bella energia e un intento ugualmente bello (anche se non il livello di maestria che mi sarei aspettato).
Il problema di fondo di questo testo è che dà troppe cose per scontate, e si riferisce troppe volte a precedenti libri di Jasmuheen (a volte persino in sigle o punti non spiegati qui, e a volte a testi non tradotti in italiano), rendendo il testo spesso non semplice.
In tale ottica, sarebbe stato meglio strutturare un’opera a più volumi (Volume 1, Volume 2, etc), senza che il potenziale lettore fosse spinto a comprare un libro qualunque di tale opera più vasta.
Altra complicazione: nel libro c’è troppo, troppe meditazioni, troppi esercizi, e senza un programma vero e proprio, e peraltro spesso non chiaro e un po’ fumosi… quasi scoraggianti per chi legge.
Insomma, tra riferimenti mancanti, cose non spiegate, rimandi ad altri libri, terminologia a volte non chiara, eccesso di proposte e mancanza di guida precisa, sembra quasi che si sia fatto di tutto per scoraggiare il lettore dal praticare.
Vi do un esempio di tutto ciò, con un brano estrapolato dal testo:
“Dobbiamo usare il potere del DOW, l’’Accoppiamento del DOW’ e gli altri strumenti del codice di paradiso della Ricetta 2000 trattati nel libro “Four body fitness”, il primo libro della serie ‘Biocampi ed estasi’. Abbiamo fornito tecniche di trasformazione del campo comunitario e sociale anche in ‘Co-creating paradise’, secondo libro della serie ‘Biocampi ed estasi’. Leggere questi libri non è strettamente necessario, ma aiuta nella comprensione delle dinamiche di biocampo dimensionale. In breve, il codice di ‘Accoppiamento del DOW’ ci permette di operare da DOW a DOW con tutti coloro che incontriamo in tutti i campi. Inviare a tutti coloro con cui entriamo in contatto un raggio di amore puro dal cuore, e ripetere sinceramente tre volte ‘Accoppiamento del DOW’ è sufficiente per collegarsi a questo livello.”
Il “DOW” sarebbe il “Divino interiore”… il che comunque non chiarisce molto il tutto, precisando comunque che, grazie a Dio (anzi, al Divino Interiore), non tutti i paragrafi del libro sono come questo.
Si aggiunge peraltro il formato del testo ugualmente poco agevole: anziché un libro standard, è stato stampato un libro di formato doppio, dalla consultazione non facile, senza peraltro che vi fossero minimamente esigenze visive di quel tipo… per la serie, complichiamo ancora la cosa.
Nel complesso, Il cibo degli Dei di Jasmuheen non mi ha entusiasmato come avrebbe potuto essere, tanto che la mia valutazione rimane un po’ tiepida al riguardo.
Ad ogni modo, se siete supermotivati lungo il cammino del breatharianismo, sappiate che qui trovate informazioni utili… magari congiuntamente agli altri testi dell’autrice australiana, in modo da non avere solo un mattone ma l’intero muro.
Fosco Del Nero
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