Titolo: Dalla rivoluzione sessuale alla rivoluzione di Dio.
Autore: Ramtha.
Argomenti: canalizzazione, sessualità, esistenza.
Editore: Macro Edizioni.
Anno: 1998.
Voto: 5.5.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Oggi vediamo Dalla rivoluzione sessuale alla rivoluzione di Dio, libriccino firmato da Ramtha e facente parte della collana Davanti al caminetto.
Mi ero preso una pausa dalla suddetta collana, dopo aver letto i primi quattro volumetti, ossia Come diventare un maestro, Cambiare il corso del proprio destino, Il risveglio degli dei dimenticati e L’amore è una cosa splendida. Motivi della pausa: per variare un po’ e perché in fin dei conti nei volumetti in questione non ci stavo trovando nulla di notevole.
Il che vuol dire o che i miei ricordi sui libri di Ramtha risalgono a un’epoca precedente o che la suddetta collana non è granché.
Ma veniamo a Dalla rivoluzione sessuale alla rivoluzione di Dio, composto da un centinaio di pagine di formato piccolo e piene di spazi e pagine bianche: saranno forse 20-25 pagine di una pubblicazione mediana.
Per di più, parte del contenuto (non so addirittura se tutto) era compreso in un più ampio volume di Ramtha, ossia Quell’elisir chiamato amore (libro più ampio che a suo tempo mi era piaciuto).
L’argomento è quello illustrato dal titolo: relazioni, sessualità, evoluzione umana.
Dalla rivoluzione sessuale alla rivoluzione di Dio propone alcuni insegnamenti spirituali validi, molti luoghi comuni, nonché alcune banalizzazioni new age, col solito linguaggio di Ramtha enfatico, discretamente ripetitivo e leggermente fuori luogo, dal momento che non si tratta di libri veri e propri, ma di trascrizioni di eventi tenuti dal vivo oramai diversi decenni fa.
Sarebbe curioso in effetti sapere cosa ne è stato delle persone che facevano parte della scuola di Ramtha e che livelli interiori hanno raggiunto.
Di mio, ritengo Dalla rivoluzione sessuale alla rivoluzione di Dio di Ramtha un libriccino anche interessante, con svariati singoli spunti validi, ma anche poco strutturati, per certi versi fuorviante e comunque tutt’altro che indispensabile, per dir così.
Fosco Del Nero
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