Titolo: Dalla rivoluzione sessuale alla rivoluzione di Dio.
Autore: Ramtha.
Argomenti: esistenza, canalizzazione, sessualità.
Editore: Macro Edizioni.
Anno: 1998.
Voto: 5.5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.

Questo è l’approfondimento dedicato al libro di Ramtha Dalla rivoluzione sessuale alla rivoluzione di Dio. Libriccino, in verità, molto breve e senza troppi spunti utili.
Qualcosa tuttavia c’è, e ve lo propongo di seguito.

Il primo brano tratto da Dalla rivoluzione sessuale alla rivoluzione di Dio afferisce alla natura del corpo umano.
“Gli uomini e le donne sono davvero Dei, gli Dei dimenticati.
Questo corpo è un vestito. Le sue emozioni vi controllano; per questo venite a scuola.
Non siete qui per essere uomini e donne migliori, ma per essere finalmente Dio, la cosa più importante. Ed essere maestri significa proprio questo.”

Nella vita vi sono cose più importanti e decisive dell’avvenenza fisica.
“Pensate al tempo che corre dalla nascita alla morte e in quale periodo siete veramente belle. Per quanti anni siete fertili e belle prima di cominciare a invecchiare? Per più di un terzo. Che cosa ne farete del resto della vita? Vivrete nel rimpianto e nella rabbia e nell’infelicità?
Quello che dovete fare è cominciare da ora a dire: “Ne ho abbastanza. Ne ho sempre avuto abbastanza”. E dovete vivere per il vostro ideale. Dovete vivere per quello che vi dà serenità e vi dà bellezza e vi dà verità.”

Leggiamo ora un riferimento a un noto brano dei Vangeli.
“Cristo ha detto: “Cerca per prima cosa il regno dei cieli e tutto il resto ti sarà dato”.
Questa è una verità, e fare diversamente è compromettersi; è essere già morti.”

Segue ora una verità sempiterna su bisogno e solitudine.
“Si sente il bisogno di altre persone solo perché c’è una mancanza in noi stessi.”

La citazione successiva tratta da Dalla rivoluzione sessuale alla rivoluzione di Dio ci parla del livello dei maestri: essi hanno deposto le loro maschere e osservano il ballo che continua a svolgersi intorno a loro.
“Un maestro non ha un viso; solo chi partecipa al ballo in costume ha un viso. Il maestro non è interessato al piacere, solo quelli che recitano il dramma leggono il copione. Solo gli attori hanno un copione; gli spettatori non ce l’hanno. Mi seguite?
Perché le voci parlano nella vostra testa? Perché mai i rappresentanti della collettività del corpo convergono nella testa e pretendono attenzione? Perché attraverso il trono di Dio pretendono la precedenza, per garantirsi la continuità delle loro sensazioni.
Che cosa succede il giorno in cui capite che smettete di recitare una parte e diventate ciò a cui tutte le parti chiedono un riconoscimento? Quello è il Signore Dio del nostro essere.”

Parliamo ora delle energie dense e pesanti, nonché di passati parimenti pesanti che tendono a trattenere l’essere umano in basso.
“Ci sono maestri che sono già in un tempo quantico più di voi, e voi siete ancora qui a cercare di capire quello che vi ha fatto vostra madre. A puntare il dito contro voi stessi per l’abbandono di vostro padre. Vi state ancora ammalando perché nessuno vi ha amati quando eravate bambini. E vomitate ancora al pensiero di non essere accettati.
Che bambini genererete?
Nevrotici; bambini con predisposizione alla nevrosi, con atteggiamenti comportamentali psicosomatici. Questi sono i bambini che generate.”

L’ultimo brano proposto riguarda specificamente il tema centrale del testo, ossia la sessualità. Leggiamo quella che secondo Ramtha è la sessualità di tipo divino, ossia una creazione di tipo superiore.
“La suprema esperienza sessuale di Dio non ha nulla a che fare con la propagazione tipica del primo sigillo. Ha tutto a che fare col concepire la fantasia di un pensiero per poi copularlo nell’ambiente per generare un nuovo bambino, una nuova esperienza, una nuova legge a cui la natura vi porta perché vi evolviate e portiate con voi quell’esperienza, in modo che non siate mai distrutti lungo la via.
Per un Dio, la copulazione non è l’emissione sessuale del seme o la convulsione della vagina. Per un Dio la suprema copulazione è concepire un pensiero e ordinargli di esserlo come alla sposa nella realtà, e poi copularlo attraverso l’esperienza sensuale del corpo. Questa è la suprema esperienza sessuale. Non ha nulla a che fare con i peni e le vagine..”

Abbiamo concluso con Dalla rivoluzione sessuale alla rivoluzione di Dio di Ramtha.
A seguire altri approfondimenti… di Ramtha e di altri autori.

Fosco Del Nero

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