Autore: Ramtha.
Argomenti: esistenza, spiritualità.
Editore: Macro Edizioni.
Anno: 1998.
Voto: 7.5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Amazon.
Fatta la recensione di Come diventare un maestro, ecco l’articolo di approfondimento dell’ennesimo libro di Ramtha recensito su Una vita fantastica.
Libriccino piccolo nel formato, ma con tante citazioni valide, tanto che questo articolo di approfondimento sarà discretamente lungo… e il resto sarà come sempre indirizzato alla pagina facebook.
Avendo scelto di proporre un sostanzioso numero di brani, ho optato per una strutturazione secondo categorie.
Partiamo dalla categoria “Personalità-ego”. Leggiamo qualche riga sul conflitto tra personalità e anima… comunque le si voglia chiamare.
“La personalità, l’ego alterato, l’Anticristo – il Cristo alterato – è chi si preoccupa del suo piccolo, umile corpo: che aspetto ha, quanto verrà accarezzato, dove vive,e cosa ha, con chi sta e con chi non sta. Questi sono elementi chimici fondamentali, forti ed emozionali per l’umanità.
Lungo il cammino, l’insegnamento deve arrivare a portare una rivoluzione nella vita di ognuno, una rivoluzione che noi chiamiamo cambiamento. E la rivoluzione è che ci ribelliamo contro le nostre limitazioni, e che dobbiamo avere abbastanza conoscenza e abbastanza sostegno, e certamente abbastanza verità, per provocare una rivoluzione così ben pianificata, poter prendere la personalità, che è un destriero selvaggio, e domarla in modo che lo Spirito Santo possa cavalcarla, piuttosto che il contrario.
Vedete, la cieca personalità è come un cavallo selvaggio, e corre di qua e di là. In un certo senso è una creatura stupida. Correrà fino a morire soltanto per ottenere quello che vuole. Oppure correrà fino a morire per scappare dalla paura.
In ogni caso alla fine muore.”
Adesso vediamo una citazione sulla questione della “visione interiore”, che ovviamente si riflette su come percepiamo e viviamo la vita.
“Guardate alle priorità della vostra vita: per che cosa vivete ogni giorno?
A che cosa pensate ogni giorno?
Che cosa progettate ogni giorno?
Dov’è la vostra mente ogni giorno?
Ciò vi dice dove siete.”
E, a proposito di visione e di percezione, veniamo all’onnipresente “effetto specchio”, con due diverse citazioni.
“Odiamo le altre persone perché sono un riflesso di ciò di cui ci vergogniamo di più in noi stessi.
Lo capite?”
“Non potete avere l’abbondanza se cercate la redenzione. E se la ottenete, la perderete.
Non potete avere la salute se avete creato la malattia che vi serve così bene.
Avete blaterato tutta la vita su quanto cattivo il mondo fosse. E, sapete, tutte quelle sostanze chimiche vi sono servite fino a che non vi siete ammalati. La malattia è uno stato della mente.
E voi avete sottoposto a così grande stress il vostro corpo, e avete depredato quell’emozione finché vi è stata utile, che non potete certo favorire la salute del vostro corpo. Voi non potete essere sani.
Cosa succede allora? Il vostro corpo impazzisce. Alla fine vi ritorna quello che avete servito a tavola per tutti questi anni.
Non potete aspettarvi un miracolo se l’essere infermi vi è utile. Lo capite?
E non diventerete felici se non vi è utile. Giusto?
E non conoscerete mai la verità perché avete paura di voi stessi, perché potrebbe liberarvi.”
Il passo successivo riguarda il proprio “percorso evolutivo”.
Stavolta le citazioni sono ben quattro, e illustrano un enorme cambio di paradigma.
“Siete venuti quaggiù con grandi intenzioni, ed entrate in un corpo e ve ne andate in città.
Sprecate il vostro seme come se non dovesse mai finire, ma finirà.
Mentite, siete disonesti, siete diplomatici. Fate tutto per le emozioni e gli stati d’animo.
Pensate che la gioia sia uno stato di redenzione.
Ma io vi dico che la gioia è quando siamo distaccati emozionalmente, perché allora l’ipofisi crea quei grandi ormoni che portano la beatitudine.”
“Il cervello ha la capacità di creare l’immortalità, di creare il benessere, di creare e duplicare se stesso molte volte.
Potete fare qualsiasi cosa.
Non siete limitati, né siete limitati biochimicamente.
Siete limitati soltanto da ciò che preferite come consapevolezza, da ciò che preferite come mente, da ciò che preferite come personalità.
Da quale parte state? State dalla parte del corpo o state dalla parte dello Spirito?”
“Non siete condannati al vostro DNA, né siete condannati a quelli che vengono chiamati il vostro ceto, la vostra cultura.
Non siete condannati all’ereditarietà a meno che non approviate che sia così.
Ciò che potete fare con il vostro cervello è inimmaginabile.”
“Uno studente si era seduto al di fuori delle porte di una grande città, e guardava tutti quelli che entravano e uscivano per vedere se gli era sfuggito qualcosa.
E restò seduto lì per molto, molto tempo, continuando a controllare tutte quelle carovane stupende, tutte quelle flottiglie che entravano, tutte quelle persone straniere, e tutti quei fantastici profumi; e sedette lì come un mendicante.
Qualcuno, di tanto in tanto, gli dava un po’ di elemosina. E lui continuava a osservare molto attentamente per capire cosa gli era sfuggito.
Alla fine si rese conto, dopo molti anni, che non gli era sfuggito nulla. E quando se ne rese conto, non aveva più un passato. Nessuna impronta. Abbandonò questo piano nel mezzo di un campo di papaveri.”
Il percorso evolutivo porta due conseguenze.
La prima è vivere con maggior consapevolezza il “momento presente”: anche stavolta i brani sono quattro.
“Con il passato abbiamo veramente poche possibilità di migliorare il nostro destino nella vita.
Quando scaviamo nel passato e viviamo come creature del passato, quando beviamo dalle acque della familiarità, abbiamo ben poca scelta per cambiare il nostro futuro. Lo capite?”
“La profonda consapevolezza non accade nel passato. Accade nel Momento Presente.
Gli umani vivono nel loro passato, e in tal modo resistono all’illuminazione.
L’illuminazione non avviene mai vivendo nei ricordi.”
“La gloria di Dio si trova nel presente, non nel passato.
E la gloria di Dio risplende attraverso di noi quando viviamo nel momento.”
“Non andate a cercare le preoccupazioni.
Non andate a cercare il vostro passato.
E non pregate che ritorni nella vostra vita.
Se lo fate, siete degli sciocchi.
Nel momento in cui lo fate, lasciate il presente, il magico presente.
Rimanete bloccati qui. Perché dovreste lasciare questo per quello?”
La seconda è la conquista della “maestria”… e si chiude l’articolo su Come diventare un maestro con cinque citazioni.
“Essere un maestro vuol dire aver superato tutti i test nell’apprendere come cavalcare il destriero e vivere nel presente.
Fino a quel momento siete studenti della Grande Opera.”
“Che cos’è un maestro?
Un maestro è uno che non lascia impronte.
Come interpretare il significato di questa massima?
Un maestro non ha passato, ecco cosa vuol dire, non lascia impronte.
Un maestro non può essere un maestro e rimanere coinvolto nel passato.”
“Un maestro è chi ha metodicamente cambiato la personalità in modo che la personalità sia come una finestra pulita, senza macchia.
E il modo in cui arriviamo a questo, intenzionalmente, come studenti della Grande Opera, è preparando il recipiente per un vino nuovo.
Il recipiente è la nostra mente e il nostro corpo. Li prepariamo per un vino nuovo.
Il vino nuovo è lo Spirito Santo.”
“Non sapete cos’è l’amore perché ancora non sapete cos’è la verità.
L’amore è ciò che attenua la dipendenza emozionale.
E dove troviamo l’amore?
Prima lo cerchiamo negli altri. Ma non lo troveremo mai negli altri, finché non abbiamo amato noi stessi abbastanza per capire che siamo sulle montagne russe della reincarnazione, e che siamo dipendenti dai nostri umori, che siamo dipendenti dal nostro star bene e dalla nostra depressione. Siamo dipendenti dalla nostra vittimizzazione.
Nessuno ci salverà mai.
Voi potreste pensare: “Dove sono quei maestri? Non avrebbero potuto salvarmi? Per dieci milioni e mezzo di anni ho vissuto la stessa menzogna. Perché nessuno me l’ha detto?”.
Ve l’hanno detto.”
“Creiamo una personalità sacra liberandoci di tutte le cose.
Un maestro è una persona morale?
Al grado più elevato.
Un maestro è impeccabile?
Al grado più elevato.
Un maestro vive per qualcun altro?
Per nessun altro, solo per Dio.
Un maestro è forte?
Più forte delle fondamenta del mondo”
Bene, con Come diventare un maestro di Ramtha abbiamo infine terminato.
Al prossimo articolo di approfondimento.
Fosco Del Nero
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