Titolo: Felici più di Dio (Happier than God).
Autore: Neale Donald Walsch.
Argomenti: spiritualità, esistenza.
Editore: Sperling & Kupfer.
Anno: 2008.
Voto: 6.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
La recensione di oggi è dedicata al libro di Neale Donald Walsch Felici più di Dio.
Ho già recensito svariati libri di Neale Donald Walsch… anche se più in passato che in tempi recenti. Tra questi: Conversazioni con Dio – Libro primo, Conversazioni con Dio – Libro secondo, Conversazioni con Dio – Libro terzo, La piccola anima e il sole, Quando tutto cambia, cambia tutto.
Il primo lotto, ossia le Conversazioni con Dio e l’annesso La piccola anima e il sole, si era guadagnato valutazioni eccellenti, e parliamo degli anni tra il 2008 e il 2011, mentre Quando tutto cambia, cambia tutto, recensito nel 2015, si era assestato su una valutazione decisamente più moderata, ma comunque più che sufficiente.
Felici più di Dio si inserisce in questo secondo filone… e anzi scende forse un altro poco.
Intanto, ho come la sensazione che Walsch abbia avuto uno spunto originario di grande valore, quello per l’appunto che – in qualche modo – lo ha portato a scrivere la trilogia di Conversazioni con Dio, ma poi non sia riuscito ad andare oltre, e anzi abbia fatto un passo indietro, magari scrivendo giusto per scrivere nuovi best seller, e magari rimescolando gli stessi concetti, ma senza aggiungere nulla di nuovo.
Per carità, non ho letto tutti i suoi libri, ormai numerosi, per cui non lo posso affermare in modo onnicomprensivo, ma la sensazione è questa, e comunque nel suo libro non vi è energia da maestro… e anzi ogni tanto vi è qualche scivolone esistenziale, se vogliamo chiamarlo così.
O, se vogliamo dirlo in altro modo, il livello di insegnamento in cui si pone è quello di un pubblico intermedio, pronto per recepire alcuni insegnamenti-concetti-energie, ma non per altri.
Leggendolo adesso, mi sembra che si proceda col freno a mano tirato, e che si sia ancora fermi alle disquisizioni sulla legge di attrazione e su come ottenere ciò che si desidera, fatto che da solo qualifica il livello di consapevolezza di chi parla.
O forse sarà lo stesso Walsch che si sistema a un certo livello per avere un pubblico molto ampio, giacché ovviamente la piramide è più larga alla base e più stretta in alto; questione sua, in ogni caso.
La prima parte del libro scivola spesso nel pacchiano spirituale-new age, cosa che per l’appunto mi ha fatto sorgere le considerazioni suddette… mentre la parte centrale e quella finale si riprendono bene, devo dire, e offrono molti spunti validi dal punto di vista interiore-spirituale… che poi sono i soliti insegnamenti di sempre, per quanto Walsch – come in generale gli statunitensi – abbia il vizio di cambiare le parole per questioni di copyright o di presunta originalità.
Ad ogni modo, la valutazione finale di Felici più di Dio è mezzana: in esso vi sono tanti spunti validi, ma anche tanti punti oscuri, se non proprio contraddizioni a principi esistenziali tradizionali (con tradizionali mi riferisco a grandi maestri e grandi scuole del passato).
Vedete voi se Neale Donald Walsch vi ispira ancora o meno; di mio, avrò l’occasione di testare ancora la mia sensazione, dal momento che ho a casa da anni Amicizia con Dio e Il Dio di domani e prima o poi li leggerò.
Vi saprò dire… in un tempo imprecisato.
Fosco Del Nero
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Ciao. Ho letto tutti i libri di Walsh, e posso tranquillamente confermare la correttezza delle tue impressioni.
Anche se in Walsh è meno evidente, rispetto ad altri autori americani, che l’unica cosa che gli interessa è fare soldi vendendo libri e corsi, temo che anche lui abbia firmato un contratto che gli impone di pubblicare un certo numero di libri entro un certo lasso di tempo.
Anche il quarto volume delle Conversazioni con Dio, uscito da poco, è poco più di un riassunto dei libri precedenti, e più volte viene ribadito che, se qualcosa non è chiaro o se si vuole approfondire meglio un certo argomento, basta leggere i libri precedenti. Se questo non è marketing…
Ciao, Sergio. :)
Eh, vabbè, ci leggerem qualcos’altro allora.
Anche se ho ancora due suoi vecchi libri e prima o poi li leggerò perché non mi piace sprecare il cibo. :)
Fosco Del Nero