Bentrovati.
Oggi ennesimo episodio della rubrica dei film ispiranti, giunta ormai al suo appuntamento numero 38.
Anche questa volta, ho cinque film interessanti per voi.
Ma prima dei film, il promemoria dell’elenco generale dei film, che ormai è online da quasi quattro anni (e che nel mentre è stato anche copiato, a volte citando la fonte e a volte no): Film che aprono la mente… o il cuore.
Ricordato l’elenco totale, ecco l’elenco parziale proposto quest’oggi, che è un bell’elenco, devo dire, con alcuni film famosi, e anzi proprio film d’autore, e altri meno noti, e anzi film abbastanza sperimentali:
– Piccolo Buddha,
– Barry Lyndon,
– Il cigno nero,
– Anomalisa,
– Ink.
Piccolo Buddha
Partiamo da un classico… che a dire il vero ho visto molto in ritardo, anche perché finora avevo praticamente ignorato i film di Bernardo Bertolucci.
Piccolo Buddha è un bellissimo film, che merita di esser visto per il valore cinematografico dell’opera, e ancor di più per gli insegnamenti che propone. Che non sono solo quelli, e anzi lo sono solo a uno sguardo frettoloso, della reincarnazione e del karma, ma son quelli della natura effimera della vita, della caducità delle cose terrene, del vuoto interiore di chi punta su di esse, e della pienezza di chi invece cerca i suoi tesori dentro e non fuori.
Ed essenzialmente non c’è da dire altro se non da consigliare ulteriormente il film.
Barry Lyndon
Anche Barry Lyndon è un classico, per quanto, io credo, raramente esso sia stato inserito in liste di film “esistenziali-spirituali”.
Tuttavia, quando si guarda qualcosa di Stanley Kubrick, così come di altri registi, occorre guardare con occhio ben attento, e magari trovare un filo conduttore. Il filone di Barry Lyndon è esattamente lo stesso di Piccolo Buddha, pur se affrontato in modo completamente diverso, e non dal lato “spirituale”, ma da quello “mondano”: la caducità delle cose terrene, gli alti e bassi della vita.
Il concetto opposto a tale caducità terrena è la stabilità interiore, uno degli obiettivi e dei traguardi del percorso evolutivo, di cui hanno parlato non a caso tutti i maestri, da Gesù a Buddha (non il piccolo, ma quello grande).
Il cigno nero
Anche la presenza de Il cigno nero potrebbe stupire… eppure c’è per un buon motivo, e anche in questo caso occorre dare un’occhiata sia al regista, Darren Aronofsky, anch’egli piuttosto vicino a tematiche esistenziali, sia al filo conduttore del film.
In questo caso, il concetto di fondo è che i demoni (e dunque i problemi, i drammi) sono sempre interni.
In tal senso, Il cigno nero è una triste, pesante, drammatica e anche immaginifica metafora sulla vita interiore… e, anche qui, sui desideri dell’ego.
Anomalisa
Veniamo ora ad Anomalisa, unico film d’animazione tra quelli proposti questa volta.
Il film, a dirla tutta, non è granché, a differenza dei tre che lo hanno preceduti, tutti grandi film pur ognuno nel suo modo, tuttavia è molto educativo, se si tengono gli occhi aperti.
Anomalisa, difatti, va a parlare di omogeneizzazione generale, addormentamento, dramma-noia-vuoto interiore-depressione. E lo fa con un protagonista che cerca di riempire se stesso fuori, cercando nel mondo materiale, anziché dentro.
Il tema, a ben guardare, è sempre quello.
Ink
Andiamo a chiudere con Ink, senza dubbio il film meno conosciuto del lotto di oggi.
Ink mescola molto, e in modo interessante: passato e futuro, diversi piani di realtà, entità carnee ed entità non carnee, energie sottili, due gruppi con interessi evolutivi contrapposti, luce e tenebre, angeli e demoni, le scelte umane e il libero arbitrio, le energie interiori.
Insomma, il programma è interessante, come detto, ed è inserito in un film di genere fantasy-fantastico-leggermente orrorifico-psicologico-esistenziale.
Poco noto, come detto, e ciò è un peccato.
Buona visione a chi vorrà e al prossimo appuntamento con la rubrica dei film suggeriti.
Fosco Del Nero
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