Titolo: Gli evangeli apocrifi (Evangiles apocryphes).
Autore: autori vari (a cura di F. Amiot).
Argomenti: spiritualità, religione, storia.
Editore: Massimo.
Anno: 1952.
Voto: 4.
Approfondimento: qui.
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Nell’ultimo mezzo anno ho fatto incetta di vangeli: dopo essermi letto i Vangeli canonici (due volte), e dopo essermi letto il libro Vangeli gnostici, e dopo essermi letto il libro Vangeli apocrifi, mi sono letto anche il libro Gli evangeli apocrifi.
Ricavandone una conclusione: la Chiesa ha fatto bene ad estromettere dal corpus cattolico la gran parte dei vangeli antichi, visto che quasi tutto non sono che spazzatura.
Mi spiego meglio: la gran parte dei vangeli nata sull’onda dell’entusiasmo e del crescente successo del cattolicesimo nei vari secoli dopo Cristo non è altro che amplificazione mitologica e sensazionalistica della vita di Gesù Cristo.
O, per dirla in altri termini: molti di essi sono pieni di sensazionalismo, quando va bene, o di minacce (di giudizio individuale o di apocalissi collettiva), quando va male, mentre al contrario degli insegnamenti di Gesù (non giudizio, amore universale, stato di presenza, etc) non c’è neanche l’ombra, figuriamoci poi dell’energia che vi è dietro di essi.
Tra l’altro quasi tutti sono testi dall’origine ignota, di datazione incerta, spesso storicamente falsi, e spesso composti da pezzi dissonanti l’uno rispetto all’altro per stile o per testimonianza, cosa che porta a pensare a interpolazioni, aggiunte, cancellazioni, etc.
Per carità, anche i Vangeli canonici sono stati certamente tagliati e magari anche tradotti in modo accomodante rispetto al potere dominante, ma sono un’altra cosa rispetto a questi testi davvero poveri, che non si possono definire nemmeno letteratura spirituale, ma semplicemente mitologia, e anche pacchiana.
Purtuttavia, come vedremo nell’articolo di approfondimento tra le cose inutili qualcosa di interessante spunta, senza dubbio copiature o reminiscenze di testi più importanti, come per l’appunto i Vangeli canonici, oppure i Vangeli gnostici. I quali alla fine, tra tutti quelli che ho letto, sono gli unici di valore similare a quelli canonici, ma che probabilmente la Chiesa ha “fatto fuori” perché poco adatti a una religiosità di base, che viceversa la Chiesa ha indirizzato su morale e comportamentismo piuttosto che su illuminazione e risveglio.
Cosa che non è stata necessariamente un errore, dati i tempi in cui si è mossa.
Lo stesso Gesù, d’altro canto, ha detto-fatto capire a più riprese che lui parlava su diversi livelli e a diversi tipi di persone: alcune pronte per un livello ed altre pronte per l’altro.
La cosa curiosa, anzi proprio divertente, è che gli unici due brani degni di valenza evolutivo-spirituale (e questi davvero di gran valore) sono stati commentati dal curatore dell’opera (un prelato) come “una sentenza priva di importanza” e come “un testo incomprensibile”.
Ma, come detto, è sempre un discorso di livelli.
Consiglio dunque ai miei lettori di lasciar perdere questo livello e di indirizzarsi verso altri… a meno che non abbiano bisogno di minacce postmortem in base a morale e comportamenti vari.
Fosco Del Nero
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