Titolo: Gli specchi esseni.
Autore: Giovanna Garbuio.
Argomenti: spiritualità, esistenza.
Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro.
Anno: 2018.
Voto: 7.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Il libro che vi propongo questa volta è Gli specchi esseni di Giovanna Garbuio, di cui ho già recensito Ho-oponopono – La pace comincia da te, Le storie di Maui (entrambi scritti con altri due autori) e Il viaggio di Maui (questo scritto da sola).
Dei tre precedenti, quello che mi è piaciuto di più è Le storie di Maui, testo che propone un grande numero di storielle e racconti molti dei quali altamente educativi e ispiranti… ma veniamo ora a Gli specchi esseni, testo che evidentemente si rifà ai famosi “sette specchi esseni” resi famosi da Gregg Braden.
Una piccola genesi: in realtà non esiste un elenco di tali specchi esseni, nel senso che non esiste alcun manoscritto contenente i suddetti principi; Braden li ha estrapolati dai celeberrimi Manoscritti del Mar Morto (la cosiddetta “Biblioteca Essena”) e li ha resi una sorta di vademecum evolutivo utile a orientarsi nella vita e ad apprendere quanto essa ci mostra tramite il principio speculare, per l’appunto.
In breve i suddetti specchi sono i seguenti:
1 – Ciò che è simile a me in un dato momento.
2 – Ciò che giudico negli altri.
3 – Ciò che vorrei essere o ritrovare.
4 – Le compulsioni e le dipendenze.
5 – Il rapporto con i genitori come credenze personali su noi stessi e sulla divinità.
6 – L’oscura notte dell’anima: le sfide da superare.
7 – La perfezione di ogni cosa e l’unicità di ogni percorso.
Giovanna Garbuio li riprende e li illustra, avvalendosi anche di numerose citazioni, di autori vari ma soprattutto di testi assai belli come il Vangelo di Tommaso, il Vangelo di Filippo, il Vangelo di Verità, il Vangelo di Maria (che rappresentano i cosiddetti Vangeli gnostici), e ancora citazioni di Eugnosto il beato, dell’Apocalisse di Giacomo, del Trattato tripartito e altro ancora.
Alle spiegazioni aggiunge anche degli esercizi per ciascuno specchio, per un totale di circa 160 pagine.
Fatta la descrizione del testo, veniamo al mio commento.
Ne Gli specchi esseni ci sono molte cose utili, davvero tante, vi sono citazioni molto belle (alcune davvero colossali, che ho utilizzato io stesso ne Il significato esoterico dei Vangeli, in Parole di Forza e in Parole di potere) e vi sono apprendimenti importanti da fare propri, cosa che rende il libro meritevole di lettura.
Tuttavia, il testo presenta anche delle criticità, e anche abbastanza evidenti, che vado ad elencare.
La prima è che si inizia a parlare degli specchi esseni a pagina 60, mentre prima si parla dello sciamanesimo kahuna (lo sciamanesimo hawaiano); ciò rende il titolo del libro sbagliato, o in alternativa sbagliati i contenuti, perlomeno quelli che non c’entrano con gli specchi esseni e la cultura essena. Avendo voluto mantenere lo stesso titolo, sarebbe servito perlomeno un sottotitolo che sintetizzasse che si andava a fare un raffronto tra le due discipline; tra l’altro anche durante la trattazione degli specchi esseni spesso fanno capolino termini della tradizione hawaiana… che al lettore potrebbe benissimo non interessare e che è facile che rendano la lettura poco scorrevole per i poco avvezzi a tale terminologia e tale cultura (che a me è sempre piaciuta, anche prima che divenisse famosa, ma ciò non toglie che si tratta di fatto di un miscuglio non annunciato al lettore).
La seconda criticità è che gli specchi passano da sette a quattordici, i secondi sette “derivati dalla consapevolezza degli esseni, degli hawaiani e di diversi altri popoli, come pure dall’esperienza”, per citare il libro stesso: ossia ci si prende la libertà di alterare in qualche modo un lavoro altrui, diventato peraltro nel tempo una sorta di elenco codificato, ingrandendolo… e utilizzando principi di altre tradizioni esistenziali, altro errore procedurale (che era presente anche ne Le storie di Maui, che pure come detto ho apprezzato molto nei contenuti). Peraltro i sette specchi “aggiuntivi” sono a tratti una ripetizione o una variazione sul tema di quelli di base, o al contrario poco convincenti. Insomma, sarebbe stato meglio probabilmente rimanere sui sette e ampliare la loro trattazione.
Terzo punto: gli esercizi allegati ai vari specchi sono debolucci. Qualcuno è valido, mentre qualcun altro pare messo lì essenzialmente per dovere di riempimento.
Quarto punto: in alcuni tratti del testo, come quello sulle energie interiori, vi sono errori concettuali legati alla scienza esoterica.
Con tali precisazioni tuttavia non voglio affatto stroncare Gli specchi esseni, il quale anzi, come detto, reputo testo utile e valido (non a caso ha avuto un buon successo di pubblico e io stesso gli ho assegnato una valutazione assai buona), quanto piuttosto sottolineare che il libro di Giovanna Garbuio sarebbe potuto essere migliore con qualche accorgimento procedurale.
Nel caso, buona lettura.
Fosco Del Nero
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