Autore: Swami Muktananda.
Argomenti: induismo, yoga, meditazione, spiritualità, esistenza.
Editore: Mediterranee Edizioni.
Anno: 1981.
Voto: 8.5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Oggi propongo l’articolo di approfondimento del libro di Swami Muktananda Guida al viaggio spirituale.
Prima di addentrarci nelle citazioni tratte dal libro in questione, ci tengo a sottolineare una cosa: Muktananda è uno degli autori i cui libri sono più ricchi di brani importanti. Gli altri due autori “top” in questo senso sono Osho e Aivanhov… e ovviamente la cosa non è un caso, visto che si trattava di tre grandi insegnanti.
Da Guida al viaggio spirituale ho ricavato molte decine di citazioni valide (in realtà superiamo abbondantemente il centinaio); mi risparmierò l’imbarazzo di una scelta iper-ragionata, che sarebbe molto ardua e lunga, prelevando le prime che trovo, giacché in ogni caso saremo su alti livelli.
Partiamo dalle base: addormentamento e veglia.
“Quando siete svegli qualunque cosa vediate è reale per voi.
Ma quando vi addormentate e sognate, il mondo della veglia cessa di esistere e diviene reale il mondo dei sogni.”
Un altro concetto di base è quello per cui tutto è energia divina, comunque la si voglia chiamare.
“Gli scienziati occidentali cominciano ora a scoprire la verità che i filosofi dell’India conoscono da millenni: l’intero universo è composto di un’unica energia.
I nostri antichi filosofi, che erano scienziati dello spirito, chiamavano questa energia Coscienza, o Dio. Questa suprema Coscienza ha creato l’intero cosmo dall’interno di se stessa.
Noi tutti siamo particelle di questo universo di Coscienza. Non siamo diversi l’uno dall’altro e non siamo diversi da Dio.”
Terzo concetto portante: l’essere umano è in un cammino di evoluzione spirituale in cui può realizzare tutto.
“Un essere umano ha la libertà di divenire qualunque cosa. È in suo potere rendere la sua vita sublime o miserabile, salire al cielo o discendere negli abissi. In effetti, il potere dell’uomo è così grande che egli può perfino trasformarsi in Dio. Dio è nascosto nel cuore di ogni essere umano e ognuno ha in sé la capacità di rendersene conto.
Ma cosa fa l’uomo?
Invece di cercare di conoscere quella grandezza all’interno di sé, passa la vita mangiando e bevendo, lottando con gli altri e inseguendo i piaceri dei sensi. Mette al mondo due o tre figli, si occupa della famiglia e pensa di aver realizzato lo scopo della vita.
Ma anche gli animali fanno questo.”
Continuiamo questo mini-viaggio in Guida al viaggio spirituale con il solito bivio che si pone davanti all’essere umano: posare i suoi tesori in terra o in cielo.
“Osservate la vostra vita. Aprite gli occhi. Mentre inseguite la realizzazione dei vostri desideri, il tempo vi divora.
È nella natura del desiderio espandersi. Più noi appaghiamo le nostre voglie, più esse aumentano. Non importa cosa abbiamo nella vita, desideriamo avere sempre di più. Se abbiamo una rupia ne vogliamo dieci, se abbiamo dieci rupie, ne vogliamo cento. Se possediamo una Volkswagen, vogliamo una Mercedes. Se abbiamo una bevanda, ne desideriamo un’altra.
Finché non ci volgeremo all’interno e scopriremo l’appagamento del Sé, non avremo nessuna soddisfazione duratura, per quanto denaro accumuliamo, per quanti amici abbiamo o per quanto riusciamo a realizzare nella vita.
Tutte le gioie del mondo esterno sono temporanee.”
Il concetto della transitorietà della vita materiale è ribattuto nella citazione successiva.
“Questo mondo è transitorio. Sebbene sembri seducente, tutto ciò che vediamo qui è soggetto a morire.
Il grande santo Kabir cantava: “Sei come un viaggiatore che va e viene. Accumuli ricchezze e ne sei orgoglioso. Ma quando te ne andrai non porterai niente con te. Sei giunto in questo mondo con i pugni chiusi, ma quando lo lascerai le tue mani saranno aperte”.
In questo mondo tutto cambia, tutto si dissolve. La giovinezza diventa vecchiaia, la salute si muta in malattia, la bellezza in decadenza.
Kabir disse: “Mentre la osservi, la tua vita si trasforma in polvere”
Verrà un giorno in cui ogni impero, monumento o città crolleranno. Vi sono stati tanti re, imperatori e grandi personalità, ma dove sono andati?
Soltanto il Sé interiore è eterno. Solo la Coscienza interiore durerà per sempre.
Senza la meditazione sul Sé, senza pratiche spirituali, l’unica cosa che otterrai sarà la tua morte.”
Arriviamo al punto nodale: la meditazione, la pratica spirituale.
Siam qui per questo.
“Senza la meditazione sul Sé, senza pratiche spirituali, l’unica cosa che otterrai sarà la tua morte. Molta gente crede che la giovinezza sia un periodo da dedicare al mangiare, al bere e ad ogni genere di piacere mondano e che soltanto quando il corpo sarà vecchio e logoro si potrà cominciare a pensare a Dio.
Ma cosa potete fare quando il vostro corpo è vecchio?
Se la casa è in fiamme a che serve scavare un pozzo?
Per questa ragione il poeta Bhartrihari ha scritto: “Finché il tuo corpo è sano e forte ed i tuoi sensi funzionano ancora, fai qualcosa per te stesso”.
Perché aspettare?
Contempla il Sé e realizzalo ora. Sappi che la vita è molto breve. Non sei venuto a questo mondo solo per mangiare, bere e morire.”
È importante capire che le percezioni interiori sono possibili solo quando si è fatta pulizia a sufficienza; in realtà, è tutta un’opera di ripulitura. O di rimozione dei veli di maya, se preferite la metafora indù.
“Non possiamo vedere il Sé con gli occhi, né raggiungerlo con la parola. La lingua può parlare di lui, ma la vera descrizione della sua natura è il silenzio.
Il Sé non può essere raggiunto con la mente o con i sensi. Tuttavia, quando gli strumenti psichici interiori sono purificati tramite la meditazione, egli si rivela spontaneamente.
Per questa ragione, i saggi dell’India danno grande enfasi alla meditazione. nella Bhagavad Gita il Signore dice ad Arjuna: “Il Sé si vede per mezzo della meditazione”.
Solo meditando in pace, possiamo avere in noi l’esperienza manifesta del Sé.”
È anche questione di determinazione e volontà nel proseguire lungo il sentiero.
“Se continuerai a contemplarlo, se continuerai a cercare di comprenderlo, Egli ti si rivelerà.
Dunque, rivolgiti all’interno. Cerca quel conoscitore interiore.
Dio è nel tuo cuore.
L’hai perduto nel tuo cuore. Lo troverai soltanto nel tuo cuore.”
Stiamo per concludere. La terzultima citazione di Guida al viaggio spirituale afferisce il canale sushumna e la funzione delle nadi presenti nel corpo umano.
“I cambiamenti esterni della nostra vita sono solo un’indicazione del reale lavoro di Kundalini. È all’interno di noi che essa crea il miracolo. L’organismo umano contiene 720 milioni di nadi, o canali. In alcuni scorre il sangue, in altri il nutrimento, in altri ancora il prana, la forza vitale. Di questi, la sushumna è la nadi sovrana. Conosciuta anche come “canale centrale”, la sushumna sta nel corpo sottile nell’area corrispondente alla colonna vertebrale e va dalla base della spina dorsale, sede della Kundalini dormiente, fino al più alto centro spirituale nella sommità del capo. La sushumna è il sostegno del nostro intero sistema psicofisico, e regola le funzioni di tutte le nadi. L’interno viaggio della nostra evoluzione spirituale avviene all’interno di essa.
Quando il canale centrale è completamente purificato, si sperimenta la beatitudine della Coscienza.”
La penultima citazione è incoraggiante, e ci ricorda che dentro l’uomo c’è un intero universo… proprio come hanno sostenuto tutti i maestri e tutte le tradizioni spirituali.
“Non avete idea della vastità che esiste all’interno di voi.
Questo corpo sembra piccolo, eppure è un’immagine dell’intero universo. In esso vi è un sole cento volte più brillante di quello esterno. Il vostro viso è radioso ed i vostri occhi sono luminosi per questa luce interiore che risiede nel sarasrara, il grande punto spirituale alla sommità del capo. Nel cuore vi è un centro di conoscenza. Là potete vedere il mondo intero. Infatti, vi sono così tante cose all’interno di voi, che potrei scrivere volumi per raccontarle.
Tutte le meraviglie che vedete nel mondo esterno si trovano in grado molto più elevato all’interno. Tutti i piaceri che cercate si possono incontrare, in misura più grande, all’interno.”
Chiudo con una citazione-domanda, che forse sarà utile a molti.
“Amico mio, dove stai andando? Da dove sei venuto e cosa pensi di fare?
Tu appartieni alla verità suprema ma hai dimenticato le tue origini.
È ora di tornare sulla strada maestra.”
L’approfondimento dedicato all’ottimo Guida al viaggio spirituale di Swami Muktananda è terminato.
Appuntamento al prossimo articolo.
Fosco Del Nero
- Se anche tu vuoi vivere una vita fantastica, iscriviti alla newsletter!
0 commenti