Titolo: Guida per alieni che vogliono diventare terrestri.
Autore: Salvatore Brizzi.
Argomenti: evoluzione personale, esistenza.
Editore: Anima Edizioni.
Anno: 2015.
Voto: 7.5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Il giardino dei libri.
Eccoci qua con l’articolo di approfondimento del video-seminario di Salvatore Brizzi Guida per alieni che vogliono diventare terrestri… articolo piuttosto lungo, come sempre con i prodotti di Brizzi.
La prima citazione riguarda, manco a dirlo, l’autosservazione, la base del lavoro su di sé.
“L’autosservazione va fatta sul momento, non è che va fatta a casa la sera prima di addormentarsi.
Beh, all’inizio sì, all’inizio uno può anche farla a casa, la sera, quando inizia a osservarsi… però questa è un’autosservazione molto alla leggera.
La vera autosservazione è fatta sul momento presente.
Quindi per una vera autosservazione io sono costretto ad esserci.
Sono costretto ad essere presente, se no non è più autosservazione, ma è l’autosservazione dei principianti.”
Parlando ancora di lavoro su di sé, eccone le difficoltà… ma da un certo punto di vista anche il privilegio. Lavoro su di sé che è ben diverso da leggere dei libri new age per svago.
“Che privilegio c’è nell’essere l’ultimo uomo sulla Terra a risvegliarsi, quando lo sanno già fare tutti?
È proprio quando non lo fa ancora nessuno che è un privilegio.
È chiaro che è più faticoso, è chiaro che siamo fra quelli che si fanno un mazzo così, e quelli prima di noi se lo sono fatto ancora di più. Perché se noi siamo qui e siamo più di cento questa sera a parlare di queste cose è perché cent’anni fa, in un’altra sala, qualcuno si è riunito e magari erano solo in venti. E la stessa cosa ancora prima.
E allora noi lavoriamo per quelli che verranno dopo e si riuniranno in mille a parlare di lavoro su di sé.
E non sto dicendo semplicemente a parlare di spirito e di new age, ma gente convinta che lavora su di sé, che si sveglia la mattina e inizia a lavorare su di sé, e la sera prima di andare a dormire l’ultimo pensiero è che deve lavorare su di sé.
È diverso da “leggere qualcosa di spirituale”.
Perché di persone che leggono qualcosa di spirituale ce ne sono milioni adesso nel mondo. Però che vogliono lavorare su di sé, osservandosi con sincerità, ce ne sono ancora molto pochi. Ed è questo che ci interessa.”
Parliamo di risveglio: è possibile sempre e comunque.
“Anche se ognuno viene da una storia diversa che dura da milioni di anni, comunque in questo istante niente ma proprio niente gli può impedire di svegliarsi.
È una regola, è una legge.
Anche se esiste il percorso spirituale, anche se esiste il sentiero ed esistono le iniziazioni, niente, comunque niente vi può impedire in questo momento di arrivare direttamente in cima.
Perché è una legge, ed è una legge cosmica, una legge universale: non si può frapporre nessun ostacolo tra un essere umano e il suo risveglio.
E se ci pensate bene non può che essere così.”
Parliamo di momento presente: è sempre possibile sempre riuscire ad esservi.
“Che cosa devo fare per essere nel qui e ora?
Quanti passi devo fare per essere qui?
E dovunque vado, non sono sempre qui?
Dovunque mi sposto, non sono sempre qui?
E per essere ora, quanto tempo devo aspettare?
Quanto tempo devo aspettare perché sia questo momento?
E non c’è esattamente solo questo momento?
Non è l’unica cosa che c’è?”
Cosa ostacola tanto il risveglio quanto l’essere nel qui e ora? La mente, sempre lei.
“Non potete sovrapporre la mente all’istante presente.
O c’è la vostra mente, con lo spazio-tempo, con tutti i problemi e con tutti i pensieri, oppure c’è l’istante presente.
Scegliete voi: nell’istante presente non c’è alcun problema.
Non cercate l’illuminazione per non avere più problemi?
E per non avere più problemi non è sufficiente stare qui e ora?
Cioè smetterla di partire con la mente a pensare al problema che è a casa e rimanere qui, rimanere qui.”
Obiettivo finale: vedere solo bellezza… cosa che ci dà anche la misura di quanto ci manca.
“Qua la vita non è semplice, ma abbiamo tutti quanti scelto di venire qua, e quindi dobbiamo decidere di diventare terrestri.
Se siamo qui è per diventare terrestri, non per diventare “spirituali”.
È uno dei problemi più grossi che incontro quando vado in giro a fare seminari e conferenze: persone che vogliono essere spirituali perché rifiutano le Terra e gli abitanti della Terra.
Lo so che volete andare dall’altra parte, ma se siete qua c’è un motivo… e non ci si reincarna più quando uno vorrebbe reincarnarsi qui. Quando uno arriva al punto di dire “Cavolo, mi sta piacendo così tanto la Terra che ci voglio tornare”… non ti fanno più tornare.
La regola è: finché ve ne volete andare perché dite “Qua fa tutto schifo, qua è tutto al contrario, non funziona niente”… è chiaro che tornate.
Per forza, perché finché uno non vede il 100% di bellezza in un pianeta deve tornare su quel pianeta.
È come a scuola: se io non ottengo l’attestato di quinta elementare non posso andare alle medie.”
Per dirla in un altro modo…
“La bellezza si vede vedere nella materia, non scappando dalla materia.
Mentre la tendenza new age è scappare dalla materia, ritirarsi in un mondo favolistico, di spiritualità che diventa una spiritualità finta.”
E per dirla in un altro modo ancora… per essere i più chiari possibile.
“Se ci sono ancora delle parti del mondo che vi fanno schifo, non potete entrare nell’Uno, non potete illuminarvi.
Se guardate una notizia in televisione e ci sono delle cose che accettate e delle cose che non accettate, non potete arrivare all’Uno, vi state solo prendendo in giro.
Questo non vuol dire che non possiate andare a fare i volontari per qualcosa, etc, però dentro l’accettazione deve essere totale, per qualunque evento.
Non potete prendere un pezzo di Uno e dire “No, quello non va bene”.
Questo va bene per i terricoli moralisti che devono fare un altro tipo di lavoro. Se voi state lavorando su di voi ve lo dovete scordare che ci sia giusto e sbagliato…
C’è un’accettazione totale… poi voi decidete come agire nel mondo.”
Adesso vediamo cosa possiamo percepire in quanto ad amore e abbondanza.
“Posso percepire all’esterno solo l’amore che ho dentro.
Posso percepire all’esterno solo la ricchezza che ho dentro.
Non posso avere una ricchezza più grande di quella che sono in grado di sostenere.
Se no o non la sostengo, e perdo i soldi, o fatico, mi evolvo, e allora riesco a sostenerla. Diventa un percorso: adeguarmi alla ricchezza che mi è arrivata.
Lo stesso vale per l’amore: posso sostenere un amore solo nella misura in cui già dentro io lo provo. Non posso sostenere un amore più grande di quello che io sono.
Altrimenti o lo perdo, oppure fatico un po’, quindi mi adeguo per arrivare a sostenere quel nuovo tipo di amore. Quindi diventa un’iniziazione, diventa una prova: o mi trasformo per arrivare a quel livello di amore oppure lo perdo.
O mi trasformo per arrivare a sostenere quel livello di ricchezza oppure la perdo.”
Se nella nostra vita si inserisce un qualcosa di difficile, oppure se manca qualcosa che vorremmo, dovremmo tenere sempre presente che…
“Abbiamo esattamente ciò che ci serve.
Ciò che serve di più alla nostra anima.
Non alla personalità.”
E, stante questo punto fermo interiore, procedere con il seguente atteggiamento, tipico della persona matura spiritualmente.
“Qual è la strategia di chi lavora su di sé?
Quando c’è un problema, ragionare come se l’aveste scelto voi.
L’ho scelto io.
Mi hanno rubato la macchina. L’ho scelto io.
Nella coppia c’è qualcosa che non va. L’ho scelto io.
Ho perso dei soldi. L’ho scelto io.
Fate come se l’aveste scelto: non solo non rifiutare, non solo accettare, ma come se l’aveste scelto voi.
Se no non riuscite a identificarvi con la volontà dell’anima, perché è l’anima che l’ha scelto.
E lo scopo è identificarsi con l’anima, quindi finché rifiutate vi allontanate dall’anima. L’anima vi fa fare una cosa, e voi vi rifiutate, e dite “No, non lo poso sopportare”.”
Veniamo ora alla definizione di mago.
“Il mago è qualcuno che comprende che, a livello cosciente o inconscio, comunque sta creando la sua realtà.
Il mago, visto che vuole diventare sempre più mago, si prende il 100% della responsabilità: questa è l’enorme differenza tra chi ha iniziato a lavorare su di sé e chi non ne vuol sapere di lavoro su di sé, e quindi resta vittima.
Le cose mi accadono comunque, ma so che sono stato io a crearle.
Ma finché uno è vittima non c’è speranza di diventare un mago, cioè di cominciare a lavorare su di sé per trasformare l’esterno.”
E, al contrario, a quella di vittima.
“L’esterno è un riflesso dell’interno.
L’esterno non ha una volontà sua.
Il mondo esterno è privo di volontà.
È l’interno che ha volontà. E l’esterno lo riflette.
La vittima pensa che l’esterno modifichi l’interno. Invece è l’interno a modificare l’esterno.
Il mago sa che è l’interno a modificare l’esterno. Perché l’esterno di per sé non è nulla, è un’ombra.
Il mondo è un’ombra: se io mi allungo, l’ombra si allunga.
Il mondo è costretto a reagire.
Il mondo non agisce mai, il mondo può solo reagire a ciò che io sono.
E non a ciò che io voglio, ma a ciò che io sono.
La realtà non è creata da ciò che voglio, ma da ciò che sono.
È inutile che io voglio qualcosa: io devo cambiare il mio modo di essere, e allora il mondo reagisce all’essere, non a ciò che voglio. Questo è il lavoro che fa il mago.”
E concludiamo l’articolo con un principio esistenziale tra i più importanti tra tutti da tenere sempre dentro di sé: abbiamo la forza per superare qualsiasi cosa ci capiti.
“Quello che ci accade siamo sempre in grado di affrontarlo perché non possiamo ricevere una croce più grande di quella che possiamo sopportare.
Teoricamente.
Poi succede che qualcuno a livello di personalità percepisce quel peso più grande di quello che è.”
E, detto ciò, abbiamo terminato con Guida per alieni che vogliono diventare terrestri di Salvatore Brizzi
Al prossimo articolo e buone cose a tutti.
Fosco Del Nero
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