Titolo: I segreti dell’aura (You forever).
Autore: T. Lobsang Rampa.
Argomenti: esoterismo.
Editore: Astrolabio.
Anno: 1965.
Voto: 6.5.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Di T. Lobsang Rampa, al secolo Cyril Henry Hoskin (ma di mezzo ci sono ipotesi di reincarnazione e di canalizzazione), di recente avevo letto il suo primo libro, Il terzo occhio, che negli anni “50 e “60 gli assicurò una notevole fama, nonché la possibilità di pubblicare numerosi altri testi fino al 1980.
Leggendo un poco su internet, ho letto che tra i primissimi libri e quelli da un certo punto in poi c’è un abisso in termini di consapevolezza, come se il primo Rampa fosse morto, sparito o sostituito da qualcun altro, che scriveva a un livello di conoscenza e coscienza assai più basso.
Questo è ciò che, a tratti, traspare anche da I segreti dell’aura, testo del 1965, il settimo della lunga produzione di Lobsang Rampa.
Il libro peraltro parte molto male, per quanto per una questione non dell’autore ma dell’editore: il titolo originale del testo non è affatto I segreti dell’aura e, coerentemente col titolo originale, esso non si concentra sull’aura, per quanto vi sia un capitoletto dedicato anche a tale argomento.
Quando un libro di genere spirituale inizia con qualcosa di manipolatorio non è mai un buon segno.
Traduzioni scorrette a parte, che ogni tanto fanno capolino anche nel testo, I segreti dell’aura si pone come una sorta di corso a distanza, composto da tanti capitoletti, su varie questioni esoteriche, soprattutto di livello pratico: aura, chakra, telepatia, chiaroveggenza, psicometria, viaggi astrali e altro ancora, tutto in un libro di appena 150 pagine.
A ognuno di questi argomenti sono dedicate pochissime pagine, mediamente quattro o cinque, sotto forma di breve lezione, lasciando poi al lettore l’impratichirsi con determinati esercizi proposti.
Vi sono anche concetti validi a livello di insegnamento teorico, e anzi son più quelli che la parte pratica, anche se per larga parte son cose oggi ben conosciute da qualunque addetto ai lavori, ma che a quei tempi dovevano rappresentare testimonianze notevoli.
Tuttavia, la magia de Il terzo occhio è sparita, e non è stata sostituita da un pari valore, senza contare gli scivoloni grossolani su alcuni temi, come per esempio l’alimentazione, tanto da aver fatto venire anche a me il dubbio su una doppia “scrittura” (o un’aggiunta esterna).
Vi sono comunque molti spunti e principi validi, nonché lo sprone a testare e praticare in prima persona, nonché una certa dose di prudenza, per cui il testo si guadagna comunque una più che sufficienza (ma la valutazione sarebbe stata più alta senza alcuni brani senza senso, come quello in cui un monaco tibetano dalle conoscenze esoteriche pronunciate affermerebbe che un cibo vale l’altro e che l’alimentazione non ha molta importanza).
Non so se mi leggerò altri testi di T. Lobsang Rampa, contando anche quanto letto nei forum di appassionati; giacché ci sono fonti migliori e più sicure a disposizione, meglio concentrarsi su quelle.
Fosco Del Nero
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