Titolo: I tarocchi di Aleister Crowley – Il libro.
Autore: Giordano Berti, Roberto Negrini, Rodrigo Tebani.
Argomenti: tarocchi, esoterismo, divinazione.
Editore: Lo Scarabeo Edizioni.
Anno: 2010.
Voto: 7.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Eccoci giunti al canonico articolo di approfondimento, stavolta in compagnia de I tarocchi di Aleister Crowley – Il libro, scritto dal trio Roberto Negrini, Giordano Berti e Rodrigo Tebani.
Gran parte del libro è dedicata o alla figura di Aleister Crowley o all’interpretazione dei Tarocchi di Crowley, e dunque sarebbe troppo tecnica e specifica per un articolo di approfondimento.
Tuttavia, vi sono anche degli spunti generici sul mondo dei tarocchi, e ve ne propongo un paio.
Nel primo, è sinteticamente esposta la concezione dei tarocchi che si ha in ambito esoterico, probabilmente assai distante da quella dell’uomo della strada, che pensa siano delle carte con dei disegni.
“Essendo ormai stabilito che le carte del Tarocco sono individui viventi, è opportuno considerare le relazioni che sorgono fra loro e lo studioso.
[…] Il Tarocco è una rappresentazione dell’universo.
Nelle 78 carte si riflette la totalità del Macrocosmo, formato da stelle e da linee di energia che mettono in relazione le varie parti. Allo stesso modo nel Tarocco si riflette il Microcosmo, cioè il corpo umano: anch’esso è formato da centri sottili e linee energetiche che uniscono le varie membra.
In sostanza: l’essere umano è lo specchio dell’universo.
Essendo uno il riflesso dell’altro, il corpo umano e l’universo sono rappresentati dallo stesso diagramma, quello che l’esoterismo occidentale chiama Albero della Kabbalah. Questo diagramma è composto da 10 centri sottili (chiamati sephira) e da 22 linee energetiche (chiamate sentieri). Ogni sephira rappresenta un’idea, ovvero un’energia particolare che agisce sul corpo, sulla mente e sullo spirito.
Ricapitolando: l’universo nella sua interezza e profondità ultrafisica e soprannaturale si riflette come in un gioco di specchi sia nel mondo delle idee (o mondo intellettuale), sia nel mondo fisico, cioè gli esseri umani e le varie parti della natura. Il tarocco è un sistema simbolico che riassume al tempo stesso questi mondi. Perciò si può dire: il Tarocco è un essere vivente.
In pratica, il Tarocco è dotato di un’energia che è allo stesso tempo esterna e interna all’essere umano; un’energia che può essere controllata dalla volontà cosciente, ma che ciononostante è indipendente dalla coscienza. Proprio la capacità di mediare le varie componenti dell’universo dà al tarocco una potenza enorme.
Questa potenza, però, rimane allo stato virtuale finché non la si mette in funzione.”
Ora un breve brano sull’uso dei tarocchi.
“Prima di affrontare la parte eminentemente pratica di questo studio sarà opportuno conoscere alcune cose fondamentali. Anzitutto bisogna che il lettore abbia ben chiaro in mente che uso intende fare di quel magnifico strumento magico che è il Libro di Thoth.
Non si tratta di una domanda oziosa.
Sarebbe come dire: adesso ho un’automobile, dove vado?
Questa domanda implica anche altre riflessioni, per esempio: dove posso andare? E ancora: perché vorrei andare in quel luogo? E via di seguito.
Lo stesso vale per il tarocco. Prima di ‘mettere in moto’ questo motore è opportuno individuare le motivazioni che spingono all’azione. La coscienza della realtà è il primo motore della volontà. Per essere ancora più chiari, diremo che il Libro di Thoth può essere efficace per conoscere diversi aspetti del passato, del presente e del futuro. Insomma, il Tarocco è uno strumento divinatorio.”
Concludo con uno spunto sul rapporto tra il mazzo di tarocchi e chi lo usa.
“Va detto che la scelta di uno schema divinatorio invece di un altro dipende non solo dal tipo di domanda posta dal consultante, ma anche dal feeling che l’operatore instaura con un sistema più che con un altro. Comunque, per ottenere i risultati migliori in questo genere di esperienze occorre prima di tutto la conoscenza delle carte e dei loro significati divinatori. Ma non solo.
È necessario sviluppare in sé quelle doti di intuito e di ‘veggenza sottile’ che aiutano l’operatore ad andare oltre i significati prestabiliti, adattando ogni carta alle situazioni specifiche. Addirittura, se la dote di veggenza è innata nell’operatore, per mezzo del Libro di Thoth si otterranno rivelazioni stupefacenti, perché quest’opera ha una potenza tale da perfezionare qualunque mente, qualunque spirito terreno, creando una meravigliosa sintonia tra lui e le altre forze, sia naturali sia soprannaturali.
Quando invece questa dote di veggenza mancasse o fosse allo stato grezzo, bisogna che l’operatore si concentri con maggiore impegno, cercando di staccarsi da ipotesi razionali per lasciare fluire liberamente le sensazioni, poi i pensieri, infine le parole. Si è già accennato agli esercizi di meditazione utili a ottenere questo risultato.
Abbiamo anche insistito sulla necessità di mantenere la lettura della carte all’interno del problema sollevato dal consultante, ma non sempre questo è possibile. Capita spesso che dietro quel problema ve ne sia un altro più forte, che pretende una risposta e che impone all’operatore di dire cose diverse da quelle che ci si aspetterebbe. Se vi accade questo non spaventatevi: lasciate che ciò accada ma non perdete il controllo della situazione. Con il passare del tempo capirete che proprio grazie a queste rivelazioni inaspettate si sta modificando qualcosa in voi. In pratica si sta aprendo un ‘terzo occhio’ grazie al quale potrete superare l’attuale livello di coscienza e incamminarvi lungo nuovi, più alti sentieri della mente e dello spirito.
Che il bene sia con voi.”
Come dicevo, non proprio la concezione dei tarocchi dell’ “uomo della strada”…
Bene, ho terminato con I tarocchi di Aleister Crowley – Il libro; a presto con nuovi articoli di approfondimento.
Fosco Del Nero
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