Titolo: Il Buddha entra in un bar (The Buddha walks into a bar).
Autore: Lodro Rinzler.
Argomenti: buddhismo, crescita personale, spiritualità.
Editore: Astrolabio-Ubaldini Editore.
Anno: 2012.
Voto: 4.
Recensione: qui.
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L’approfondimento di oggi è dedicato al libro di Lodro Rinzler Il Buddha entra in un bar, edito da Ubaldini Editore.
Come sempre, leggiamo alcune citazioni estrapolate dal testo.
La prima citazione, trattandosi di un libro che nasce da una corrente buddhista, non poteva che essere sulla meditazione, indicata come la pratica per eccellenza… e a lunga scadenza.
“La meditazione è un cammino alla scoperta di noi stessi.
Se accogliamo il consiglio del Buddha e degli altri grandi maestri del passato e continuiamo a praticarla, cominciamo anche noi a non sentirci più bombardati da una cascata di pensieri. Sarà più simile, invece, al trovarsi nel mezzo di un turbolento fiume di pensieri.
Non è un brutto inizio. Col tempo, e con l’esercizio, i pensieri che ci bombardavano somiglieranno più a un torrente gorgogliante o a un placido ruscello, il quale alla fine condurrà alla mente del risveglio: un ampio stagno privo di increspature.
La graduale acquisizione di tornare al respiro durante la pratica della meditazione comincia a produrre un certo spazio mentale, che nel corso del tempo, senza che ci venga richiesto di “fare” assolutamente nulla, inizia a manifestarsi nella nostra vita quotidiana in modo del tutto naturale.”
Il secondo brano ci ricorda di non avere troppo attaccamento per le cose e per le nostre aspettative su di esse.
“Meno accettiamo una versione prestabilita di come le cose dovrebbero essere, più saremo disponibili a viverle come sono.
Quando siamo in grado di farlo, la nostra vita non è più una battaglia, ma un parco giochi in cui divertirsi.”
Terzo brano: questo ci parla in modo molto sintetico della gentilezza e del solito effetto interno-esterno.
“Quando saremo gentili con noi stessi, potremo offrire quella gentilezza agli altri.”
Andiamo avanti con gli spunti tratti da Il Buddha entra in un bar. Il successivo invita a un perenne lavoro interiore, e non solo in certi momenti o in certi luoghi.
“Molti di noi vivono la casa come un nascondiglio, una fortezza di solitudine dove ci si può rifugiare evitando di essere mentalmente presenti o gentili. È la nostra via di fuga.
Il sentiero della meditazione insegna che una via di fuga non esiste.
Se vogliamo davvero crescere come esseri umani, è necessario trattare ogni ambiente in cui ci troviamo, inclusa casa nostra, come un terreno di allenamento.”
Facciamo un piccolo passo indietro, ritornando al tema dell’attaccamento. In questo brano è indicata la direzione opportuna.
“Quando lasciate andare la presa tenace che esercitate sulla vita, svolgete due esercizi. Il primo è lasciar cadere le aspettative. Uscite da anni di reazioni abituali, modalità che vi siete addestrati ad adottare in risposta al dolore, alla delusione e alla pena. State seriamente dissolvendo il solido senso dell’io che vi ha paralizzato e che vi ha impedito di relazionarvi pienamente con la vostra vita.
Il secondo esercizio è imparare a rilassarvi. Sprechiamo così tanta energia tentando continuamente di proteggere noi stessi, che non abbiamo idea di ciò che accadrebbe se di colpo lasciassimo cadere lo scudo protettivo. Essere rilassati è la cosa più naturale. È come manovrare la manopola della radio in cerca di una stazione: quando ci sintonizziamo bene, la musica arriva in modo chiaro. Imparare a lasciar cadere le aspettative è la stessa cosa: ci sintonizziamo in modo naturale sul modo in cui le cose sono.”
Stiamo per concludere con Il Buddha entra in un bar; la terzultima citazione ci parla del cuore aperto.
“Un cuore aperto è il principale strumento per creare un mondo migliore e una società illuminata.
C’è chi tenta di attuare un cambiamento positivo nella società organizzando proteste o firmando petizioni. Altri provano a finanziare istituzioni caritatevoli che a loro giudizio stanno facendo un buon lavoro, oppure trovano impiego in un settore che ritengono sia di beneficio per gli altri.
Ciò nonostante, il modo più semplice e diretto di creare un cambiamento positivo nel mondo è connettersi con il nostro cuore risvegliato.”
La penultima, invece, ci dice che tutto è già bello, perfetto e sacro.
“Non c’è bisogno di modificare il mondo perché diventi sacro.
Lo è già.”
E l’ultima, infine, ci invita ad essere noi i maestri e le guide che il mondo attende.
“Siete già maestri guerrieri.
Siete già draghi.
Siete la guida di cui questo mondo ha bisogno.”
Detto ciò, abbiamo terminato con Il Buddha entra in un bar, scritto da Lodro Rinzler.
Al prossimo articolo di approfondimento.
Fosco Del Nero
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