Titolo: Il Kybalion (Kybalion).
Autore: I tre iniziati.
Argomenti: esistenza, spiritualità, ermetismo.
Editore: Edizioni Età dell’Acquario.
Anno: 1908.
Voto: 7.5.
Recensione: qui.
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L’approfondimento odierno è dedicato a un classico, che oramai ha più di un secolo sulle spalle: parlo del famoso Il Kybalion, scritto dagli anonimi “Tre iniziati”.
Come di consueto, nell’approfondimento leggeremo alcune citazioni tratte dal testo in questione.
Il primo spunto proposto non poteva che essere l’elenco dei sette principi ermetici di cui tratta il libro, che sono i seguenti.
“I principi della verità sono sette; chi li conosce, comprendendoli, possiede la chiave magica con cui si aprono tutte le Porte del Tempio. I sette principi ermetici su cui si basa l’intera filosofia ermetica sono:
– il principio del Mentalismo,
– il principio di Corrispondenza,
– il principio della Vibrazione,
– il principio della Polarità,
– il principio del Ritmo,
– il principio di Causa ed Effetto,
– il principio del Genere.”
La seconda citazione propone invece una frase divenuta famosa nel tempo: riguarda la perfezione del percorso evolutivo con i suoi tempi.
“Le labbra della saggezza sono chiuse, tranne che per le orecchie di chi comprende.”
Andiamo avanti con un passo sulla vera essenza dell’alchimia, di ordine spirituale e non materiale.
“L’Arte dell’Alchimia ermetica si occupava della padronanza della forze mentali, piuttosto che degli elementi materiali; la trasmutazione di un tipo di vibrazioni mentali in un altro invece che della trasformazione di un tipo di metallo in un altro.
La leggenda della “Pietra Filosofale”, che trasformerebbe il metallo in oro, era un’allegoria relativa alla filosofia ermetica, facilmente compresa da tutti gli studiosi del vero ermetismo.”
Passiamo a un altro breve brano: la natura mentale-essenziale dell’universo.
“Colui che afferra la verità della natura mentale dell’universo è molto avanti sul sentiero della maestria.
Queste parole sono valide oggi come quando furono scritte, perché senza questa chiave maestra, la maestria è impossibile e lo studioso bussa invano alle molte porte del Tempio.”
Procediamo con un altro passo tratto da Il Kybalion; parliamo ora del principio di causa ed effetto e del contrasto tra un percorso spirituale consapevole e un percorso inconsapevole e accidentato.
“Il Principio di Causa ed Effetto incarna il fatto secondo cui c’è una causa per ogni effetto; un effetto per ogni causa. Spiega che tutto avviene il base alla Legge; che nulla mai “semplicemente accade”; che il caso non esiste; che, se ci sono vari piani di causa ed effetto, i più alti dominano i più bassi, anche se nulla sfugge mai del tutto alla Legge.
Gli ermetisti conoscono l’arte e i metodi per elevarsi al di sopra del piano ordinario di causa ed effetto, in una certa misura, e innalzandosi mentalmente a un piano più elevato diventano causanti invece che effetti.
La masse sono condizionate, ubbidiscono all’ambiente: volontà e desideri altrui più forti di loro, eredità, suggerimenti, e altre cause esteriori li muovono come pedine sulla scacchiera della vita.
Al contrario, i maestri, innalzandosi ai piani superiori, dominano i loro stati d’animo, caratteri, qualità, poteri, così come l’ambiente che li circonda, diventando causanti invece che pedine.”
Leggiamo ora di una verità che sovente si fa finta che non esista, in un’epoca di omologazione scriteriata: yin e yang, femminile e maschile, sono le due energie opposte, i due generi che animano l’universo.
“Il Principio del Genere incarna la verità secondo cui il genere si manifesta in ogni cosa; il maschile e il femminile agiscono sempre.
Ciò è vero non solo sul piano fisico, ma anche su quello mentale e persino spirituale.
Sul piano fisico, il principio si manifesta come sesso; sui piani superiori, assume forme più elevate, tuttavia è sempre lo stesso. Non c’è creazione, fisica, mentale o spirituale, possibile senza questo principio.
La comprensione delle sue leggi getterà luce su molti argomenti che fino ad ora hanno creato perplessità nelle menti dell’umanità.”
Altro brano del Kybalion: la differenza tra i finti sapienti e i veri sapienti.
“I mezzi saggi, riconoscendo l’irrealtà comparativa dell’universo, immaginano di poter sfidare le sue leggi; costoro sono folli vanitosi e presuntuosi, che si spaccheranno la testa contro le rocce e finiranno lacerati dagli elementi in ragione della loro follia.
Il vero saggio, conoscendo la natura dell’universo, usa la Legge contro le leggi; il più alto contro il più basso; e con l’arte dell’alchimia trasmuta ciò che è indesiderabile in ciò che è degno, e così trionfa.
La Maestria non consiste nei sogni anomali, nelle visioni e nell’immaginare e vivere immagini fantastiche, ma nell’usare le forze più alte contro le più basse, sfuggendo ai dolori dei piani inferiori, con vibrazioni sui più alti.
Trasmutazione, non vana negazione, è l’arma del Maestro.”
Segue ora una breve sintesi del percorso di ascesa della consapevolezza: l’universo è una gerarchia, mentre la democrazia non esiste da nessuna parte, se non nelle menti di coloro che son stati ingannati.
“Ci sono molti piani dell’Essere, numerosi sotto-piani della vita, molti gradi di esistenza nell’universo. E tutti dipendono dall’avanzamento degli esseri lungo la scala, il cui punto più basso è la materia più grossolana, mentre l’essere più elevato è separato dallo Spirito del Tutto soltanto da una sottilissima divisione. E su e giù lungo la scala della vita tutto è in movimento.
Tutti sono sul sentiero, il cui fine è il Tutto.
Ogni progresso è un ritorno a casa.
Tutto è proteso verso l’alto e in avanti, a dispetto di tutte quelle che sembrano contraddizioni.”
Ancora: il caso non esiste, e tutto è regolato da leggi superiori, come ci mostra lo stesso universo.
“Ogni causa ha il suo effetto; ogni effetto ha la sua causa.
Tutto avviene in base alla Legge; il caso non è che un nome per una legge che non conosciamo.
Ci sono molti piani di causalità, ma nulla sfugge alla Legge.”
Chiudo con una citazione lampo, afferente alla visione del saggio, nonché alla visione dello stolto.
“Per chi è puro, tutto è puro.
Per l’impuro, tutto è impuro.”
Abbiamo così terminato con Il Kybalion, scritto dai Tre Iniziati.
Alla prossima occasione e al prossimo approfondimento.
Fosco Del Nero
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