Titolo: Il libro dei precetti aurei (Applied magic).
Autore: Helena P. Blavatsky.
Argomenti: esoterismo, teosofia.
Editore: Giunti.
Anno: 1893.
Voto: 7.5.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Il sottotitolo de Il libro dei precetti aurei, ossia “E altri frammenti”, ci è utile da subito per evidenziare la natura di questo testo redatto da Helena Petrovna Blavatsky, il quale contiene alcuni brani de Il libro dei precetti aurei e de Le stanze di Dzyan, due testi che Madame Blavatsky ha incontrato e tradotto almeno in parte, inserendo poi tali traduzioni in varie sue opere, compresa quella più famosa, La dottrina segreta (al secondo posto c’è probabilmente Iside svelata).
Della fondatrice della Società Teosofica ho letto poco, devo dire, e niente tra le sue opere più importanti: Un mazzo di fiori scelti e Dalle caverne e dalle giungle dell’Indostan.
Il libro dei precetti aurei è dunque il terzo tentativo.
Non si tratta certamente di un testo famoso: nel momento in cui scrivo, esso ha solo tre recensioni sul Giardino dei Libri e nessuna su Macrolibrarsi e su Amazon (anche se occorre dire che i suoi contenuti sono presenti in altri testi della Blavatsky, almeno come testi tradotti, essendo forse il commentario di volta in volta differente).
Ad ogni modo, siamo davanti a testi evidentemente antichi e dalla natura evidentemente esoterica, nel senso più stretto del termine.
Il primo dei due, Il libro dei precetti aurei, si riferisce più al percorso dell’essere umano e ha una parentela con il buddhismo; il secondo, Le stanze di Dzyan, afferisce invece alla creazione del mondo e alla genesi dell’umanità nelle sue varie razze.
Entrambi sono letteralmente cosparsi di termini di lingue antiche, come il sanscrito; personalmente, molti li conoscevo e molti altri no. Il commentario non sempre corre in soccorso del lettore, né dal punto di vista dei termini né da quello dei significati, per cui l’intero testo sarà parecchio calato sul livello di coscienza del singolo lettore… come è sempre peraltro: qua è solo più evidente.
Ambo i testi antichi, tuttavia, non sono stati tradotti integralmente e qua ve ne sono solo frammenti, come suggerisce lo stesso titolo del libro. Peccato.
In conclusione, ho apprezzato Il libro dei precetti aurei di Helena P. Blavatsky: non considero l’autrice una lettura indispensabile, anche perché tende troppo, per i miei gusti, ai veli misterici e meno al percorso pratico calato nella realtà dell’individuo, ma nei suoi libri vi sono sempre insegnamenti importanti e cose da imparare. In questo, in particolare, il primo dei due testi, quello che dà il titolo alla pubblicazione, contiene molti apprendimenti di gran rilievo.
Fosco Del Nero
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