Titolo: Il presente è adesso.
Autore: Marina Borruso.
Argomenti: spiritualità, sviluppo personale.
Editore: Tecniche Nuove Edizioni..
Anno: 2012.
Voto: 7.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Bene, eccoci qui con l’articolo di approfondimento del video di Marina Borruso Il presente è adesso.
Video di circa due ore, da cui ho estrapolato tanti spunti utili, per la pagina facebook in generale e per questo articolo in particolare.
Partiamo subito con un brano su cosa è secondo Marina Borruso il percorso di ricerca personale.
“Ogni cammino spirituale è una strada verso se stessi.
Di qualunque cammino si tratti, qualunque sia il percorso che seguite, passa e conduce a voi stessi.
Semplicemente, perché ognuno di noi è una scintilla dell’Intelligenza Universale, una scintilla del Non Manifestato, ciascuno di noi è una parte del Tutto. E per questo è entrando in se stessi che si trova il Tutto.
È in noi che si trovano le risposte. È attraverso di noi che torniamo a casa, che realizziamo chi siamo. Non può essere altrimenti.”
Facciamo immediatamente il bis, con un altro brano, altrettanto bello, sul cammino personale.
“Il cammino spirituale è un percorso a ritroso nel quale finalmente accogliete la totalità di voi stessi.
Accogliete la luce e l’oscurità, il bene e il male, senza escludere niente. Finalmente accogliete tutto. Finalmente vi abbracciate interamente.
E questo abbraccio è il perdono di tutto ciò che è stato. Fate la pace con tutto. E abbracciando voi stessi, abbracciate la vita nella sua totalità, senza un passato che vi trattiene, senza un passato che condiziona il vostro presente.
Quel passato diventa allora la vostra ricchezza, non è più un condizionamento, ma conoscenza, saggezza.”
Il terzo spunto riguarda più nel dettaglio il come e il quando tale cammino si esplica.
“La vera pratica è proprio la vita nel mondo. È l’entrata nella materia con la sua densità e la sua oscurità che ci fa ascendere verso una dimensione più alta.
Vivere una vita doppia, relegare la vita spirituale in un ritaglio della vostra giornata, vi fa rimanere fermi nello stato di coscienza identificato con l’ego, impedendovi di riconoscere il senso della vostra incarnazione e il regalo che la vita di tutti i giorni vi sta offrendo. Vi impedisce di vedere e riconoscere la perfezione di ogni movimento della vita e esserne grati.
Quando vivete gli avvenimenti della vita rimanendo in uno stato di Presenza, quando attraversate la vostra giornata in uno stato di resa, allora lasciando entrare ciò che la Vita ha manifestato in voi e intorno a voi, state ricevendo il suo insegnamento.
Ed è questo a farvi prendere piena responsabilità per tutto ciò che accade.
È possibile in questo modo riconoscere che ogni cosa che accade è vostra, è un messaggio per voi. Perché noi tutti siamo forme di vita e quindi la vita che si manifesta intorno a noi con i suoi accadimenti non può che riflettere ciò che abbiamo dentro.
Per questo tutto è vostro.
Tutto è un insegnamento diretto e personale per voi. E potete viverlo solo se e quando portate il cuscino di meditazione con voi, fuori dalla vostra stanza sicura, nella vita, per strada, nel mondo del lavoro, quando siete con gli altri.
Non c’è un solo attimo della vostra vita di tutti i giorni che non possa essere una meditazione.”
Anche in questo caso, parole molte belle, come abbiamo visto.
Adesso segue una citazione un poco lunga, ma decisamente meritevole di lettura, che da un lato definisce la falsa dicotomia tra materia e spirito, e dall’altro contiene una metafora molto bella su come è bene accogliere la vita e i suoi avvenimenti.
“Nella nostra cultura abbiamo per così tanto tempo separato le cose materiali dalle cose dello spirito, la forma dall’essenza, che è difficile riconoscere che sono una sola cosa. Che l’una, l’essenza vitale, è contenuta, è l’essenza di ogni forma materiale.
Continuamo a dubitarne anche dopo averne fatto l’esperienza. Tutti, infatti, abbiamo vissuto momenti magici nei quali c’era un’armonia interiore e ci muovevamo nel mondo in una maniera armoniosa e il mondo rispondeva nella stessa forma.
Si definisce stato di grazia. In realtà è uno stato di resa: non siamo più contro la vita, ma ci muoviamo insieme ad essa.
Muoversi nella vita diviene allora come un movimento di un’arte marziale. Arriva un colpo e lo si lascia arrivare. Non si anticipa, ma lo si lascia entrare. Se, infatti, non lo lasciate arrivare, userete la vostra sola forza, ma se lo lasciate entrare allora userete la forza stessa di quel movimento, userete l’energia che ogni forma ha in sé.
Ogni problema che la vita vi porge ha una sua energia, una sua carica vitale.
Se vi opponete a quel problema, se resisterete a quella forma, la consolidate.
Ma se invece vi arrendete, se lo alsciate essere, se lasciate che quel problema vi tocchi e osservate e accogliete i moti interiori che quel movimento della vita suscita in voi, allora da quello stato di resa libererete l’energia che il problema stesso conteneva. Lo sentirete in voi. Riconoscerete che invece della paura di non poter risolvere il problema, invece della rabbia contro la vita che vi ha creato questa difficoltà, invece del risentimento verso la persona che vi ha messo il bastone tra le ruote, si aprirà uno spazio, una dimensione di pace.
Anche se ancora nulla è cambiato o è stato risolto, avete già fatto la pace con il problema.
Da questa dimensione, da questa pace, da questo essere nel Presente come potete, nascerà un’azione, intraprenderete un movimento. E questo verrà dal Presente, per questo sarà libero da qualunque condizionamento passato.”
Concludiamo con altre tre citazioni, queste ultime più brevi.
La prima sottolinea l’importanza della resa, dell’accettazione.
“La resistenza è sempre un no alla vita, e allora in quel caso vi muovete da soli, contando solamente sule vostre forze.
Ma se vi arrendete, allora vi muovete insieme alla vita, con l’energia della vita e con l’energia stessa di quel problema che la vita vi ha portato, con l’energia contenuta nella forma-problema.
Non c’è quindi nulla da fare. Ma c’è semplicemente da stare. Allora realizzate quel “fare senza fare” del quale si parla nelle antiche tradizioni orientali.”
La seconda, invece, sintetizza come l’esistenza opera con noi tutti, che ne facciamo parte peraltro.
“Quando la vita vi confronta con una cosa, un avvenimento, una persona, sta puntando il dito verso di voi, vi sta mostrando qualcosa di voi stessi, vi sta proponendo una evoluzione.
Lasciate entrare quella proposta, non è un problema, ma una opportunità.”
La terza è di grande ispirazione nell’accettare finalmente la vita e tutto ciò che esiste, senza opporci ad esso.
“Quando il nostro fare nella vita di tutti i giorni porta in sé la qualità della resa, quando non c’è più un no a ciò che accade, iniziamo a muoverci con la vita, e non contro.
Fino a che c’è resistenza, fino a che non c’è uno stato di resa, cioè un riconoscimento che le cose sono come sono, noi continuiamo ad opporci alla vita: cerchiamo di controllarla, manipolarla, dirigerla.
Fino a che c’è questo viviamo in un perenne stato di opposizione alla vita.
Quando c’è un sì, quando c’è l’accoglienza interiore, uno stato interiore di resa, allora il movimento avviene insieme. E ti sorprendi, perchè cominci a muoverti in sincronia con la vita: una cosa accade, e tu la segui, e usi la forza stessa della vita per muoverti. ”
Con il dvd Il presente è adesso di Marina Borruso abbiamo terminato.
A presto e tante belle cose a tutti.
Fosco Del Nero
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