Titolo: Il segreto della guarigione quantica (The secret of istant healing).
Autore: Frank Kinslow.
Argomenti: benessere, esistenza, salute, guarigione.
Editore: Macro Edizioni.
Anno: 2008.
Voto: 7.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Eccoci qua con l’approfondimento dedicato a Il segreto della guarigione quantica, libro di Frank Kinslow recensito di recente, e con una buona valutazione.
I brani da essi tratti e presentati in questo articolo chiariranno agevolmente il perché della buona valutazione, al di là del discorso della tecnica di guarigione.
Cominciamo da un brano che subito introduce il tema centrale del libro, che sorprendentemente non è la guarigione, ma la consapevolezza.
“Senza consapevolezza tu non esisti.
La consapevolezza non è la tua mente. Se la mente fosse una lampadina, la consapevolezza sarebbe l’elettricità che l’accende.
Un riflesso sbiadito della consapevolezza nella mente provoca confusione, fraintendimenti e, in ultima analisi, sofferenza.
Una mente rilucente di consapevolezza è calma e presente. È caratterizzata da una grazia tranquilla che mette gli altri a proprio agio.
Se pensi alla consapevolezza come alla tua “luce interiore”, potrai cominciare a capirne l’importanza vitale.”
Secondo brano, sulla visione personale e la prospettiva di vita.
“Come possiamo cambiare il modo di percepire le cose?
Come possiamo vedere la luce del giorno e capire che quei serpenti non sono altro che innocue corde?
Diventando più consapevoli.
La consapevolezza è come la luce del giorno. Alleggerisce le emozioni e illumina la mente. Menti opache ed emozioni torbide sono deboli specchi della consapevolezza.
La percezione dipende dalla nostra consapevolezza. La consapevolezza pura non può mai lasciarsi ingannare da una corda.”
La terza citazione introduce l’elemento del tempo e dell’io… ma sempre si parla di consapevolezza o non consapevolezza.
“Quanto di identifichi con i pensieri, confuso tra i ricordi del passato e i progetti per il futuro, sei l’“io”.
“Io” è un insieme di “cose”, come la tua età, il tuo genere sessuale, ciò che ti piace e non ti piace, le speranze e i ricordi, che chiami la tua vita.
Eppure, niente di ciò esiste nell’istante in cui i pensieri si arrestano.
Per osservare devi essere consapevole, giusto? Quindi, nell’istante in cui la mente viene spenta, non sei consapevole di nulla. In quel momento, non c’è altro che consapevolezza pura.
E ora hai risolto il mistero di chi sei: la consapevolezza!”
Parlando di tempo e dell’io, ecco che segue come un’ombra la sofferenza, il dramma.
“Il dolore psicologico può affondare le radici in quello che la mente percepisce come il nostro passato. Ma entrambi i concetti di passato e di futuro sono illusioni e legano sempre più saldamente la mente alla spirale dell’entropia.
Ovvero, il flusso del tempo viene creato nella mente.
Questa fissazione su ciò che è stato o che sarà getta i semi della malattia psicologica.
Tale seme può sbocciare e dare i frutti solo sotto l’occhio vigile del padre tempo.”
Nella citazione successiva, si parla ancora del tempo, e stavolta in modo più razionale: la premessa della fisica quantistica e soprattutto la bellissima metafora del cinema.
“Secondo la fisica quantistica, il tempo non scorre.
La freccia del tempo punta nella direzione del decadimento. La freccia indica ma non si muove, così come l’ago della bussola indica il nord senza andare in quella direzione. È il movimento della nostra mente a creare l’illusione del tempo.
L’illusione del movimento si crea nella nostra mente quando il pensiero oscilla tra passato e futuro. I pensieri sul futuro e sul passato costruiscono un ponte mentale che attraversa il “momento” onnipresente della consapevolezza pura. La nostra coscienza vola di pensiero in pensiero, lasciandosi sfuggire la consapevolezza pura.
È come guardare un film. La sua pellicola è una lunga scia di singole immagini o fotogrammi. In un secondo sullo schermo passano ventiquattro fotogrammi statici. Si tratta di una velocità maggiore di quella captabile dal cervello, quindi abbiamo l’impressione che le immagini statiche si stiano muovendo. Questo è incredibile: scorgiamo movimento laddove non ce n’è.
Allo stesso modo, il tempo è l’illusione prodotta dalla mente. I singoli pensieri sono come i fotogrammi di un film. Si succedono così velocemente da ricordare i fotogrammi di un film.
Questa illusione di movimento è ciò che chiamiamo tempo.”
Andiamo avanti, parlando ora di pensieri discordanti, non armonici e di problemi umani… ma ancora una volta si sta parlando del solito argomento.
“Ogni pensiero discordante che creiamo è come un granello di sabbia in più nelle sabbie mobili che ci stanno lentamente trascinando verso il basso.
Questa, naturalmente, è follia. Tu già sai cos’è la follia: fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi. Il nostro mondo nuovo non nascerà da proclami o atti ufficiali. Non può evolversi dalla comune consapevolezza collettiva che ha dominato il pensiero umano fino ad oggi. Non verrà dall’esterno, ma dalla nostra profonda interiorità, dove ci aspetta la consapevolezza perfetta.”
Stiamo per concludere. Leggiamo in poche righe quale è l’acquisizione di una presenza e consapevolezza costante.
“Vivere nell’“ora” significa vivere nella consapevolezza pura.
La consapevolezza pura estingue il tempo psicologico, liberando la mente dal bisogno di fare e permettendole di riflettere l’ordine eterno e perfetto.
Una mente consapevole è organizzata, piena di energia e creativa.
Una mente consapevole è in pace. Non può fare del male.”
La penultima citazione chiama in causa due grandi studiosi: Jung da un lato e Sheldrake dall’altro. Vediamo perché…
“L’inconscio collettivo di Carl Jung, e più recentemente il campo morfico di Rupert Sheldrake, sono idee fondamentali per capire l’essere umano.
Si è scoperto che non siamo entità isolate che vagano senza scopo all’interno del nostro corpo/mente. Abbiamo una relazione profondissima con tutte le altre anime di questo pianeta. Ogni nostro pensiero e azione influenza tutti gli esseri che respirano.
I pensieri sono nuvole cariche che attraggono altri pensieri di carica simile. Più le persone hanno gli stessi pensieri, più tali nuvole diventano cariche. Questo è ciò che Sheldrake chiama campo morfico. Non solo noi nutriamo questi campi morfici, ma ne siamo anche influenzati.
Ora forse puoi cominciare a capire quanto sia importante ciò che pensiamo e viviamo. Se ti sei mai chiesto perché la gente continui ad avere gli stessi comportamenti autolesionistici, la risposta sta nel campo morfico.”
E chiudiamo l’approfondimento su Il segreto della guarigione quantica con una citazione assai breve. Non vi dico nemmeno quale sia l’argomento.
“Noi, collettivamente intesi come razza umana, non abbiamo che una sola lezione da imparare: essere consapevoli.”
E così abbiamo terminato con Il segreto della guarigione quantica di Frank Kinslow.
Al prossimo approfondimento e buone cose a tutti.
Fosco Del Nero
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