Titolo: Il toro alato (The winged bull).
Autore: Dion Fortune.
Argomenti: narrativa, esoterismo.
Editore: Venexia Edizioni.
Anno: 1935.
Voto: 7.5.
Approfondimento: qui.
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Oramai ho letto tutta la narrativa di Dion Fortune; Il toro alato era l’ultimo libro che mi mancava, dopo aver letto (in ordine di anzianità dei testi): I segreti di Taverner, dottore dell’occulto, Il demone amante , Il dio dal piede caprino La sacerdotessa del mare e La magia della luna.
In realtà mancherebbero all’appello alcune storie che la Fortune scrisse sotto un altro pseudonimo (dico “altro” perché il suo nome anagrafico era Violet Mary Firth), ma si tratta di novelle generiche, non a sfondo spirituale, le quali comunque non sono mai state edite in Italia.
Cronologia alla mano, Il toro alato è uno dei primissimi lavori della studiosa gallese… che almeno in parte lo ambienta nei luoghi di casa sua, dal momento che nel testo ci si muove tra Londra e Llandudno, ch’è per l’appunto una località del Galles.
Come negli altri romanzi, anche Il toro alato propone dinamiche molto simili: essenzialmente si possono suddividere i romanzi della Fortune in due gruppi, ossia quelli che propongono una coppia (una donna sacerdotessa che aiuta un uomo in difficoltà) e quelli che propongono un triangolo (un anziano erudito congiunge un uomo e una donna a livello rituale per aiutare o l’uno o l’altra).
In questo caso l’erudito porta il nome di Alick Brangwyn, la donna più giovane è la sorella Ursula, mentre il giovane uomo è Ted Murchison, un ex sottoposto di Brangwyn in periodo di guerra.
Il ragazzo è in difficoltà da vari punti di vista (economico, psicologico, prospettive di vita), e parimenti la ragazza è in difficoltà da altri punti di vista (relazionale, psico-animico): l’erudito vede in tale potenziale abbinamento il superamento di tutti i problemi, nonché la sconfitta dei suoi nemici, tra cui figura un certo Astley, un mago nego dedito al vizio e alla corruzione delle persone (impossibile non scorgervi un’assonanza con Aleister Crowley, di poco precedente alla Fortune a livello anagrafico).
Il toro alato si presenta molto accattivante dal punto di vista narrativo, tanto che si legge velocemente pur essendo discretamente corposo, ma contiene meno insegnamenti rispetto agli altri testi di narrativa esoterica dell’autrice, che forse non a caso sono successivi.
Il tema centrale, tuttavia, l’unione opportuna del maschile e del femminile, nonché il risveglio di determinate energie archetipiche, è il medesimo.
Senza dubbio in futuro mi rileggerò i romanzi esoterici di Dion Fortune.
Fosco Del Nero
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