Titolo: Io scelgo, io voglio, io sono.
Autore: Fabio Marchesi.
Argomenti: esistenza, crescita personale, legge di attrazione.
Editore: Tecniche Nuove.
Anno: 2008.
Voto: 7.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Dopo avervi proposto la recensione del libro di Fabio Marchesi Io scelgo, io voglio, io sono, eccoci arrivati all’approfondimento ad esso relativo (e che, lo ricordo, è dedicato a ogni libro o prodotto di sviluppo personale che reputo avere contenuti importanti).
Anche in questo caso, qualche dubbio su quale brano proporre, data la ricchezza di contenuti del testo.
Testo che si apre con una metafora assai efficace sulla natura della realtà e dell’esistenza di ciascuno di noi, peraltro molto visiva e facile da ricordare, e che si chiude viceversa con un’altra scena visiva, stavolta riguardante la “risalita” di coloro che curano la propria crescita personale, contrapposti a coloro che invece preferiscono non cambiare nulla della propria vita.
Essendo però tali brani piuttosto lunghi, per essi vi rimando al libro, mentre qua vi proporrò alcuni altri spunti.
Qua per esempio Fabio Marchesi parla di convinzioni e punti di vista personali.
“Se si vuole iniziare a vivere in modo più felice la propria vita, bisogna iniziare anche a vedere tutto ciò che di felice esiste già nella realtà. La prima cosa su cui si dovrebbe riuscire ad intervenire sono i propri modelli mentali. Cambiando le proprie credenze, anche i propri modelli possono cambiare e allora cambia anche il modo in cui viene percepito il mondo perché la propria percezione sensoriale viene filtrata e riorientata in funzione delle proprie credenze. Chi è incapace di produrre credenze e modelli felici è anche incapace di accorgersi di tutte le opportunità felici che la realtà gli offre e continuerà a vivere nel suo mondo grigio e triste, vedendo solo quello che è grigio e triste in esso.
Ognuno vive una propria realtà individuale in un universo condiviso e in comunione di intenti.
La realtà che ognuno vive è l’effetto del suo modo di credere, interpretare , giudicare e pensare la propria realtà. Solo cambiando il proprio modo di credere, interpretare, giudicare e pensare la realtà, anche la propria realtà può cambiare.”
Passiamo ora alla condizione normale dell’essere umano, che per Marchesi (e per molti altri prima di lui) è la felicità.
“La condizione normale della natura dell’essere umano è la gioia assoluta e incondizionata. La sofferenza emotiva deriva unicamente dall’incapacità di accorgersi ed esprimere la propria vera natura, evolutiva e felice. Quando la sofferenza emotiva, anziché essere solo temporanea perché sfruttata vantaggiosamente per produrre rapidi cambiamento in se stessi e nei propri pensieri, è l’effetto del rifiuto di affrontare cambiamenti, diviene uno spreco inutile della propria energia vitale e del proprio tempo. Spreco che viene in genere accompagnato dalla passività, dal vittimismo, dalle lamentele e dalla speranza di essere salvato da qualcosa o qualcuno che si ritiene dover necessariamente essere al di fuori di sé. Ma il soggetto infelice che vive in uno stato di sofferenza emotiva cronica è quello ideale per ogni società dittatoriale o consumistica, perché è quello più facile da controllare, da guidare nelle scelte.
Una persona felice è indipendente, incontrollabile e fortunata. Per questo affascina chi ambisce ad essere felice, amata da chi lo è e odiata da chi è incapace di esserlo.”
Adesso un breve spunto sull’educazione, spesso distorta e depotenziante, che molti bambini ricevono dai loro genitori.
“Qualunque cosa i figli possano fare, bisogna assolutamente evitare affermazioni quali “sei un ignorante, sei cattivo, sei brutto, sei uno schifoso, etc”, queste affermazioni possono solo peggiorare le cose, i genitori le usano normalmente per riportarli all’obbedienza o per portarli ad aderire alle loro credenze (cioè per farne fotocopie di se stessi) senza accorgersi di quanto siano devastanti e compromettenti per il loro equilibrio e futuro. La mente di un bambino le acquisisce come vere e porterà se stesso ad adeguarsi ad esse e, probabilmente, a far adeguare ad esse i suoi figli, di generazione in generazione.
Se i tuoi genitori si sono comportati con te in modo limitante, è forse perché ignoravano gli effetti di quello che facevano. È molto probabile che i loro genitori si siano, a loro volta, comportati allo stesso modo con loro. Hai però comunque, grazie a loro, potuto sopravvivere e imparato a farlo, questo è fondamentale, e ora che sei adulto e sei in grado di pensare puoi fare tu, a te stesso, tutte le affermazioni più grandiose e potenzianti che puoi immaginare. Il tuo cervello è sempre in ascolto, il tuo corpo è sempre in ascolto, tutta la realtà è sempre in ascolto e tutto è sempre pronto a cambiare. Sii tu a dire loro qualcosa di bello!”
Concludiamo l’articolo di approfondimento su Io scelgo, io voglio, io sono di Fabio Marchesi con un brano sul tipo di atteggiamento che occorre adottare per potenziare la propria esistenza.
“È certamente importante quello che si vive nel presente ma è soprattutto importante come si reagisce a ciò che si vive nel presente, se si è capaci di partecipare attivamente e consapevolmente a ciò che si vivrà in futuro producendo nuove informazioni o se ci si limita a subire passivamente ogni esperienza producendo informazioni caotiche che generano impedimenti e ostacoli. Le esperienze che vivi e vivrai dipendono moltissimo dai contenuti delle informazioni che sono presenti nella tua mente e che sono generate da essa, ma anche da quelle presenti e generate dalla mente di altri e da quelle che sono presenti nella realtà indipendentemente da te. Che tu possa conoscere le altre informazioni è difficile ma anche poco importante perché quello che è determinante relativamente alle tue esperienze è ciò che produci tu nel presente, se riesci a produrre informazioni coerenti, chiare e felici, capaci o meno di entrare con forza in comunione di intenti con la realtà.
(…) Riguardo alle informazioni presenti nella realtà indipendentemente da te, poiché la realtà è un processo evolutivo che si realizza grazie alla comunione di intenti tra le informazioni pure, può spontaneamente produrre solo collassi di funzioni d’onda felici, buoni, amorevoli ed evolutivi (indipendentemente dalla capacità dell’uomo di giudicarli tali). Anche solo smettendo di pensare a qualsiasi cosa brutta o infelice si tende spontaneamente a vivere esperienze belle, felici ed evolutive perché quella la tendenza naturale della realtà e di chiunque viva in essa.
È per questo che è importante che qualunque tuo pensiero o desiderio sia felice. Il tuo solo essere felice ti mette – indipendentemente da cosa stai pensando per esserlo – in potente comunione di intenti con te stesso e la realtà dando ai tuoi pensieri e desideri forza affinché possano, interagendo con tutte le altre informazioni, guidarne l’attuazione.
La trama della realtà è la tela su cui puoi e devi scrive ciò che vuoi vivere perché essa è sempre in ascolto e aspetta da te le informazioni con le quali produrre le esperienze che ti riguardano e che ti coinvolgono.”
Terminato con Io scelgo, io voglio, io sono di Fabio Marchesi, appuntamento al prossimo libro di sviluppo personale.
Fosco Del Nero
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