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La battaglia di Gandalf – Ramtha (approfondimento)

16 Set 2024 | Channeling, Crescita personale, Esistenza

Product by:
Ramth

Reviewed by:
Rating:
4
On 16 Settembre 2024
Last modified:16 Settembre 2024

Summary:

L’approfondimento di oggi è dedicato a "La battaglia di Gandalf", libriccino di Ramtha facente parte della collana "Davanti al caminetto".

La battaglia di Gandalf - Ramtha (esistenza)
Titolo: La battaglia di Gandalf.
Autore: Ramtha.
Argomenti: esistenza, spiritualità.
Editore: Macro Edizioni.
Anno: 1998.
Voto: 7.5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: MacrolibrarsiGiardino dei libriAmazon.

 

L’approfondimento di oggi è dedicato a La battaglia di Gandalf, libriccino di Ramtha facente parte della collana Davanti al caminetto.
Il libercolo è piccolo, ma contiene tanti contenuti interessanti.

Primo brano selezionato: parliamo di addormentamento, passato e forza interiore.
“Siamo come i morti che camminano, perché abbiamo lasciato che il demone (il nostro passato, il vittimismo e tutto il dialogo interiore) divorasse il cuore della nostra vita.
Il giorno in cui direte al vostro passato “Non puoi passare di qui”, combatterete il demone e sarete trasformati, sarete pura volontà e questo sarà il giorno del vostro risveglio.”

Il contrario dell’addormentamento è la vigilanza nel momento presente.
“In questa scuola dovete imparare a vivere nel momento presente.”

Segue ora una promessa: chi lavora interiormente diviene sempre più potente.
“Se ci lavorate su ogni giorno e vi avvicinate sempre di più a discernere l’Osservatore dalla personalità, siete destinati a diventare sempre più potenti.”

La citazione successiva è ancora più impegnativa di quelle che l’hanno preceduta: in essa Ramtha ci dice che chi ascolta le voci e i pensieri della mente è Dio in persona.
“Non lo sapete che ciò che vive dentro di voi, quello a cui le voci parlano, è Dio Onnipotente in persona?
E non sapete che le voci non parlerebbero se non ci fosse chi ascolta?
Colui che ascolta è il segreto di tutte le ere. È il divino in noi.”

Veniamo ora a un brano che si ricollega al titolo del testo, La battaglia di Gandalf: si parla dello scontro tra l’Osservatore-anima e i demoni interiori.
“C’è una grande storia che riguarda proprio quello di cui vi sto parlando nel grande libro che si chiama “Il signore degli anelli”. Se davvero volete leggere qualcosa sulla lotta tra l’Osservatore e l’umanità, dovreste leggerlo, perché riguarda proprio la verità. È tutto un libro sulla verità.
Quando il maestro insegnante si erge su un ponte esilissimo e dice a un demone mostruoso, sinistro e spaventoso, che a voi farebbe venire i brividi, “Non puoi passare!”, questo coglie in un mito più brillantemente che qualunque altro pezzo che sia mai stato scritto ciò che è chiamato l’Osservatore e quelle che sono le voci del demone.
Quella è la vera storia di un maestro: in quell’unico brano una piccola entità parla a un mostro gigantesco che sta arrivando attraverso un ponte – e sotto il ponte c’è l’abisso – proteggendo quelli che sono già passati. Il maestro si fa avanti e dice: “Non puoi passare!”.
Immaginatevi un demone che vi guarda e dice: “Come, non hai paura di me?”.
“No, non ho paura, e tu non passerai.”

Il pezzo successivo è alquanto interessante: le emozioni sono richieste di approvazione, veri e propri test esistenziali, che chiedono una conferma o una smentita.
“Tutte le emozioni nel corpo ritornano sempre al lobo frontale per presentarsi a ricevere una sorta di approvazione. I sentimenti sono una richiesta di approvazione. Questo è ciò che sono.
I sentimenti sono una richiesta di approvazione, e nel momento in cui riceviamo l’approvazione ci riconciliamo col sentimento. Questo è il processo che ci fa sentire bene, il processo di redenzione.
La redenzione non avrebbe neanche un termine corrispondente nella lingua umana se non esistesse.”

Chi si svincola dalla debolezza del passato, e dunque dai meccanismi della personalità, diviene sereno e beato: il mondo non lo comprenderà.
“Quando finalmente sarete quella creatura che non ha più bisogno di dimorare nel passato, scoprirete che accadrà una cosa meravigliosa.
Ci sarà semplicemente un grande sorriso che vi attraverserà la faccia, e la gente dirà: “Che cos’hai che non va?”. E voi direte: “Semplicemente non ho più problemi”.
È soltanto uno stato naturale dell’essere. È quello per cui la gente lavora tutta la vita, pensando che guadagnare un mucchio di soldi la renderà felice, quando in realtà avete già dentro di voi quello che vi renderà felici.”

Occorre soffrire per ottenere ciò? Occorre uno sforzo? Naturalmente.
“È necessario soffrire per diventare l’Osservatore?
Come prima conseguenza soffrite, ma poi diventa un gioco da ragazzi perché siete davvero limpidi e l’Osservatore in voi è felice come un bambino piccolo.
È soltanto un essere felice, e crescerà diventando più saggio e più felice, ed è unito al Vuoto.”

Ultima citazione, piuttosto veloce: occorre acquisire la sapienza del distacco.
“Il grande addestramento consiste nell’imparare ad essere l’Osservatore e osservare con distacco quello che è chiamato il dramma della vostra condizione umana.”

Abbiamo concluso con La battaglia di Gandalf di Ramtha.
Appuntamento al prossimo approfondimento.

Fosco Del Nero

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