Titolo: La malattia: la trappola dell’eros.
Autore: Gabriella Mereu.
Argomenti: medicina, salute, benessere, psicologia.
Editore: Gabriella Mereu.
Anno: 2005.
Voto: 7.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Il giardino dei libri.
La malattia: la trappola dell’eros è il secondo libro di Gabriella Mereu che passa su Una vita fantastica!, dopo La terapia verbale, con i due che sono datati rispettivamente 2005 e 2000.
Si tratta dunque di testi non recentissimi, che nel frattempo, grazie anche alla vivace attività di conferenziera della dottoressa Mereu, le hanno dato una certa fama, specialmente tra gli appassionati di guarigioni alternative.
In effetti, il principio ispiratore della terapia verbale di Gabriella Mereu è quello omeopatico, ossia la somministrazione del male in piccole dosi… con la differenza che la Mereu lo somministra verbalmente, scatenando spesso la guarigione del paziente, che improvvisamente coglie la metafora della sua malattia e così la supera in breve tempo.
Altro principio di fondo è dunque quello del collegamento psicosomatico di ogni sintomo fisico, che per l’appunto costituisce non la malattia in sé, ma l’avviso che il corpo ci dà sul fatto che dobbiamo cambiare qualcosa.
La malattia, quindi, non sarebbe un male che ci colpisce per capriccio del destino o per sfortuna genetica, ma il metodo che l’inconscio ha scelto per avvisarci di qualcosa.
In questo senso, non siamo distanti dalle convinzioni di fondo del Dottor Hamer (non a caso citato nel testo e in bibliografia, insieme ad altri grandi nomi come S.K. King, A. Jodorowsky, M.Erikson, P.D. Ouspensky), della Dottoressa Rainville, ma nemmeno dalle antiche tradizioni orientali che sostengono da millenni che il disagio nel corpo non è altro che un riflesso di un disagio emozionale dell’anima (che si manifesta prima nel corpo eterico, per essere più precisi, e poi in quello fisico).
Ma torniamo a La malattia: la trappola dell’eros. Come nel caso del precedente libro, siamo di fronte a un libriccino esile e di facile lettura, un po’ perché breve, un po’ perché lo stile espositivo di Gabriella Mereu è assai semplice e intuitivo, cosa che la stessa autrice non manca di sottolineare in contrapposizione ai dottoroni accademici che preferiscono i paroloni e la teoria all’esperienza e alla guarigione concreta.
Gabriella Mereu si definisce difatti un’artista e non una scienziata-accademica.
E nel suo essere artista descrive i casi risolti da lei o da alcuni suoi allievi, tutti intuitivi e analogici piuttosto che scientifici e sistematici, fatto che è diretta e inevitabile conseguenza del considerare la malattia come un sintomo individuale dovuto a un vissuto altrettanto individuale.
Si spazia così tra i cinque grandi temi delle malattie: sesso-amore, perfezione, svalutazione, oppressione, abbandono del gregge.
Di fronte a un libro così particolare, per contenuti e per formato (ma che avrebbe dovuto essere curato maggiormente nella punteggiatura e nella forma), la valutazione non può che essere personale: la mia è largamente positiva, e, come nel caso di altri medici “illuminati” (Hamer, Rainville, Mambretti, etc), mi auspico una maggior diffusione di figure professionali di questo tipo, ben lontane dal dottore somministratore di farmaci (e magari dalle sue aziende farmaceutiche sponsor).
Fosco Del Nero
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La tua recensione a questo testo,mi ha assolutamente incuriosita,l’ho messo nella lista dei libri da acquistare
grazie!
ciao Fosco
Ciao Mariella.
Sì, i due libri di Gabriella Mereu sono curiosi, come peraltro il dvd edito da MacroVideo, per il semplice fatto che la stessa Mereu è un personaggio sui generis.
E questo al di là del collegamento tra corpo, mente ed emozioni (che fino a prova contraria sono uniti nell’essere umano).
Leggi e fammi sapere, Mariella, a presto!
Fosco Del Nero