Titolo: La sacerdotessa del mare (The sea preastess).
Autore: Dion Fortune.
Argomenti: narrativa, esoterismo.
Editore: Venexia Editrice.
Anno: 1938.
Voto: 7.
Approfondimento: qui.
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La sacerdotessa del mare è il quarto testo di narrativa esoterico-esistenziale di Dion Fortune che leggo, dopo I segreti di Taverner, dottore dell’occulto, La magia della luna, Il demone amante e Il dio dal piede caprino.
Seguirà anche Il toro alato, l’unico che a questo punto manca al lotto.
Tuttavia, devo dire che La sacerdotessa del mare è forse quello che mi è piaciuto di meno, più per un motivo più narrativo che contenutistico.
Intendiamoci: l’ho comunque gradito e ha dei contenuti validi, come sempre quando c’è di mezzo Violet Mary Firth (il nome anagrafico dell’autrice), ma personalmente mi è risultato di minor impatto rispetto agli altri romanzi (forse al pari de La magia della luna, che ho letto oramai numerosi anni fa e che comunque rileggerò tra non molto).
Non a caso, i due libri suddetti, La magia della luna e La sacerdotessa del mare, sono molto simili come impianto: in ambo i casi c’è una donna-sacerdotessa (la quale è peraltro la medesima donna) che aiuta un uomo a risvegliare certe sue energie interiori.
Succede qualcosa di simile, in verità, anche ne Il dio dal piede caprino, ma in questo caso la situazione era meno netta, visto che non si trattava di una sacerdotessa, e anzi più che altro c’era uno ierofante-insegnante, pur essendovi anche in quel caso l’unione dell’elemento maschile e dell’elemento femminile, ciò che è il vero tema centrale dei romanzi esoterici di Dion Fortune.
Ne Il demone amante, e da quel che ho letto anche ne Il toro alato, tale unione era vista sì in senso esoterico, ma secondo le possibili distorsioni delle energie e la deviazione dal retto sentiero.
Ma torniamo a La sacerdotessa del mare e accenniamo la tram: il benestante Wilfred Maxwell soffre per una malattia cronica e per gli obblighi familiari, tanto che la sua vita gli sembra priva di senso. Questo, perlomeno, fino a che non incontra Vivian Morgan Le Fay, antica sacerdotessa di Atlantide e donna alquanto carismatica e sapiente, che di fatto lo inizia a un nuovo sentiero esistenziale, cambiandone il destino.
Non mi dilungherò molto: aggiungerò solamente che i contenuti evolutivo-spirituali mi son sembrati minori di numero rispetto agli altri testi di narrativa della Fortune (forse anche per via di una trasposizione italiana non all’altezza, o quantomeno ho letto qualcosa del genere online), oltre che concentrati tutti nel medesimo punto del romanzo anziché ben distribuiti, ma che non mancano tuttavia elementi di riflessione di tipo psicologico (nonché un vero e proprio esercizio evolutivo-spirituale; anzi, due a dire il vero, ed entrambi rilevanti).
La valutazione finale de La sacerdotessa del mare di Dion Fortune è comunque buona e probabilmente mi rileggerò il suddetto libro in futuro.
Fosco Del Nero
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