Titolo: La scuola segreta degli iniziati (In search of the miraculous).
Autore: Will L. Garver.
Argomenti: narrativa, esoterismo, esistenza.
Editore: Alaya
Anno: 1894.
Voto: 7.5.
Recensione: qui.
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Ben trovati a questo ennesimo articolo di approfondimento, questo relativo ad un libro di narrativa spirituale: andiamo indietro fino al 1894 con La scuola segreta degli iniziati di Will L. Garver, di cui vediamo di seguito alcune citazioni su svariati temi esistenziali.
La prima citazione sintetizza i principi della “Fratellanza”, oggetto della narrazione del libro.
“Esiste un solo Dio, un solo uomo, una sola fratellanza, una sola verità. Questi sono i quattro fondamenti sui quali poggia la nostra struttura.
Dio è l’infinito onnipresente Spirito, senza corpo, immutabile, eterno e incomprensibile a tutti eccetto a se stesso.
L’uomo è una manifestazione personificata di Dio in uno stato assunto volontariamente. È un centro dell’essenza infinita intorno alla quale vibra lo Spirito e attraverso la quale questo scorre e rivela se stesso nel mondo delle forme e delle cose.
La sola fratellanza è l’umanità, la somma totale di tutti i centri individuali dell’attività divina che, anche se separati all’apparenza, sono tutt’uno nella vita e nella loro essenza.
La verità è la completa e consapevole realizzazione di Dio all’interno delle sue manifestazioni individuali, e l’illuminazione che arriva ad ognuno dal di dentro.
Dio comprende tutte le verità e l’uomo, in quanto Dio personificato, può comprendere tutta la verità per mezzo del Dio che è in lui.”
Già si intuisce il grande valore attribuito all’uomo, fatto ancora più evidente nelle due citazioni che seguono. Ecco la prima.
“Credo che l’uomo sia un tempio del divino, e che dentro di lui risiedano possibilità e poteri divini”, dissi.
“L’uomo non è un tempio del divino. L’uomo perfetto è Dio”, ribatté la donna con tale veemenza da non ammettere alcuna contraddizione.
Ed ecco la seconda, davvero onnicomprensiva è totalizzante.
“L’uomo, poiché contiene tutto, è la realizzazione di tutto. In lui c’è l’Universo in miniatura. Nell’uomo c’è Dio e il demonio, cielo, terra e inferno, soli e pianeti, spiriti, angeli e tutte le altre schiere che esistono.
Colui che conosce se stesso conosce l’Universo.”
Serve dunque un percorso di crescita e di conoscenza. I brani che seguono, brevi, illustrano alcuni punti di tale percorso. Si parte dal fatto che è un cammino lungo e graduale.
“La conoscenza è una crescita e non un’acquisizione esterna.
E la crescita destinata a durare nel tempo è sempre lenta.
Man mano che le tue facoltà si svilupperanno e il tuo organismo originario andrà perfezionandosi, la vera conoscenza, che risiede sempre all’interno, troverà gli strumenti necessari per manifestarsi ed esprimersi.”
Si conferma che è un cammino interiore, l’esterno segue.
“Non ci sono rimedi esterni o palliativi. Tutto ciò che è oggettivo è il risultato di ciò che è soggettivo.
Per cambiare ciò che è visibile bisogna cambiare l’invisibile, e questo si può fare soltanto attraverso la mente e il cuore.”
Ancora una volta: prima viene l’interno, e poi l’esterno.
“Niente può essere aggiunto dall’uomo dal di fuori, perché tutto viene da dentro.”
Detto di tale lungo percorso individuale, ne evidenziamo ora due elementi cardine imprescindibili.
Il primo è la reincarnazione.
“Il carattere o la natura con cui ogni essere inizia questa vita è il risultato di quanto accumulato durante molte vite passate. Le colpe dei genitori non sono tramandate ai figli, ma alle anime rinate in antiche vite delle quali hanno conservato certe qualità. Quelle qualità le attirano verso i genitori dai quali otterranno i loro corpi ed i giusti meriti.”
“Allora accetti come spiegazione gli insegnamenti delle esistenze precedenti e della rinascita?”
“Se non si accettano quegli insegnamenti come giustificazione delle ineguaglianze tra gli uomini, il dovere non avrebbe una base e la giustizia sarebbe un mito. Senza quegli insegnamenti la continuazione dell’anima non avrebbe logica, la conservazione nessun fondamento, l’evoluzione non avrebbe significato, e le disuguaglianze della vita insulterebbero il Creatore.”
Il secondo è il destino-programma dell’anima.
“Ogni cosciente atto di volontà porta un cambiamento nel cosiddetto destino.
Ma ciò succede soltanto a pochi uomini, perché nella stragrande maggioranza dei casi essi seguono ciecamente gli impulsi o le tendenze della loro natura.
Perciò le vite di gran parte degli uomini sono fissate e soggette soltanto a leggere variazioni.”
Come procedere in modo più efficace lungo tale percorso?
In una parola, sparendo… o comunque seguendo la vita più che i pensieri della mente, ciò che è sommamente semplice. Dunque:
“Meno di se stessi si mette nella decisione, più questa si avvicinerà al giusto.”
E…
“L’Universo è fondato sulla semplicità, ma le menti superficiali non conoscono il significato di quella parola.”
Copio ora una storia riportata nel libro, che sintetizza in modo narrativamente colorato il bivio che ogni uomo si trova davanti: o la natura inferiore ha il sopravvento e mette da parte l’anima, oppure l’anima riesce a trasmutare le energie interiori.
“Il quadro rappresentava una scena notturna in una lugubre palude; sopra le acque scure c’era una barca con a bordo tre uomini che remavano. In mezzo a loro c’era una bellissima donna in bianco, legata come una prigioniera. Gli alberi grondanti d’umidità, le nubi tenebrose e i pipistrelli facevano rabbrividire.
I tre uomini scuri d’aspetto malvagio si chiamano Passione, Desiderio e Avarizia. La donna vestita di bianco è la natura vergine dell’uomo. La barca nera bordata di rosso rappresenta la natura inferiore che è controllata dai tre rematori. La palude rappresenta la perdizione o la pozza della materia.
La leggenda dice che quei tre uomini hanno fatto annegare più di una volta quella vergine bellissima nella palude ma, quando loro se ne vanno, lei riesce sempre a salvarsi grazie a qualcosa di miracoloso. Ripetutamente la catturano e la riportano indietro.
Ci sono due conclusioni per questa leggenda e ci sono opinioni discordanti su quale sia quella vera.
Alcuni dicono che avendo perso la speranza di poterla annegare, i tre uomini mettono la vergine in un sacco nero con una grossa pietra attaccata, la gettano nel fiume e lei non riemergerà più.
Altri dicono che una notte lei riesce a convincere i suoi rapitori ad ascoltare una canzone. Mentre lei canta si leva la luna piena ed i tre uomini vengono trasformati negli angeli dell’Amore, della Virtù e del Perdono, la eleggono loro regina e lei li porta in terre lontane dove possono abitare soltanto gli dei.”
Affrontiamo ora due argomenti diversi, con due citazioni ciascuno. Il primo tema è l’unione tra uomo e donna.
La prima citazione l’affronta secondo il principio speculare.
“Sappi che tu sei in me ed io in te.
Attraverso di te divento consapevole del te che è dentro di me, e tu diventi consapevole del me che è dentro di te.
Questo è il cosiddetto “matrimonio vergine”. È l’incontro della sposa con lo sposo, ed il solo tipo di matrimonio che si conosca in cielo.”
La seconda citazione lo affronta parlando del percorso evolutivo della coppia e dell’incarnazione delle anime dall’altra.
“Il matrimonio è l’unione armoniosa di due anime per uno scopo puro e sacro, cioè lo sviluppo dell’anima.
Servono anche a creare dei tabernacoli, per così dire, che possano accogliere quelle anime che, attraverso un condizionamento soggettivo, cercano la reincarnazione.
Gli organi della riproduzione sono i più sacri e quelli più direttamente collegati al divino potere creativo. Ogni cattivo uso che ne viene fatto rappresenta il più grave dei peccati.”
Secondo argomento: cibo e vegetarianesimo.
Prima citazione.
“La natura animale non può essere sottomessa quando è continuamente alimentata da cibo animale.”
Seconda citazione.
“Il cibo che mangiamo determina in modo straordinario la formazione dei pensieri nella nostra mente e le nostre abitudini in generale. Infatti, se mangiamo del cibo che stimola la passione avremo una vita piena di passione. Se, al contrario, mangiamo cibo puro e genuino, avremo pensieri puri e condurremo una vita pura ed autentica.”
“Ma dov’è la carne che dà forza?”, domandai, fingendomi sorpreso per l’assenza di quel prodotto che non usavo mai.
“Si trova in quel mattatoio umano chiamato mondo, in particolare in quella parte chiamata mondo cristiano. Non c’è posto per la carne qui. La carne dà forza come l’olio sul fuoco che dà molto calore ma per poco tempo. Se ne mangi abbastanza, ed i tuoi organi digestivi possono sopportare lo sforzo causato dall’uso costante, allora ti darà forza. Ma non aspettarti mai di realizzare qualcosa a livello di pensieri finché il tuo stomaco richiede tutte le tue energie vitali. Finché la natura produrrà cereali, verdura, frutta e noci, non abbiamo bisogno di introdurre una vibrazione rossa nel nostro corpo, o di uccidere anche una sola creatura in corso di evoluzione.”
In chiusura, riporto ciò che chiude il libro, ossia una specie di poesia davvero bella ed evocativa che ha come tema il risveglio dall’addormentamento.
“Svegliati, tu che dormi,
alzati dalla tomba,
scendi dalla tua croce,
ascendi al trono.
Squarcia il velo del tempio,
mostrati alla luce,
lascia che il Santo dei Santi
non sia più nell’oscurità.
Uomo, conosci il tuo redentore,
egli risiede in te,
sepolto nel profondo del tuo corpo.”
E così abbiamo finito con La scuola segreta degli iniziati di Will L. Garver.
Alla prossima occasione.
Fosco Del Nero
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