Titolo: La terapia verbale – La medicina della consapevolezza.
Autore: Gabriella Mereu.
Argomenti: medicina, salute, benessere, psicologia.
Editore: Gabriella Mereu.
Anno: 2000.
Voto: 7.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Il giardino dei libri.
Gabriella Mereu è un medico-chirurgo-odontoiatra che poi si è specializzata in medicina olistica, in medicina omeopatica e in grafologia, per addivenire infine a una forma di cura personalissima, denominata terapia verbale, che poi è anche il titolo del suo primo libro, autopubblicato.
Libro di ormai undici anni fa, con l’autrice che nel mentre ha acquisito una certa fama in tutta Italia come dottoressa-guaritrice del tutto particolare: il suo modo di far sparire i sintomi difatti non utilizza farmaci o interventi chirurgici, e nemmeno i rimedi omeopatici (o al massimo in seconda battuta), bensì la pura e semplice parola.
Difatti, il concetto di fondo de La terapia verbale – La medicina della consapevolezza è che le persone si ammalano e si guariscono da sé sulla base di alcuni vissuti emotivi che poi divengono sintomi fisici secondo una sorta di conversione metaforica dell’individuo stesso.
Ergo, una volta risolto o compresa la metafora che sta dietro al disagio (tramite l’interpretazione del “pazientese”), il sintomo scompare.
Va da sé che tutto ciò è tutt’altro che oggettivo od oggettivabile, visto che la metafora col susseguente sintomo è assolutamente personale, che a parità di vissuto corrisponderanno diversi sintomi, e che, al contrario, il medesimo sintomo sarà il risultati di differenti vissuti.
L’idea di fondo non è dunque molto diversa da quella del dottor Hamer o della dottoressa Rainville, anche se questi ultimi procedono a una elencazione di precise corrispondenze che evidentemente in Gabriella Mereu non c’è.
La terapia verbale – La medicina della consapevolezza, peraltro, non si dilunga molto in chiacchiere, riportando in breve l’esperienza della dottoressa Mereu che la ha portata a credere alcune cose, nonché alcuni casi reali che costituiscono parte della sua casistica personale (che suppongo si sia molto arricchita nel decennio seguente).
Un po’ perché interessante, un po’ perché breve, ho letto il libro tutto d’un fiato, senza soluzione di continuità, e ora me ne leggerò un altro di Gabriella Mereu, personaggio particolare forse, ma certamente coraggioso nelle sue affermazioni (al giorno d’oggi, comunque, si sta andando sempre più verso una concezione della malattia più legata alla psicologia e al terreno che non al virus).
In chiusura riporto quanto sentito dire (non ho esperienza diretta, per cui accontentatevi di quella indiretta) da persone che hanno avuto qualche disagio curato da Gabriella Mereu (anche solo telefonicamente), ossia che la sua terapia, per quanto inusuale, funziona.
Fosco Del Nero
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