Titolo: La via del guerriero di pace (The way of the peaceful warrior).
Autore: Dan Millman.
Argomenti: narrativa, spiritualità.
Editore: Il punto d’incontro.
Anno: 1980.
Voto: 8.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Bentrovati, amici lettori.
Oggi siamo qui con l’approfondimento del bellissimo e amatissimo libro di Dan Millman La via del guerriero di pace.
Trattandosi tecnicamente di un romanzo e non di un libro di saggistica, ci si aspetterebbero pochi spunti, o comunque pochi spunti strutturati, invece il libro propone parecchio, tanto che ho solo da scegliere.
Partiamo dal punto di base: l’evoluzione personale attraverso l’esistenza.
“Il mondo là fuori è una scuola.
La vita è l’unico vero insegnante. Ci offre molte esperienze, ma se l’esperienza da sola portasse saggezza e realizzazione, gli anziani sarebbero tutti felici, sarebbero tutti maestri illuminati.
Bisogna scoprire le lezioni nascoste nelle esperienze… ”
Ora, a bissare il concetto precedente, un altro brano, peraltro umoristico, in cui ci vien detto (per l’ennesima volta!) che le cose dipendono da noi.
“– È meglio che ti assuma la responsabilità della tua vita, invece di biasimare gli altri o le circostanze.
Man mano che i tuoi occhi si apriranno, vedrai che il tuo stato di salute, la tua felicità e tutte le circostanze della tua vita sono stati in larga misura creati da te, consciamente o inconsciamente.
– Non sono d’accordo.
– No? Una volta conobbi uno come te. In una ditta di costruzioni, quando suonava la sirena del pranzo, tutti gli operai mangiavano assieme. Ogni giorno, Sam apriva il suo portavivande e cominciava a lamentarsi. “Figlio di puttana”, imprecava, “Ancora burro d’arachidi e gelatina. Odio il burro d’arachidi e la gelatina!”. La stessa cosa tutti i giorni. Alla fine, uno della squadra sbottò: “Perdio, Sam, se odi il burro d’arachidi e la gelatina, perché non dici semplicemente alla tua vecchia di preparati qualcos’altro?”. “Quale vecchia?”, rispose Sam, “Io i panini me li faccio da solo”.”
Abbastanza chiaro, direi… :)
Parliamo ora un poco di meditazione.
“Il silenzio è l’arte del guerriero, la meditazione è la sua spada. Serve a recidere le tue illusioni.
Ma l’utilizzo della spada dipende da chi la impugna. Se non sai come usarla, un’arma può rivelarsi pericolosa, ingannevole o inutile.
La meditazione può inizialmente aiutarti a rilassarti. Ma attento a non mettere in mostra la tua “spada” per esibilra orgogliosamente ai tuoi amici. Lo scintillio di questa spada distrare molti meditanti, che abbandonano la meditazione per cercare qualche altra tecnica esoterica.
Il guerriero, invece, usa la spada della meditazione con abilità e saggezza. Taglia la mente a strisce, trafigge i pensieri per rivelare la loro mancanza di sostanza.”
E, per fugare ogni dubbio, segue quest’altra citazione su meditazione e vita.
“La meditazione seduta è solo l’inizio della pratica.
Alla fine farai meditazione in ogni tua azione.
Sedersi in meditazione è una specie di cerimonia, un momento particolare per sviluppare l’equilibrio, l’agio e il divino distacco.
Devi impadronirti di questo rito prima di portarlo nella vita quotidiana.”
Penultima citazione per una sorta di manifesto programmatico.
Un manifesto non da poco, sorta di riassunto di diversi insegnamenti.
Eccolo.
“Non c’è bisogno di cercare e ottenere qualcosa non porta da nessuna parte. Non fa nessuna differenza, quindi sii felice adesso!
L’amore è l’unica realtà, perché tutto è Uno.
La sole leggi sono il paradosso, l’umorismo e il cambiamento.
Non c’è nessun problema, non c’è mai stato e non ci sarà mai. Smetti di lottare, lascia andare la tua mente, getta via le preoccupazioni e rilassati nel mondo. Non occorre resistere alla vita, fai semplicemente del tuo meglio.
Apri gli occhi e guarda: sei molto più di quello che immagini. Sei il mondo, sei l’universo, sei te stesso e chiunque altro!
Tutto è il meraviglioso Gioco di Dio.
Svegliati, ritrova la tua gioia. Non temere, perché sei già libero. ”
Chiudo l’articolo con uno dei tanti dialoghi evolutivo-umoristici del libro.
In questo il buon Socrate ci parla dell’esistenza con una simpatica metafora.
“Prese una cipolla dal piccolo frigorifero e me la diede.
– Sbucciala, strato dopo strato.
Iniziai a pelare la cipolla.
– Che cosa hai trovato?
– Un altro strato.
– Continua.
Continuai a sbucciare
– Altri strati.
– Continua a sbucciare finché non restano più strati. Che cosa rimane?
– Non rimane niente.
– Non è vero, qualcosa rimane.
– E cosa?
– L’universo. Riflettici mentre torni a casa.”
Detto questo, l’approfondimento de La via del guerriero di pace di Dan Millman è concluso.
Al prossimo articolo. :)
Fosco Del Nero
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