Titolo: La vita e le sue magie.
Autore: Germana Accorsi Verdi.
Argomenti: autobiografia, esistenza.
Editore: Youcanprint Edizioni.
Anno: 2015.
Voto: 6.5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Eccoci qui con l’approfondimento del libro La vita e le sue magie, di Germana Accorsi Verdi.
Come detto in recensione, si tratta di un’autobiografia, per quanto sommaria e relativa agli argomenti “esistenzialmente interessanti”, e peraltro con un tono quasi narrativo, da resoconto di viaggio.
In questo senso, gli insegnamenti palesi, sotto forma di citazioni utilizzabili, non sono molti, ma a colpire è più che altro il senso di fiducia che sta dietro alle parole.
Comunque, qualcosa c’è, tra le frasi della stessa autrice e quelle delle sue guide, e per l’appunto vado a proporre.
La prima citazione è di una delle guide, e riguarda proprio l’accompagnamento che gli uomini ricevono dalle loro guide invisibili.
“Io ti devo accompagnare per un tratto di strada durante il quale ti suggerirò i passi da compiere che tu in piena libertà sarai libera di seguire, oppure no.
Sorella, il tuo percorso non sarà facile e ti richiederà coraggio ed impegno costante. La tua anima sa di tutto questo: prima di incarnarsi, assistita dal Gruppo di Guide che ti stanno accompagnando, ha deciso la famiglia nella quale scendere e il percorso necessario per la tua evoluzione. Tu dovrai studiare e ricercare come hai fatto in quasi tutte le tue vite precedenti, ma dovrai anche superare le difficoltà e i nodi che continuano a ripresentarsi e tra questi la difficoltà a condividere le tue esperienze, la tendenza a tenere chiusi i bauli pieni di cose preziose che sono in tuo possesso.”
La seconda frase, anch’essa di una guida, è un invito a percorrere il proprio cammino evolutivo, e peraltro nel suo esordio ricorda i Vangeli.
“Va’, dirigi solo dove le acque sono più profonde,
anima incauta, esplora, io con te, tu con me,
perché siamo diretti dove nessun marinaio ha ancora osato andare
e rischieremo la nave, noi stessi e tutto.
Oh mia anima coraggiosa!
Più lontano, più lontano fai vela!
Oh gioia che osi, ma sicura! Non sono tutti questi mari di Dio?
Oh più lontano naviga, più lontano, più lontano!”
Terza citazione, di una guida anch’essa, questa concernente l’importanza delle luci, anche di quelle piccole, come riferimento nell’oscurità.
“Dove vi è una notte profonda di oscurità, anche la piccola lampada è preziosa e quindi deve essere sempre pulita e luminosa.”
Passiamo ora alle citazioni della stessa Germana Accorsi Verdi.
La prima riferisce le credenze antiche – ma per fortuna anche moderne – riguardo alla vicinanza tra mondo materiale e mondo sottile-spirituale.
“Agli antichi era chiara l’interconnessione di tutti gli elementi del Creato, che il detto della Tavola Smeraldina – come in alto così in basso – rappresentava la loro modalità di interpretare la Realtà.
L’osservazione dei cieli serviva per stabilire le esatte corrispondenze tra moti celesti e attività e comportamenti umani, in modo da aderire al “volere degli dei”, ma in effetti rispettando l’armonia insita nel Creato.
Il fatto che legassero i pianeti a delle divinità era espressione della conoscenza, da parte degli iniziati, che tutta la materia sottende una presenza spirituale e che i pianeti e la Terra non sono blocchi inerti, ma animati dallo Spirito come tutta la Creazione.”
La seconda invece ci parla in breve del tema conduttore dell’opera: la fiducia.
“È inutile preoccuparsi: se una certa esperienza fa parte dei tuoi percorsi, meglio aprirsi alla fiducia e aspettare che la vita ti risponda.”
La terza ci porta tra i Maya, e ci sintetizza alcune loro credenze.
“I Maya credono in un forte legame con la Luna, fin da quando siamo nel ventre materno, e con il Sole che ci dà la vita e la luce.
Il computo del tempo, qualsiasi forma scegliamo, è sempre arbitrario: serve agli esseri umani per ancorarsi alla materia, ma ci può anche imprigionare, mentre noi siamo esseri eterni e senza tempo e dovremmo tendere all’atemporalità.
La natura è come una grande università: le pietre, gli alberi, i fiumi, le montagne, gli animali, tutto è animato da vita e tutto ci può insegnare.”
La quarta citazione di Germana Accorsi Verdi, la settima in totale e l’ultima dell’approfondimento, praticamente coincide con la conclusione del testo, e torna a disquisire, stavolta in modo più ampio e argomentato, del tema della fiducia. Una degna e molto appropriata conclusione del libro, devo dire.
“Mi sono sempre sentita una privilegiata per il mio rapporto con le Guide, chiedendomi spesso le ragioni di questo privilegio e provando quasi un senso di colpa. Con il tempo ho capito che al di là di motivazioni di tipo karmico, questa esperienza è stata favorita dall’avere costantemente tenuto mente e cuore aperti.
Molte volte avrei potuto dubitare di quanto mi veniva suggerito, ma non l’ho mai fatto, fidandomi del mio sentire nel profondo, per quanto agli occhi delle persone attorno a me potesse sembrare ingenuo, utopico, letteralmente fuori dal mondo.
Le Guide mi hanno ripetutamente parlato della faticosità che incontrano nel loro compito sulla Terra, per la chiusura degli animi e il diffuso scetticismo: è indubbio che con me abbiano usato una modalità insolita ma efficiente, che non è comunque l’unico modo con il quale operano nel nostro mondo, anzi è piuttosto un’eccezione dovuta alla penuria di persone adatte a fare da tramite.
Allora può essere un libro suggerito da un amico, un incontro che porta un nuovo modo di pensare e di vedere le cose, un viaggio, un sogno, un’intuizione, un soffio di vento che sfiora il viso come una carezza e che va captato e compreso, o come nel mio caso un libro che poteva non cadere da un alto cestello e che invece è caduto.
Significa in poche parole vivere con apertura, coraggio e fiducia perché nessuno di noi è lasciato solo, che lo sappiamo o no.”
E con questo abbiamo terminato con La vita e le sue magie di Germana Accorsi Verdi.
A presto e buone cose a tutti.
Fosco Del Nero
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