Titolo: Le carte delle driadi.
Autore: Tiziana Mattera.
Argomenti: spiritualità, carte, miglioramento personale.
Editore: Edizioni Il punto d’incontro.
Anno: 2006.
Voto: 7.5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Eccoci arrivati all’articolo di approfondimento del libro Le carte delle driadi, di Tiziana Mattera, che ovviamente si compone anche delle carte menzionate nel titolo.
Andiamo senza indugi a leggere qualche spunto tratto dal libro, cominciando dal rapporto tra l’uomo e la natura.
“La Natura influisce sulla nostra natura interiore e quando la distruggiamo e la alteriamo, quando ci allontaniamo indifferenti dalla sua anima, stiamo privando noi stessi del necessario e benefico nutrimento per la nostra anima. Gli alberi vivono profondamente immersi nell’Anima del Mondo e quando mostriamo profondo apprezzamento per essi e per la Natura, essi instaurano un immediato contatto con noi, e il regno devico, l’aspetto spirituale della Natura, ci avvicina sottilmente, così che la nostra anima possa penetrare l’aura dell’Anima del Mondo ed entrare in connessione più cosciente con essa.
Un tempo le foreste rappresentavano per l’uomo il tempio esteriore per celebrare la sorgente interiore che nutre la vita di tutte le cose, i colonnati arboreri sembravano sfiorare il cielo e sostenerne la volta, mentre in basso, nel raccoglimento delle radure, gli uomini celebravano e officiavano rituali e sacrifici alla divinità.
Gli alberi, i primi abitanti del nostro pianeta, sono sempre stati con noi, compagni e alleati della nostra avventura umana. Il mondo vegetale ha una sensibilità che per alcuni resta ancora estranea, nell’idea, tutta umana, di considerare vivo e sensibile solo ciò che si muove e che si esprime con un linguaggio. Abituati come siamo a comunicare con i gesti e con la voce le nostre emozioni e i nostri pensieri, la voce degli alberi non ci raggiunge facilmente. Eppure ognuno di essi non solo ha un linguaggio, ma ha sviluppato persino un carattere, una certa ‘personalità’, che risponde in onde di sentimenti alle nostre emanazioni di energia emotiva. Sappiamo che gli animali sanno riconoscere le nostre emozioni e la qualità delle nostre vibrazioni e non si lasciano ingannare dai nostri atteggiamenti esteriori.
Gli alberi hanno la stessa capacità e reagiscono a ciò che siamo secondo rapporti che noi definiremmo di simpatia o di antipatia. Quando avvertono le nostre vibrazioni negative, specie nei loro riguardi, essi si proteggono emanando, intorno a essi e al luogo in cui dimorano, un’aura che avvertiamo estranea o poco invitante. È anche per questo motivo che i boschi appaiono a certe persone come luoghi sinistri e misteriosi. Diversamente, quando le nostre vibrazioni sono più leggere, aperte, amichevoli, gli alberi ci ricevono con gli stessi sentimenti. Il fatto che in genere gli esseri umani non siano in grado di comprendere la sensibilità delle piante non dovrebbe essere un buon motivo per negarla. In particolare, quando entriamo nell’aura di un grande albero animati da buone vibrazioni ed esprimiamo sentimenti amorevoli, esso non solo ci accoglie e ricambia, ma simultaneamente trasmette l’armonia e l’amore che emanano da noi a tutti gli alberi, non solo dei dintorni, ma dell’intero pianeta. Un albero con cui siete stati in amichevole contatto invia la vostra amicizia a tutti i suoi verdi fratelli, e se voi vi poteste recare, in tempo reale, in una foresta nella parte opposta del mondo, quegli stessi alberi… vi riconoscerebbero.
Vi sembrerà esagerato, eppure è così per gli alberi quanto per ogni altra specie vivente.
Comunichiamo attraverso campi d’energia che ci collegano gli uni agli altri. Secondo la consapevolezza che abbiamo sviluppato, il nostro campo si allarga a comprendere la vibrazione di coscienza di altre specie, di altre realtà, di nuove verità. Conoscete sicuramente la storia di San Francesco d’Assisi, che comunicava con gli animali e con la Natura. Forse il suo è l’esempio più famoso, ma molte altre anime umane hanno fatto e fanno altrettanto, e ciò dovrebbe farci pensare che è l’essere umano in se stesso che ha tale qualità.
Ho potuto accertare quanto sto raccontando non solo attraverso un contatto sensibile, ma anche grazie a un apparato del tutto tangibile e scientifico, in maniera verificabile da tutti indistintamente. Si tratta di un apparecchio che, collegato con un sensore a una foglia o a un rametto, ne registra la ‘voce’, trasmettendo le sue emozioni e i suoi sentimenti sotto forma di suoni. Ebbene, gli alberi cantano… un canto meraviglioso, che aumenta di intensità e armonia quando l’albero viene abbracciato, accarezzato, lodato per la sua bellezza e ringraziato per il suo amore. Se un tempo potevo sembrare un po’ al ‘limite della ragionevolezza umana’, quando condivido la gioia del loro canto, percepito attraverso una certa mia sensibilità, ora grazie alla scienza questo incantevole ascolto è possibile per chiunque lo desideri. Naturalmente questa sottile sensibilità degli alberi è propria di tutto il regno vegetale. Sensibilità, memoria, e quindi intelligenza ormai acettata dai più, sono state attribuite agli alberi grazie agli studi condotti nei primi del Novecento dal ricercatore indiano J.C. Bose. Molti conoscono le risposte che ricevono dall’amore che riversano sulle piante in vaso nei loro appartamenti o su quelle nei loro giardini.”
Per coincidenza (ma esistono le coincidenze?), peraltro, proprio negli ultimi giorni ho letto un libro (di tutt’altro genere) che afferma che anche il mondo vegetale ha una coscienza, per quanto diversa da quella umana (il libro, molto bello, è Going deeper).
Ecco un altro spunto, questo sul potere e l’energia.
“Il potere che controlla la nostra vita sociale, quello economico, politco e religioso, alla base delle nostre relazioni, si basa su questo bisogno (il bisogno di sottrarre energia agli altri, ndr). Guardiamo gli alberi: essi attingono energia dalla terra attraverso le radici, come facciamo noi attraverso ilcibo e la materia di cui ci serviamo per le nostre comodità. Gli alberi però attraverso le loro foglie attingono energia vitale dalla luce del Sole, e il Sole la attinge dal Cosmo (Going deeper diceva anche questo, ed è curioso che i primi due libri che ho letto su tale punto mi siano giunti assieme, ndr). È questa particolare fonte di energia che consente loro di trasformare la materia più grezza in vibrazioni più sottili e specifiche per la loro stessa vita e per la vita di tutte le creature terrestri. Essi infatti la inspirano e la espirano espandendola tutto intorno regolando il clima, l’ossigeno e trasmettendo le vibrazioni luminose dell’universo per tutta la Terra e per tutti noi. Ecco perché gli alberi ci appaiono creature così forti: essi scambiano continuamente l’energia che ricevono.
Noi siamo creature molto più complesse degli alberi. Abbiamo sviluppato nel processo evolutivo sistemi di pensiero e di sentimenti differenziati e sempre più specializzati; inoltre ci muoviamo, possiamo andare verso le cose di cui abbiamo bisogno e possiamo scegliere, perché siamo provvisti di volontà. Il passo successivo che ci riguarda è quello di imparare, come gli alberi, ad attingere l’energia che ci è necessaria dalla luce (come hanno imparato a fare alcune persone del passato o del presente, ndr), quella sostanza che fa di noi dei consapevoli alchimisti, attraverso la quale possiamo trasformare la materia grezza dei nostri schemi di controllo in vero benessere per noi stessi e per gli altri. Quando ritroviamo questo canale di nutrimento vitale ci accorgiamo che l’energia che riceviamo e che diffondiamo non viene meno; ci rendiamo conto che ne siamo colmati in misura sempre maggiore rispetto a quella che doniamo, e che cominciamo a vivere spiritualmente.”
E ora uno spunti conclusivo sulla sincerità-verità.
“Qual è il dono che la sincerità vi offre? La verità di voi stessi. Vi fa comprendere il punto in cui siete e perciò vi permette di potervi migliorare. Conoscendo le vostre ombre conoscete anche la luce che le proietta. Un corpo getta un’ombra scura in corrispondenza della propria densità. Più esso diviene trasparente più la sua ombra sarà lieve, appena visibile. La sua trasparenza farà sì che la luce lo compenetri e possa attraversarlo, e quando questa limpidezza aumenterà, il corpo e la luce saranno tutt’uno ed esso non proietterà più alcuna ombra. Ecco il senso e il valore di tale onestà e sincerità con se stessi. Ecco la verità che si cela nello scrigno del vostro cuore, il gioiello più prezioso di cui adornarvi.”
Terminato con Le carte delle driadi di Tiziana Mattera, vi saluto e vi do appuntamento al prossimo articolo.
Fosco Del Nero
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