Titolo: Le sette iniziazioni e come prepararle.
Autore: Salvatore Brizzi.
Argomenti: crescita personale, teosofia, esistenza.
Editore: Antipodi Edizioni.
Anno: 2020.
Voto: 7.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.

Ho letto quasi tutti i libri di Salvatore Brizzi e Le sette iniziazioni e come prepararle era uno dei due che mi mancava.
Tuttavia, sarò sincero, mentre in passato mi ci accostavo con viva voglia (il mio preferito rimane Il libro di Draco Daatson), in questo caso è stato più che altro per curiosità; l’acquisto stesso del libro non è stato mirato, ma essenzialmente l’ho inserito nel carrello online per arrivare a una certa cifra (non il miglior modo di scegliere libri, lo confesso).

Di tutti i libri che ho letto di Brizzi, questo è quello che mi ha convinto di meno, a parte il suo primissimo testo, il poco noto Senza io e senza Dio, ch’era il suo testo d’esordio e che era ancora evidentemente acerbo e più sul filosofico-mentale.

Come prima cosa, passo a descrivere Le sette iniziazioni e come prepararle, e dopo a commentarlo.
Si tratta di un testo di circa 200 pagine di un formato leggermente più largo del normale. Si presenta da subito come sunto delle opere di Alice Bailey e anzi, da quel che suggerisce lo stesso autore, non si tratta d’altro che della sintesi delle suddette opere, che sono molte di numero e corpose come spessore, da cui l’idea di sintetizzarle in un formato quasi tascabile adatto al largo pubblico contemporaneo.

Tale intento è certamente meritorio ed è ciò che mi ha interessato maggiormente, un po’ in quanto amante della sintesi e un po’ giacché non sarei mai andato a leggermi tutta o quasi la bibliografia della teosofia (anche perché l’ho sempre considerata una corrente di minor livello rispetto ad altre vie e tendo oramai a privilegiare i maestri piuttosto che i semplici autori, per meritevoli che siano).

La sintesi comprende sia la genesi dell’umanità, sia il lungo percorso spirituale dell’anima, sia il macrocosmo, perlomeno per quel che l’essere umano è in grado di vocalizzare in questo momento; completano il tutto alcuni dei soliti consigli evolutivi legati alla presenza e al lavoro interiore, presenti negli altri libri di Brizzi.

Segue ora il mio commento.
L’opera più che utile e operativa in termini concreti (le iniziazioni in questione vengono definite fuori dalla portata dell’essere umano che non sia già molto avanti nel percorso esistenziale) si presenta evidentemente come ispirazionale, e questo va molto bene. Io stesso insisto molto sia sul lavoro preparatorio interiore, sia sul mettersi al servizio (altra cosa per cui pochi son pronti, nonostante gli interessi spirituali).

Gli eventi e i nomi che vengono fatti si poggiano, come detto, sulla tradizione teosofica: se se ne sta al di fuori, molte cose lasciano il tempo che trovano. Stesso discorso per molti dei nomi che vengono fatti (alcuni, da quel che posso vedere io, vengono fatti a sproposito). Come non si parla correttamente, di determinate discipline: meditazione, yoga, alimentazione… anche sui chakra spesso vi sono imprecisioni.

La visione generale c’è, molti insegnamenti importanti ci sono, c’è un’utilissima sintesi di fondo (sia sul passato, sia sul futuro), ma determinate cose andrebbero ricollocate meglio, ciò che mi fa considerare Le sette iniziazioni e come prepararle in modo più tiepido rispetto agli altri libri che ho letto di Salvatore (il quale rimane in ogni caso un eccellente divulgatore-diffusore, ci tengo a precisarlo).

Tra i suoi libri già usciti nel momento in cui scrivo questo testo, mi rimane da leggere il solo Come la pioggia prima di cadere, che in verità ho da tempo a casa, ma che non mi ha mai chiamato alla lettura.
Beh, prima o poi.

Fosco Del Nero

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