Titolo: L’enneagramma (The enneagram).
Autore: Helen Palmer.
Argomenti: enneagramma, psicologia, relazioni, spiritualità.
Editore: Astrolabio Edizioni.
Anno: 1988.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Il giardino dei libri, Amazon.
L’enneagramma di Helen Palmer è uno dei testi più famosi e consigliati sull’enneagramma.
Ok, ma che cos’è l’enneagramma?
Molto bene: si tratta di un antico strumento di conoscenza dell’animo umano, che pare, e dico pare, giacché la datazione è pressoché impossibile da accertare, sia stato elaborato a Babilonia qualcosa come 3.000 anni fa.
Alcuni studiosi però lo datano alcuni secoli dopo… ma a noi questo interessa poco…
Ci basti sapere che l’enneagramma è passato attraverso i secoli, trasmesso su base settaria agli iniziati di questa o quella loggia.
Pare, e dico sempre pare, che la sua sopravvivenza e il suo sviluppo si debba ai sufi, ampia e variegata categoria di mistici musulmani, e ancor prima di loro ai pitagorici, agli gnostici e chi più ne ha più ne metta.
In occidente è stato portato e diffuso prima dal russo George Ivanovitch Gurdjieff e poi da Petr Demianovic Ouspensky, Oscar Ichazo e Claudio Naranjo.
Comunque, come detto prima, questo a noi interessa poco. Ci interessa di più, invece, sapere se lo strumento é utile ed efficace.
Ma di che strumento si tratta in pratica?
Ebbene, in sintesi (l’enneagramma è molto complesso) l’ennegramma è una figura geometrica che contiene i nove caratteri umani di base, illustrati nella figura sottostante.
Questi dunque i nove tipi principali (denominati in vari modi), il cui profilo psicologico è assai accurato e preciso, con tanto di compulsioni negative, punti di forza, vissuto d’infanzia, desideri, etc.
Ma non è così semplice (e già non lo sarebbe data l’accuratezza dei profili psicologici): ogni enneatipo ha un gruppo di appartenenza (testa, addome, cuore), due ali che lo influenzano alternativamente, una direzione di stress e una di eccellenza, una direzione predominante (tra autoconservazione, socialità e sessualità), nonché un certo livello di integrazione.
Naturalmente, non vi è un profilo migliore degli altri, visto che ciascuno presenta pregi e difetti. Ciò che più importa, infatti, è il livello di sviluppo del singolo individuo.
E qua entrano in gioco i due possibili utilizzi dell’enneagramma:
1. Il miglioramento personale.
2. Il riconoscimento del tipo psicologico altrui.
Va da sé che il primo punto si indirizza verso lo sviluppo emotivo e spirituale, mentre il secondo ha una serie quasi infinita di sbocchi. Alcuni tra i più conosciuti sono la gestione manageriale, la consulenza psicologica, la selezione nelle risorse umane.
Ma i campi sono davvero vasti: per esempio, l’enneagramma è utilizzato da molti scrittori, registi o sceneggiatori per costruire in modo coerente i loro personaggi (in alcune produzioni la cosa è lampante: per esempio Desperate housewives).
Insomma, avrete già capito che considero molto efficace e importante questo strumento, tanto in senso conoscitivo (raramente ci si sbaglia quando lo si applica con cognizione di causa) quanto in senso automigliorativo (si comprende il perché di alcune proprie caratteristiche… e tutti sappiamo quanto la comprensione sia amica del miglioramento).
Di testi sull’enneagramma ce ne sono tanti. Questo di Helen Palmer è uno dei più importanti, e in particolare si presenta assai lungo e dal taglio introspettivo-spirituale (in tal senso, forse, è più un approfondimento che il primo approccio; per quest’ultimo si vedano i testi di Karen Webb o di Claudio Naranjo).
Fosco Del Nero
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ti consiglio di correggere il refuso “scenografi”…
volevi dire sceneggiatori credo…
chi traccia il profilo psicologico dei personaggi per dargli una coerenza e farlo parlare ed interagire è lo sceneggiagtore. cioè chi scrive la sceneggiatura…
chi monta la scenografia, mette i muri ed i mobili che danno l’ambientazione alla storia è lo scenografo…
son due mestieri del cinema e della tv… ma non si incontrano mai…
scusa la puntualizzazione ma è importante.
Ciao Anonimo.
Sì, volevo scrivere sceneggiatori, giusto, grazie della segnalazione! :)
Il concetto credo si capisse in ogni caso, ma grazie comunque della precisazione. :)
Fosco Del Nero
Francamente l’enneagramma è uno strumento sorpassato e troppo meccanicistico. Il libro non è male, ma è la disciplina che secondo me è poco interessante ed utile.
Ciao Sonia.
Non spieghi come mail secondo te l’enneagramma è uno strumento sorpassato.
Non credo per la sua anzianità, altrimenti lo sarebbero anche yoga, meditazione, tecniche di visualizzazione, di respirazione, etc. Peraltro, l’enneagramma è utilizzabile in una doppia valenza (conoscenza e rapport nella comunicazione interpersonale da un lato e introspezione e crescita spirituale dall’altro), e c’è gente che lo utilizza cono soddisfazione in ambo i sensi.
Come sempre, si tratta di trovare uno strumento adatto a sé e di utilizzarlo… e di non pretendere di fare classifiche universali tra strumenti, discipline, religioni, etc… :)
Fosco Del Nero
Ciao Fosco, articolo molto interessante! Non ho capito una cosa: tra i due testi consigliati, di Helen Palmer e di Karen Webb, qual è quello che tratta maggiormente il miglioramento personale; e quello che tratta più il riconoscimento del tipo psicologico altrui? Grazie!
Eh, Roberto, come vedi si tratta di una recensione vecchia di otto anni, non mi ricordo i dettagli dei due libri.
Quello di Helen Palmer comunque è più sostanzioso, e quindi dentro ci trovi più roba, detto così in modo molto grossolano…
Fosco Del Nero
Grazie, gentilissimo!