Ultimamente ho maturato una decisione: quella di scrivere ogni tanto un articolo sui libri di sviluppo personale che rileggo dopo averli già letti (e magari riletti) in passato.
Questo per un quadruplice motivo.
Da un lato, ho sempre sostenuto che ciascuno di questi libri (beh, soprattutto quelli importanti) costituisce un mattoncino in più nella costruzione della nostra casa della felicità, del benessere, del successo, del miglioramento, etc.
Dall’altro, perché voglio essere il più possibile trasparente con chi mi segue fedelmente e magari, come so per certo, legge i libri che suggerisco.
In tale ottica, intendo descrivere in modo dettagliato il mio percorso.
Che è il mio, intendiamoci: non pretendo di essere preso a modello (anzi, vi consiglio di non farlo :p), però mi sembra giusto, giacché fornisco consigli su libri, video, etc, sottolineare a cosa mi dedico maggiormente.
Ancora, posto che non si è mai la stessa persona, è assolutamente possibile ch’io trovi nuovi e più importanti livelli di lettura, o che, al contrario, il testo mi piaccia di meno, cosa che nel caso non mancherò di sottolineare.
Infine, è possibilissimo che il singolo lettore non abbia letto la recensione primigenia, e in tal caso potrà beneficiare invece della mia seconda rilettura, e magari andare a cercarsi la prima recensione qualora interessato.
Ultimamente, oltre ai libri nuovi, ho riletto tre testi di sviluppo personale, tutti già recensiti sul sito, ossia:
– The reconnection di Eric Pearl,
– Lo spazio delle varianti di Vadim Zeland,
– Sei come pensi di essere di James Allen.
The reconnection.
Il libro lo avevo già letto due volte, come avevo segnalato in recensione, posto che lo stesso Eric Pearl suggeriva di leggerlo minimo tre volte, sia per apprendere di più da ogni lettura, sia per attivare il processo di riconnessione, che dice essere inevitabile anche dalla sola lettura, per quanto più rapido e potente dal vivo (in sedute singole o in seminari di gruppo).
Curiosamente, la seconda volta rileggerlo mi aveva annoiato, mentre questa terza volta mi ha nuovamente appassionato.
Lo inserisco nella lista di libri che vale la pena rileggere ogni tanto (come mi è capitato di chiedermi altre volte: come sarebbe la nostra vita ora se avessimo nutrito la nostra mente e la nostra anima solo con un certo tipo di cibo?? La buona notizia è che possiamo farlo da ora per il prossimo futuro).
Lo spazio delle varianti.
In tale caso la rilettura era motivata, oltre che da una spontanea simpatia per Zeland e il suo transurfing, anche dall’imminente lettura del secondo volume della trilogia (Il fruscio delle stelle del mattino), che difatti vedrete presto recensito (a proposito, non perdetevi la recensione!).
Che dire?
A me Vadim Zeland ispira, e sono certo che anche il terzo della serie non mi deluderà.
Anche questo lo mantengo nella lista dei meritevoli di riletture.
Sei come pensi di essere.
Qua devo precisare una cosa.
Di As a man thinketh – Sei come pensi di essere ho sia il libro, sia l’audiolibro (che ho scaricato da internet).
Soprattutto il secondo ogni tanto lo risento, anche per valorizzare quelli che altrimenti sarebbero dei momenti morti negli spostamenti in auto (anche per questo motivo ogni tanto scrivo qualche articolo su audio di miglioramento personale: così sapete come far fruttare quello che altrimenti sarebbe tempo perso).
James Allen e il suo testo a me piacciono moltissimo: breve, ma una delle migliori letture all’interno del filone legge d’attrazione–nuovo pensiero–manifesting–magnetismo che possiate fare.
Sperando come sempre di esservi stato utile, vi saluto.
Fosco Del Nero
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As a man thinketh piace parecchio anche a me, considerando poi che ha 100 anni e da gli stessi insegnamenti utili la dice lunga !!!
ciao
m
Ciao Manolo! :)
Ah, Allen a me piace molto, è semplice e al contempo molto efficace. Non a caso ogni tanto mi ascolto il file audio del libro nei viaggi in macchina. :)
Alla prossima!
Fosco Del Nero