Titolo: L’innocenza è pura intelligenza.
Autore: Osho.
Argomenti: spiritualità.
Editore: Infinito Editori.
Anno: 1986.
Voto: 8.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Dopo la recensione della settimana passata, eccoci qua con l’articolo di approfondimento dedicato al video L’innocenza è pura intelligenza, ormai l’ottavo video di Osho proposto su Una vita fantastica.
Vi riporto alcuni spunti del maestro indiano, come sempre ricchi di bellezza e senso di libertà.
Cominciamo dal brano che dà il titolo al videodiscorso, su intelligenza e innocenza.
“La prima e più importante parte dell’intelligenza è l’innocenza.
Nel mondo innocenza e intelligenza sono state divise, non solo divise, ma viste in maniera diametralmente opposta l’una all’altra. Se l’intelligenza rimane innocente è la cosa più bella che ci sia, ma se si contrappone all’innocenza diventa solo furbizia, nient’altro. Non è intelligenza. Nel momento in cui non l’intelligenza scompare, l’intelligenza perde la sua anima, diventa un cadavere che è meglio chiamare semplicemente intelletto.
Ti può far diventare un grande intellettuale, ma non trasformerà la tua vita, né renderà aperto ai misteri dell’esistenza, che si svelano solo al bambino intelligente; e la persona davvero intelligente mantiene vivo il bambino in sé fino all’ultimo respiro, senza mai perdere il senso di meraviglia che prova un bambino guardando gli uccellini, guardando i fiori, guardando il cielo.
Anche l’intelligenza deve essere ugualmente “bambina”. L’innocenza da sola diventa ignoranza, l’intelligenza da sola diventa furbizia.
Quando sono unite non sono né ignoranza né furbizia, ma semplice ricettività, apertura, un cuore capace di provare meraviglia davanti alle cose più semplici della vita.”
Molto chiaro, molto bello e molto semplice, come sempre con Osho…
Segue ora uno spezzone del video in cui Osho Rajneesh parla del condizionamento sociale… e della fioritura che attende chi riesce a disfarsene.
“Disfati del condizionamento sociale, è solo spazzatura, così la tua vera natura rimarrà pura, incontaminata.
E la natura è sempre individualistica: crescendo fiorisci, e diventi una rosa. Un altro cresce, e magari diventa una margherita.
Tu non sei superiore perché sei una rosa, né lui è inferiore perché è una margherita.
Entrambi siete giunti a fioritura, questo è il punto, e quella fioritura dona una profonda soddisfazione. Tutte le frustrazioni, tutte le tensioni scompaiono, in te subentra una pace profonda, la pace portata dalla comprensione.
Ma prima devi disfarti completamente del pattume sociale.”
Con la citazione seguente continua la metafora floreale, e anche qui il tutto è tanto bello quanto semplice…
“La tua testa, la tua mente, è stata girata di qua e di là da tanta gente su come le idee che avevano su come tu avresti dovuto essere…
Non l’hanno fatto con cattive intenzioni: i tuoi genitori ti amavano, i tuoi insegnanti ti amavano, la società vuole che tu diventi qualcuno. Avevano tutti buone intenzioni, ma una visione miope.
Avevano dimenticato che non si può trasformare una pianta di margherite in una di rose, o viceversa.
Tutto quello che si può fare è aiutare le rose a diventare più grandi, più colorate, più profumate.
Si possono fornire tutte le sostanze chimiche per trasformare il colore e il profumo, il concime necessario, il terreno giusto, la giusta quantità d’acqua al momento giusto, ma non si può fare in modo che una pianta di rose dia vita a fiori di loto.
E se inizi a inculcare nella rosa l’idea che deve diventare un fior di loto, e che i fiori di loto sono molti belli e grandi, le dai un condizionamento sbagliato che non aiuterà la rosa a produrre un fior di loto, tanto per cominciare, e inoltre tutta la sua energia sarà orientata in una direzione errata, per cui non riuscirà a produrre neppure le rose.
E poiché non ci saranno né fiori di loto, né rose, ovviamente quella povera pianta si sentirà perennemente vuota, frustrata, sterile, indegna.”
O, in altre parole, meno poetiche ma più concrete:
“Puoi essere un presidente di terza categoria oppure un calzolaio di prima classe.
Ciò che ti appaga è godere di ciò che fai, riversare tutta la tua energia in quello che fai, senza desiderare di essere qualcun altro, sentire che sei esattamente come vorresti essere.”
Insomma, ciò che conta è essere se stessi, non forzarsi per corrispondere alle aspettative altrui.
“Essere se stessi è la cosa più preziosa al mondo.
Essere se stessi dà tutto ciò che serve per essere appagati, tutto ciò che rende la vita ricca di valore e di significato.
Il semplice essere se stessi e crescere secondo la propria natura porta al compimento del proprio destino.”
Dunque, stringi stringi, la nostra guida deve essere una sola, eccola:
“Ascolta solo il tuo cuore, quello è l’unico maestro che hai.
Nel vero viaggio della vita, la tua intuizione è il tuo solo maestro.”
Chiudo l’articolo con un’altra bellissima metafora, che peraltro Osho porta avanti per buona parte del video, riprendendola di tanto in tanto per arricchirla, e che quindi questo spezzone non propone che in parte.
“Il miracolo è che nel momento in cui sei un bambù vuoto discende attraverso di te una musica che non è tua.
Nasce attraverso di te, ma appartiene al tutto.
La sua bellezza è tremenda, la sua estasi incommensurabile.
Ma si può fare un flauto solo con un bambù vuoto. Se siete pieni di pensieri, ego, filosofia, religione, teologia, politica, spazzatura di ogni genere… allora quella musica non fa per voi.
Per me quella musica è l’esperienza suprema, l’estrema benedizione, la massima fioritura della consapevolezza.”
Parziale, ma bello comunque, come questi articoli di approfondimento e le citazioni di Osho in generale… anche se vederlo parlare in video (in lingua originale, mi raccomando!) è un’esperienza di un livello superiore.
Fosco Del Nero
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