Titolo: Lo Zodiaco, chiave dell’uomo e dell’universo (Le zodiaque, clé de l’homme et de l’univers).
Autore: Omraam Mikhael Aivanhov.
Argomenti: spiritualità, evoluzione personale, esoterismo, astrologia.
Editore: Prosveta Edizioni.
Anno: 1985.
Voto: 8.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Vi dico subito che quello de Lo Zodiaco, chiave dell’uomo e dell’universo sarà l’articolo di approfondimento più lungo pubblicato sul sito finora. Non tanto, tuttavia, perché abbia estrapolato dal libro di Omraam Mikhael Aivanhov tante citazioni, quanto perché quelle poche che ho selezionato sono particolarmente lunghe.
Ho preferito così per offrire molto al lettore.
Prima citazione: partiamo delle energie di fondo dei dodici segni zodiacali, ossia delle dodici case che rappresentano l’intero universo.
“Il cerchio dello zodiaco rappresenta simbolicamente lo spazio che Dio ha delimitato per creare il mondo.
Del resto, secondo la Scienza Iniziatica, la successione dei dodici segni dello zodiaco rivela le varie tappe della creazione.
L’Ariete dà l’impulso; è la forza indomabile che erompe e vuole manifestarsi a ogni costo, come i germogli in primavera.
A questa forza brutale il Toro dà la materia, ma una materia non ancora organizzata, una massa informe di elementi indifferenziati.
Con questi elementi è però necessario realizzare qualcosa. Ecco perché i Gemelli iniziano a stabilire una rete di comunicazione che permette lo svolgimento del lavoro.
Quando il Cancro subentra, stabilisce le fondamenta, una solida base in cemento armato. Nella natura, quella base è il germe, il nucleo verso il quale iniziano a convergere i vari elementi.
Su quel nucleo il Leone inizia a lavorare introducendovi una forza centrifuga, aumentando il calore, come pure l’intensità del movimento.
Quando arriva il turno della Vergine, essa dichiara che occorre introdurre ordine e organizzazione in quell’insieme; si mette dunque all’opera e in ogni cosa trova il proprio posto.
Ma l’ordine non basta; manca un elemento di estetica e di armonia, e sarà la Bilancia a portarlo.
È il settimo giorno (il settimo segno) e il lavoro subisce un breve arresto per consentire agli operai di riposarsi e di divertirsi. In quel clima di allegria, alcuni operai iniziano a trascurare il lavoro e si abbandonano all’ozio e alla mollezza. È così che incominciano a introdursi elementi di disgregazione, ed ecco comparire turbamenti e ostilità (Scorpione).
A questo punto è la volta del Sagittario, che possiede il dono di riconciliare gli esseri tra loro e di collegarli al Cielo. Al suo arrivo, canalizza quel sovraccarico di energie in ebollizione per orientarle.
Ora quel mondo ben ordinato, i cui ingranaggi funzionano perfettamente, ha la tendenza a cristallizzarsi e a irrigidirsi sotto l’influenza del Capricorno.
A quel punto, affinché esso non venga distrutto a forza di materializzarsi, l’Acquario mette in moto le correnti possenti dello Spirito.
Quando poi arrivano i Pesci; questi proiettano la pace sul mondo.
In questa pace e in questa armonia universale, la vita diviene pura e sottile, fino a che tutto si fonde e ritorna verso l’Oceano delle origini.”
Passiamo ora a descrivere i segni zodiacali in relazione all’essere umano e alle varie fasi della sua crescita.
“Il bambino appena nato si manifesta con il movimento: gesticola, cerca di toccare e di prendere tutto quello che è a portata di mano. Se qualcuno si avvicina a lui, gli tira i vestiti, i capelli o la barba, e gli dà persino dei colpi. Tutti però trovano che il piccino è adorabile, anche se fa delle sciocchezze. Qui abbiamo l’Ariete, la prima casa, le forze vitali che traboccano.
Il bambino cresce e le persone intorno a lui pensano a provvedere ai suoi bisogni: nutrirlo, vestirlo, procurargli giocattoli, dolciumi, immagini. Qui siamo nella seconda casa, il Toro, i beni materiali.
È giunto il momento di istruire il piccino, e lo si manda a scuola. Il bambino riceve allora libri e quaderni sui quali impara a leggere e a scrivere. Osserva e fa domande. È agile e pronto, e va a scuola sempre di corsa. I suoi spostamenti fra la casa e la scuola rappresentano i suoi primi piccoli viaggi. A scuola fa anche la conoscenza di altri bambini. Siamo nei Gemelli, la terza casa, gli studi, le relazioni, i piccoli viaggi.
Il bambino è diventato un giovanotto, incontra una bella ragazza (almeno secondo i suoi gusti) e si abbandona all’immaginazione: sogna un luogo dove poter vivere con la sua amata, e fa di tutto per presentare la ragazza ai suoi genitori. È la quarta casa, quella del Cancro, del focolare domestico.
Eccolo sposato da qualche tempo e padre di famiglia. La sera, rientrando dal lavoro, ritrova i suoi bambini e si rallegra vedendoli; i loro giochi sono lo spettacolo che preferisce a tutti quelli del mondo esterno, e gioca con i suoi figli. Davanti agli altri, si sente fiero di essere padre. Ciò caratterizza bene il segno del Leone, che vuole imporsi nel suo ambiente e approfittare delle gioie dell’esistenza compiacendosi nel mostrare le sue creazioni, ossia i suoi figli.
Ora la vita è diventata difficile: gli impegni si accumulano, il denaro manca, vi sono dei malati in casa. Il padre comincia ad accettare qualsiasi lavoro pur di far fronte ai bisogni urgenti della famiglia. Il lavoro è molto faticoso, e alla fine, completamente esaurito, egli si ammala. A quel punto, gli consigliano di fare attenzione alla salute, di condurre una vita più equilibrata, ecc. Ecco la sesta casa, quella della Vergine, la casa del lavoro e dei problemi di salute.
Col tempo le cose si sistemano; il padre ha trovato un buon lavoro e anche la salute. Si presenta ai ricevimenti accompagnato dalla moglie vestita elegantemente. Inizia a dare consigli agli altri dicendo “Fate questo, non fate quest’altro. Io pure sono passato attraverso varie difficoltà e ora che mi sono fatto un’esperienza sono in grado di consigliarvi”. In effetti consiglia la prudenza e la moderazione, e manifesta l’equilibrio della settima casa: la Bilancia.
Durante questo periodo, talvolta gli accade di notare che sua moglie guarda altri uomini in un modo che non gli piace. Non sa che cosa ciò significhi e si irrita. Fa scenate alla moglie, è geloso perché sospetta che lo tradisca, e minaccia di vendicarsi con le armi o con il veleno. Ecco lo Scorpione, geloso, aggressivo: l’ottava casa. Per di più si ribella anche all’ordine sociale che trova ingiusto, e cerca i mezzi per trasformarlo. Anche questa è una manifestazione del segno dello Scorpione.
Ora è diventato un direttore, un alto funzionario o un professore rispettato. Desidera visitare altri paesi, conoscerne i costumi e i diversi modi di vivere, e intraprendere grandi viaggi. Sente inoltre il bisogno di riflettere sul senso della vita ed è sempre più attratto dai problemi filosofici e religiosi. È la nona casa, il Sagittario.
Intanto invecchia e acquisisce una grande reputazione grazie alla sua posizione sociale e alla sua autorità. Da questa sua posizione si sente autorizzato a esprimere giudizi su tutto e su tutti, e a poco a poco conosce l’isolamento. È la decima casa, quella del Capricorno, che corrisponde alla più alta posizione sociale, ma anche a una vita solitaria.
Ma ecco arrivato il momento in cui constata che non è più possibile far fronte ai suoi abituali impegni, i quali necessitano di forze che egli non ha più, e decide di ritirarsi. Cerca nel suo ambiente un uomo più giovane capace di sostituirlo. Ora che è meno preso dal lavoro, può concedersi più tempo per gli amici, con i quali si intrattiene parlando di argomenti spirituali. È l’undicesima casa, l’Acquario, la casa degli amici e della spiritualità.
Egli ora si indebolisce sempre di più e si distacca talmente dal mondo fisico che i tre quarti del suo essere sono già altrove. Non pensa più né ai beni materiali né alle ricchezze, ma solo al modo in cui partirà per l’altro mondo. Fa il suo testamento con il quale si spoglia di tutti i beni. Talvolta può succedere che venga abbandonato in un ospedale. È la dodicesima casa, i Pesci, la casa del sacrificio, della rinuncia e delle prove.
Naturalmente queste indicazioni corrispondono a uno schema molto generale. Per ogni caso particolare si trovano variazioni e sfumature diverse, in quanto l’esistenza di ogni essere è determinata dalle vite precedenti. Comunque sia, ciascuno deve subire l’influenza delle dodici costellazioni e delle dodici case e prestare quindi attenzione a ogni passaggio. Ogni fase dura in media sette anni. Talune fasi vengono attraversate rapidamente, altre invece durano più a lungo.”
Il terzo brano è sintetico: a ognuno dei dodici segni zodiacali è assegnata una parte del corpo.
“Ad ogni segno corrisponde una parte del corpo:
– all’Ariete corrisponde la testa,
– al Toro il collo,
– ai Gemelli le braccia e i polmoni,
– al Cancro lo stomaco,
– al Leone il cuore,
– alla Vergine l’intestino e il plesso solare,
– alla Bilancia i reni,
– allo Scorpione gli organi genitali,
– al Sagittario le cosce,
– al Capricorno le ginocchia,
– all’Acquario i polpacci,
– ai Pesci i piedi.”
Altro elenco su base dodici, questo più fattivo dal punto di vista evolutivo: vediamo infatti le qualità che deve incarnare principalmente ogni singolo segno e globalmente ogni essere umano.
“Per il discepolo il vero lavoro alchemico consiste nello sviluppare le sementi nascoste dentro di lui, esattamente come le forze della natura fanno crescere i semi nascosti nel terreno; a questo riguardo, ogni segno zodiacale possiede un aspetto positivo e uno negativo. Come Ercole, il discepolo deve lottare contro ciascuno degli aspetti negativi, e viceversa sviluppare in sé gli aspetti positivi.
Deve lottare contro il lupo e il cinghiale di Ariete-Marte (l’efferatezza, la crudeltà) e nutrire in sé il desiderio di fare i sacrifici necessari alla germinazione.
Deve vincere la materialità e la sensualità del Toro e acquisire la sua pazienza, la sua tenacia e la sua forza.
Deve lottare contro le tendenze nocive dei Gemelli – l’intelletto pronto all’inganno, alla critica, alla calunnia – ed essere sempre pronto a seguire i dettami dell’amore e della saggezza.
Deve padroneggiare l’emotività, l’immaginazione crepuscolare e disordinata del Cancro, favorita dalla Luna, e divenire sensibile alle correnti spirituali, nutrire il desiderio di elaborare la propria vita e di purificare tutte le forze che gli sono date.
Deve vincere la fierezza orgogliosa e l’ostentazione del Leone, e sviluppare la sua nobiltà, la sua grandezza e la sua rettitudine.
Deve vincere la ristrettezza di mente, l’aridità e l’avarizia della Vergine, e acquisire la sua purezza e il suo gusto per l’ordine e per il metodo.
Deve vincere l’indolenza e l’indecisione della Bilancia, e sviluppare il suo bisogno di armonia e di bellezza.
Deve trionfare sulla gelosia e le passioni sensuali dello Scorpione, ed essere sempre pronto a morire a tutto ciò che è inferiore, come insegnava Gesù quando diceva “Se non morirete, non vivrete”.
Deve lottare contro l’istinto di rivolta e l’instabilità del Sagittario, ed essere capace di elevarsi costantemente fino a Dio, avere un pensiero potente e difendere la cittadella degli Iniziati, dei figli di Dio. Il Sagittario è il difensore; è salito sugli spalti da dove veglia, l’arco teso, per proteggere il Regno di Dio.
Deve vincere l’orgoglio, la durezza e l’intransigenza del Capricorno, per raggiungere, attraverso la meditazione e la contemplazione, le più alte vette delle montagne spirituali.
Deve vincere l’individualismo, il bisogno di scandalo e di rivolta dell’Acquario, per fondersi nell’immensa comunità della fratellanza universale, nella vita cosmica.
Deve sfuggire alle brume e alle prigioni interiori dei Pesci, e imparare l’abnegazione, la rinuncia e il sacrificio.
Il lavoro del discepolo consiste quindi nell’attraversare tutti i segni, nel lottare dentro di sé contro quei nemici che sono i cinghiali, i lupi, i leoni, i tori, gli uccelli, le capre, gli scorpioni, ecc. Quando questi lavori vengono ultimati ed egli ha acquisito le dodici virtù, il discepolo diventa un semidio, come Ercole. Nei miti e nelle religioni di tutti i popoli si ritrovano tracce dell’Iniziazione, si ritrova lo stesso linguaggio, la stessa saggezza; solo le forme variano. Dovunque si insegna all’uomo come diventare un essere superiore, un eroe, una divinità.”
Andiamo avanti: vediamo ora i sei assi che formano nello zodiaco i dodici segni, ognuno collegato al suo opposto.
“Esaminiamo ora sullo zodiaco gli assi che ciascun segno forma con il segno opposto.
Il primo asse, Ariete-Bilancia, rappresenta gli scambi che avvengono fra il soggetto e il proprio compagno; la prima metà dell’asse corrisponde allo stato di coscienza personale, l’altra metà alle possibilità di scambi con una persona di sesso opposto.
Il secondo asse, Toro-Scorpione, rappresenta la potenza: potenza nei sentimenti, abbondanza di sensazioni e di passioni (Toro) e potenza nella penetrazione spirituale (Scorpione).
Il terzo asse, Gemelli-Sagittario, è quello degli studi: studi concreti (Gemelli) e riflessioni astratte, filosofiche (Sagittario).
Il quarto asse, Cancro-Capricorno, riguarda la situazione nella vita: situazione familiare (Cancro), posizione nel mondo e professione (Capricorno).
Il quinto asse, Leone-Acquario, è quello degli affetti: l’amore e i figli (Leone), l’amicizia e le affinità spirituali (Acquario).
Il sesto asse, Vergine-Pesci, è quello del sacrificio: il duro lavoro del padre e della madre per i figli, la devozione delle infermiere per i malati negli ospedali (Vergine) e l’abnegazione e il sacrificio dei santi e degli iniziati per salvare le anime (Pesci).”
A proposito di assi che collegano due opposti, parliamo del principio maschile di Marte e del principio femminile di Venere.
“Ogni asse unisce due poli: Venere, principio femminile, è legato a Marte, principio maschile.
Per comprendere la natura del legame fra i due poli, maschile e femminile, basta un esempio molto semplice. Se per qualche secondo fissate il colore rosso, e poi dirigete lo sguardo su una superficie bianca, vedrete apparire il colore verde, e viceversa.
Perché il rosso e il verde sono così strettamente legati fra loro?
Il rosso è il colore di Marte, e il verde quello di Venere. La conoscenza di questi fatti ci permetterà di comprendere certe manifestazioni psichiche.
Se agite sul Toro, risvegliate lo Scorpione; se agite sull’Ariete, risvegliate la Bilancia, e viceversa, in quanto esiste un legame fra i due segni di ogni coppia.
In Toro, Venere si manifesta nel suo aspetto inferiore, spingendo gli esseri ad amare in modo primitivo, a toccare, gustare e a sentire l’amore fisicamente; ma dopo un certo tempo, a causa del legame che esiste tra i due pianeti, gli esseri risentono obbligatoriamente dell’influenza di Marte in Scorpione. E quando arriva Marte, porta con sé litigi, violenza e distruzione. Chi cerca l’amore fisico, si lascia necessariamente andare alla durezza, alla ribellione e perfino alla crudeltà. Ucciderà ogni buon pensiero in sé o negli altri, e distruggerà ogni buon sentimento. Supponiamo ora che cediate a una cattiva influenza di Marte che vi spinge ad essere duri e violenti: poco tempo dopo sarete trascinati nella sensualità e nelle passioni.
Sul piano superiore, dove Venere si manifesta come amore disinteressato, bontà, bellezza e abnegazione, anche Marte si manifesta, ma non per sconvolgere o distruggere; in questo caso verrà a sostenere, a preservare, a difendere e rafforzare tutto ciò che è buono in noi e negli altri. Si tratta di una legge assoluta. Chi manifesta il proprio amore nel campo spirituale non può cedere alla violenza, ma attira piuttosto la potenza benefica di Marte.
Supponete ora di manifestare Marte mediante sforzi di autocontrollo, di padronanza sulle passioni e di coraggio nelle prove; in quel caso verrà Venere come un angelo a portarvi tutti i tesori del Paradiso: dilaterà la vostra anima, vi farà gustare la vita immortale, un amore che vi sosterrà, vi conforterà e vi immergerà nella felicità e nella luce.”
Penultima citazione, anch’essa piuttosto lunga: parliamo ora di alchimia, pietra filosofale, Sole, Luna, Mercurio, maschile e femminile, volontà e immaginazione, solve ed coagula… c’è parecchia roba.
“Gli alchimisti insegnano nei loro trattati che per ottenere la pietra filosofale, simboleggiata da mercurio, l’adepto deve iniziare il lavoro nel momento in cui il Sole entra nella costellazione dell’Ariete, e la Luna in quella del Toro, poiché il Sole viene esaltato in Ariete e la Luna viene esaltata in Toro. Il segno successivo, i Gemelli, è il domicilio di Mercurio. Dunque, Ariete (il Sole), Toro (la Luna) e Gemelli (Mercurio); questi tre segni si susseguono per indicare che l’unione tra Sole ☉ e Luna ☽ dà vita al figlio: Mercurio☿. Il simbolo di Mercurio è così formato dal disco solare e dalla falce della luna crescente uniti al segno + che è il simbolo della Terra, ma anche quello dell’addizione in aritmetica. Per gli alchimisti questo simbolo rappresenta pure i quattro elementi: due elementi maschili e due femminili. La Luna rappresenta l’acqua, il Sole il fuoco, il segno + la terra e Mercurio stesso rappresenta l’aria.
Il Sole e la Luna generano quindi il figlio, Mercurio, la pietra filosofale. Ma la pietra filosofale che cercano gli alchimisti è in realtà un simbolo della trasformazione dell’uomo. Quando gli alchimisti dicono di lavorare con il Sole e la Luna sottintendono i due principi – maschile e femminile – della volontà e dell’immaginazione, e grazie a tale lavoro giungono a trasmutare la propria materia e a diventare simbolicamente come il Sole e la Luna, vale a dire irradianti (Sole) e puri (Luna).
Non a caso l’Ariete è il domicilio di Marte, e il Toro quello di Venere, poiché è lavorando con il Sole e con la Luna per sublimare la forza sessuale (Venere) e la forza dinamica e attiva della volontà (Marte) che l’alchimista ottiene tutti i poteri spirituali simboleggiati da Mercurio, l’agente magico.
Presso i Templari, l’agente magico era rappresentato da Bafometto, quella figura dall’aspetto mostruoso che ha indotto taluni a credere che i Templari rendessero culto al Diavolo. Altri hanno chiamato tale agente magico “Azot”, parola formata dalla prima lettera dei tre alfabeti latino (A), greco (alfa) ed ebraico (aleph) e dall’ultima lettera degli stessi tre alfabeti: Z (latino), O (greco) e T (ebraico). Questo termine significava che l’agente magico era l’alfa o l’omega, il principio e la fine.
Per ottenere questo agente magico, gli alchimisti si sono dati molta pena, e spesso senza successo, perché non sapevano che il lavoro con il Sole e con la Luna non doveva realizzarsi soltanto nel piano fisico, ma anche in quello spirituale con i due principi della volontà e dell’immaginazione, lavoro che può essere simboleggiato anche dall’espressione “prendere il toro per le corna”. “Prendere il toro per le corna” significa, per il discepoli, iniziare un lavoro interiore al fine di dominare in sé gli istinti.
Purtroppo, nell’epoca attuale gli esseri umani non prendono il toro per le corna, ma gli concedono la libertà di calpestare tutto. Fra i giovani, in particolare, vedrete lo scompiglio che porterà il toro!
“Prendere il toro per le corna” rappresenta il lavoro della volontà sull’immaginazione. L’immaginazione è sempre legata alla sensualità. Tutti coloro che hanno un’immaginazione sfrenata hanno la tendenza ad essere pigri e sensuali: la Luna e Venere vanno sempre insieme. Ma se, con la sua luce, il Sole interviene per imprimere a quella forza una buona direzione, la Luna diviene straordinariamente utile, poiché ha il potere di concretizzare le cose.
In altre occasioni vi ho parlato dei vari periodi attraverso i quali è passata la Terra: il periodo di Saturno, il periodo del Sole, il periodo della Luna, e vi ho spiegato che quello del Sole è stato un periodo di dilatazione e di espansione, mentre il periodo della Luna è stato caratterizzato da un processo di coagulazione, di concretizzazione. Sì, perché il Sole e la Luna sono anche i simboli dei due processi alchemici “solve” e “coagula”, dissolvere e coagulare.”
L’ultimo brano non è “planetario”, ma è evolutivo in senso generico: ci parla della libertà come traguardo finale del percorso evolutivo.
“La libertà alla quale noi tutti aspiriamo sarà l’ultima cosa che otterremo.
Ecco perché la libertà è considerata come la corona della spiritualità; quella corona è un cerchio di luce che brilla sopra il capo dell’Iniziato per mostrare che egli è uscito dal cerchio delle limitazioni terrene.”
Abbiamo terminato con Lo Zodiaco, chiave dell’uomo e dell’universo del sempre sapiente e saggio Omraam Mikhael Aivanhov.
Al prossimo articolo di approfondimento (si spera più breve di questo).
Fosco Del Nero
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