Titolo: Manuale pratico di chiromanzia (Palmistry).
Autore: Mary Anderson.
Argomenti: chirologia, chirognomia, lettura della mano.
Editore: Hermes Edizioni.
Anno: 1980.
Voto: 5.5.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
A distanza di parecchi anni, mi sono riletto Manuale pratico di chiromanzia di Mary Anderson, oltre a tutti gli altri testi che avevo già letto sul tema chirognomia-chirologia-chiromanzia.
Dal momento che al tempo non ne avevo redatto un articolo di approfondimento, e dal momento che invece nel testo in questione c’è qualche spunto valido di tipo generalista, al di là poi del contenuto “tecnico” sulla materia di cui tratta, ho pensato di scriverlo ora.
Non sarà lunghissimo, né sarà nulla di trascendentale, ma comunque sarà utile a illustrare ai non addetti ai lavoro le basi della disciplina.
La prima citazione afferisce alla connessione tra alto e basso, tra grande e piccolo, tra universo ed essere umano.
“Secondo le antiche dottrine dell’occultismo, l’uomo rappresenta il microcosmo, il piccolo mondo; l’universo, invece, è il macrocosmo. Ognuno ha sul palmo della mano il tracciato della propria esistenza. Chi è in grado di leggerla può svelare il mistero del destino.”
Il secondo brano invece evidenzia il collegamento tra mano e cervello (un collegamento neuronale che è stato provato anche a livello scientifico), e conseguentemente l’utilità di saper leggere la mano per sé stessi e per il proprio percorso di vita.
“La mano è una parte visibile del cervello. Questa è dunque la risposta per coloro i quali sono perplessi in merito alla relazione esistente tra la forma, l’intreccio delle linee e i segni della mano con il carattere, la personalità e le capacità di una persona.
Il vero ruolo della chiromanzia è di aiutarci a conoscere noi stessi e scoprire così le nostre potenzialità, indicarci i nostri limiti e metterci in condizione di fare l’uso migliore di ciò che abbiamo, indirizzando le nostre disposizioni naturali verso un completo appagamento e verso la felicità.”
Il brano seguente approfondisce l’utilità della lettura della propria mano, ossia del saper individuare i segni che rappresentano certe energie e certe predilezioni.
“Vivendo e conducendo la nostra esistenza, le nostre relazioni ai colpi e ai favori della fortuna sono sotto il nostro controllo ed è in questo ambito che costruiamo il nostro destino. In ultima analisi si può affermare che la nostra vita e l’ambiente familiare, fisico ed emotivo sono una proiezione della nostra stessa natura.
Quando pensiamo di essere stati sfortunati dovremmo invece riflettere sulla necessità di modificare noi stessi, di voler cambiare le nostre attitudini, di mostrarci positivi e coraggiosi e vivere a fondo la nostra vita. Solo cambiando noi stessi potremo modificare in meglio ciò che noi ci compiacciamo di definire “la nostra fortuna”.”
La quarta e ultima citazione mostra viceversa l’utilità del leggere le mani altrui; utilità che sarebbe praticamente sconfinata… naturalmente a patto di saper interpretare la mano con cognizione di causa.
“Una discreta comprensione della chiromanzia può innanzitutto farci prendere coscienza di noi stessi e degli altri; secondo, poi, può fornirsi nuovi interessi; e in terzo luogo, se ulteriormente approfondita per diversi anni, può metterci in grado di guidare gli altri nelle scelte vocazionali.
Può essere utile nella scelta del coniuge, nell’educazione e indirizzo dei giovani e può giovare nella pianificazione della loro carriera; in medicina può facilitare la diagnosi precoce di alcune malattie.
Nella vita quotidiana può essere d’aiuto a capire gli estranei. Studiando la mano potrete farvi un’idea della persona con cui state trattando, sia esso un amico, un datore di lavoro o un dipendente.”
L’articolo di approfondimento su Manuale pratico di chiromanzia di Mary Anderson è così terminato.
Al prossimo approfondimento.
Fosco Del Nero
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