Titolo: Non a sua immagine (Notint his image).
Autore: John Lamb Lash.
Argomenti: religione, storia.
Editore: Uno Editori.
Anno: 2006.
Voto: 4.5.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Avevo a casa Non a sua immagine da parecchio tempo, e ne ho approfittato per leggerlo ora che volevo una lettura leggera tra un libro impegnativo e un altro libro impegnativo.
L’autore è John Lamb Lash e il sottotitolo del testo è “Visione gnostica, ecologia sacra e il futuro della fede”.
L’editore è Uno Editori e si tratta di un’opera piuttosto ponderosa con le sue 500 pagine di testo che arrivano a 600 con note, glossario e letture consigliate.
Essenza del libro: la storia dello gnosticismo con il suo (presunto) antenato del paganesimo e il suo (presunto) nemico del cristianesimo-cattolicesimo.
Già qui partiamo in modo traballante, dal momento che l’autore dà come scontato, e ci costruisce sopra tutto il suo discorso, che lo gnosticismo fosse un avversario del cristianesimo, mentre l’opinione maggioritaria è di verso opposto: qualcuno inserisce lo gnosticismo nell’alveo del cristianesimo (addirittura considerandolo il cristianesimo delle origini, quello più puro), qualcuno lo fa nascere prima, mentre qualcun altro lo fa nascere in seguito (un po’ come il sufismo e l’islam: non si capisce bene cosa sia nato prima e cosa si sia inserito nell’ambiente dell’altro).
Il secondo punto su cui l’autore s’incaglia subito è la comprensione del cristianesimo, o addirittura il confonderlo col cattolicesmo-papismo (che è una setta-gruppo all’interno del cristianesimo, e che anzi è assai lontano dal cristianesimo inteso come insegnamenti di Cristo): John Lamb Lash è evidentemente uno storico, ma non è un teologo, né un esoterista e difetta grandemente a livello di consapevolezza.
Questa peraltro non è la prima volta che lo noto: quando uno storico devia verso la spiritualità, senza avere effettuato un solido percorso interiore, commette una serie di strafalcioni epici… lo stesso, d’altronde, vale per chiunque si improvvisa esperto di qualunque professione che non sia la sua, ma quando di mezzo c’è la consapevolezza l’effetto è ancora più rimarchevole.
Questa contaminazione storia/archeologia/spiritualità/esistenzialismo l’ho notata in altri autori del primo settore, e quasi sempre con esiti pacchiani; probabilmente è una moda, o forse gli autori del settore a un certo punto si sentono in dovere di unire tutti i puntini, pur senza avere le competenze per farlo.
In questo caso non solo abbiamo l’esito di cui sopra (una persona che parla di una tradizione spiritual-evolutiva senza aver compreso nulla di essa), ma abbiamo anche un qualche conto in sospeso che l’autore deve aver avuto nella sua vita, giacché altrimenti non si spiegherebbe l’acrimonia con cui si è impegnato a insultare e sminuire… ciò che evidentemente non ha compreso.
Peccato, perché la mole del lavoro è notevole, l’impegno anche, e peraltro sono molto interessanti le parti storiche e storiografiche sul paganesimo, sullo gnosticismo stesso, ma anche sull’antica Roma e la Gallia. Qui ho trovato molte cose che non sapevo.
Molto interessante è l’applicazione su larga scala del legame persecutore-vittima, con la vittima che diventa essa stessa persecutore quando ne ha la possibilità (legame ben noto in psicologia e qua applicato a Romani-Europei prima e a Europei-Indigeni americani dopo).
Per il resto però Non a sua immagine di John Lamb Lash si rivela opera di scarso valore nel suo impianto globale, valida sono a pezzetti per così dire. Tuttavia, per quei pezzetti (genocidio delle popolazioni pagane europee, violenza delle religioni monoteiste, inganno degli arconti) a mio avviso non vale la pena leggersi un librone così sostanzioso.
Appunto finale: ho visto che attualmente il libro è disponibile in una nuova edizione, più economica, con copertina e sottotitolo differente. Il nuovo sottotitolo, o titolo per quanto è grosso, è: “Il libro che il Vaticano non ti farebbe mai leggere”. Probabilmente la prima edizione non è andata molto bene e si è riprovato con un sottotitolo-titolo più provocatorio; ma se il contenuto è lo stesso, il libro ha sempre uno scarso valore.
Fosco Del Nero
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