Titolo: Oltre la libertà (Beyond freedom).
Autore: Sri Nisargadatta Maharaj.
Argomenti: spiritualità, advaita vedanta, esistenza.
Editore: Astrolabio Editore..
Anno: 2007.
Voto: 7.
Recensione: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Sono contento di aver letto Oltre la libertà di Sri Nisargadatta Maharaj, sia per offrirvi recensione e articolo di approfondimento, sia per arricchire ulteriormente la pagina facebook (che a dire il vero già gode di un numero piuttosto elevato di citazioni, ma più sono come energia e “genere”, e meglio è).
Veniamo dunque all’articolo di approfondimento di Oltre la libertà; come mio solito ho preso alcune citazioni, che ho racchiuso in pochi argomenti (davvero pochi, in realtà, col testo che in un certo senso è monotematico e batte sugli stessi punti).
Normalmente aggiungo qualche frase di commento ad ogni citazione, ma ritengo che in realtà le citazioni siano sufficientemente chiare da sole, specie se abbinate al titolo e alle citazioni vicine, per cui vi lascio alla lettura semplice e diretta.
La coscienza universale.
“Sei impersonale. Includi ogni cosa.
Sei la coscienza universale non manifesta.
Cosa accadrebbe se tu cercassi quella coscienza?
Chi cerca sparirebbe nella ricerca, perché l’Io Sono è l’unica cosa che c’è.”
“Il risveglio è qualcosa che accade al corpo. Ma c’è qualcosa che è consapevole del corpo.
Non può esserci il testimone senza la conoscenza “Io Sono”.
Chi può vedere se non sei consapevole dell’Io Sono?
Con la conoscenza Io Sono abbracci ogni cosa, dato che il mondo dei cinque elementi è solo una creazione dell’Io Sono.
Per il momento non riflettere sulla fase di transizione dall’assoluto all’Io Sono; piuttosto rimani sul fatto che la tua coscienza è l’intero universo, e stai lì.”
“Io non dipendo da questo mondo o da questo universo, ma solo questi a dipendere da me.”
“Qualsiasi cosa viene creata dalla conoscenza Io Sono.
Non imboccare il sentiero che corre dietro alle esperienze, perché è la tua coscienza a creare ogni cosa.”
L’attaccamento e l’abbandono dell’ego.
“Finché ti identifichi con il corpo continuerai ad avere il problema dell’io.”
“Se ti identifichi con il corpo-mente dovrai subire tutta la sofferenza e l’infelicità che comporta.
Se ti identifichi con il corpo, soffrirai con il corpo.
Quando un nuotatore finisce in un mulinello, deve scendere in profondità, nuotare sott’acqua fino a uscire dal diametro del vortice, e poi riaffiorare in superficie.
Se invece cerca a tutti i costi di fuggire, esaurisce le forze e annega.
Allo stesso modo, se ti trovi nel mulinello del corpo-mente, tuffati più a fondo prima di farti prendere dal panico: non lasciarti intrappolare dal corpo-mente.
Vai in profondità, oltre i pensieri, e raggiungi lo stato privo di pensieri.”
“Non c’è alcuna percezione della personalità quando si diventa il principio divino.
Non preoccuparti di perdere la tua identità personale venendo a contatto con questa conoscenza, perché l’identità personale è sempre stata illusoria.
Per avere anche soltanto una comprensione intellettuale di ciò che dico, l’identità personale deve essere assente.”
“Non puoi essere libero finché rimani identificato con il corpo e con l’io. Non farai altro che continuare a seguire lo stesso schema convenzionale di comportamento come fa il resto del mondo.
Cosa desideri più di ogni altra cosa?
Cosa stai inseguendo?
Ami il tuo corpo e brami le cose che gli danno piacere; e provi un orgoglio egoico per ciò che hai realizzato.
Ma una volta trovata la tua vera identità, ciò che tu sei, ti stabilirai nella consapevolezza. Sarai libero dall’avidità, dall’attaccamento e dall’orgoglio.”
La dualità.
“L’amore è diviso in due sessi e il mondo si è sviluppato a partire da essi, ma non appena avviene la realizzazione questa separazione scompare.
Quando comprenderai che “tu sei”, che tutto è il gioco di Shiva e Shakti (l’energia maschile e l’energia femminile, ndr), saprai che tutto ciò che abbiamo davanti è un’illusione, e sarai libero dal dolore e dalla gioia.”
Assoluto-Dio-Amore-Quello-Io Sono.
“A mano a mano che progredisci e ti stabilisci nell’essere, comprenderai di essere al di sopra degli stati di sogno e di veglia, perché questi riguardano soltanto l’Io Sono.
Se riusciamo a osservare qualcosa, è solo grazie all’Io Sono, ma quando esso non c’è, manca anche lo strumento che serve per osservare.
Quanto c’è la realizzazione, l’enigma è risolto.”
“Devi essere uno con il Sé, cioè con l’Io Sono.
Se è necessario, rinuncia anche alle parole “Io Sono”.
Anche senza queste parole, tu sai di essere.
Non dire “Io Sono” e addirittura non pensarlo.
Sii solo consapevole della presenza, senza pensarci.”
“Il Sé si manifesta quando l’amore prende stabilmente la forma dell’Io Sono.
Il Sé è quando l’amore comincia ad amare l’amore.
E quando tutto è amore, non c’è posto per l’odio.
Solo quando un bastoncino d’incenso acceso mi brucia la mano mi arrabbio e lo getto via.
Ma se ogni cosa è me, il problema dell’odio non si pone neppure.”
“Controllare il respiro con il pranayama permette di raggiungere uno stato di beatitudine dove non c’è mente e dunque non c’è desiderio.
Ma questo stato di beatitudine e felicità può durare solo per il tempo in cui mantieni il controllo del respiro. Prima o poi ridiscendi a uno stato grossolano.
È solo quando questa gioia trascende i sensi che si fonde con l’universo. Essa è pura come il cielo, e come il cielo è infinita.
Ma chi la illumina?
L’amore, la conoscenza che la illumina, è la conoscenza “Io Sono”.
Concentrati sul tuo essere fino a quando non ti sei stabilito in esso. Solo a quel punto sarai in grado di trascenderlo. Per il momento riesci solo a concentrarti sull’aria o sul respiro.”
“La meditazione in cui ci si concentra sul respiro è chiamata pranayama. Praticarla porta a uno stato di pace. Tuttavia, il testimone non è l’energia vitale (il respiro vitale, il prana), ma colui che osserva senza partecipare.
Esso non proviene da alcun luogo, è sempre presente, non è chiaro, né scuro, né quadrato né tondo o di un’altra forma.
Puoi chiamare colui che osserva Krishna, Cristo o Rama. È amore puro.
Questo testimone è la prova dell’esistenza di ciascuno, dell’essere di ciascuno.
Esso stesso è il sapere.”
E abbiamo dunque terminato con Oltre la libertà di Nisardagatta Maharaj.
Al prossimo articolo di approfondimento.
Fosco Del Nero
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