Titolo: Psicologia del Surangama Sutra (Psychology of the Surangama Sutra).
Autore: Anthony Elenjimittam.
Argomenti: buddhismo, spiritualità.
Editore: Produzioni Babaji.
Anno: 1994.
Voto: 7.5.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
La genesi della recensione di Psicologia del Surangama Sutra, scritto da tale Anthony Elenjimittam, è curiosa e ci tengo a raccontarla.
Banalmente, il testo mi è stato offerto in omaggio dal Giardino dei Libri per un qualche mio ordine passato: ricevutolo, l’ho messo da parte per anni: a occhio mi pareva interessante, ma l’ho snobbato a lungo, forse perché aveva un’aria un po’ impegnativa. Non conoscendo l’autore, inoltre, avevo da un lato la sensazione di impegno e dall’altro lato nessuna garanzia che quell’impegno sarebbe stato premiato.
Beh, mi sbagliavo su uno degli elementi di base: l’autore infatti lo conoscevo, e anzi l’ho conosciuto dal vivo quando, un giorno, è venuto come ospite nella scuola di yoga che frequentavo, presso cui tenne una lezione (se ricordo bene, lezione di yoga e poi rilassamento a seguire).
Lo conobbi come Padre Anthony, essendo egli un sacerdote cristiano, per quanto indiano… e per l’appunto il cognome Elenjimittam non mi diceva niente.
Doppia sorpresa: la parte del testo che ho trovato di maggior valore, non me ne vogliano i buddhisti del filone Mahayana, non è tanto il Surangama Sutra, antico testo sanscrito ch’è parte per l’appunto del canone del buddhismo Mahayana, ma il commentario iniziale di Anthony Elenjimittam, che oscilla tra yoga, meditazione, cristianesimo, buddhismo, advaita vedanta. Essendo un sacerdote cristiano indiano… tale pot-pourri ci sta.
Psicologia del Surangama Sutra si compone di 160 pagine: metà di queste costituisce il commentario scritto da Padre Anthony; metà è costituito dal Surangama Sutra, il quale tuttavia non è riportato integralmente, ma solo in parte. Evidentemente, alcune parti sono state ritenuti ridondanti per il puubblico occidentale (il libro originale è in inglese)…
… non senza ragione: personalmente, ho trovato tale testo buddhista molto mentale e cerebrale e, non a caso, parla per tutto il tempo della mente. Anche se per “mente” intende più che altro la coscienza.
Viceversa, la prima parte del testo, per quanto molto impegnativa come concetti (su questo avevo ragione sin dalla prima occhiata!), si rivela ispirata e persino potente, piena di precetti spirituali di valore e anche di una certa intransigenza… in senso positivo, nel senso che l’autore dice le cose come stanno, spesso in paragrafi piuttosto incisivi.
Nel mentre, Padre Anthony è morto (già a suo tempo, quando lo conobbi, era piuttosto anziano)… ma ho visto che ha lasciato in giro parecchi libri ben apprezzati, anche se poco noti al pubblico italiano, presso cui è conosciuto più per l’interazione dal vivo che non per il campo editoriale.
Nel mio piccolo, contribuisco alla sua opera di diffusione con la recensione, e il successivo approfondimento, di Psicologia del Surangama Sutra. E, chissà, in futuro con altri libri.
Fosco Del Nero
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