Titolo: Reincarnazione, una vita, un destino.
Autore: Manuela Pompas.
Argomenti: reincarnazione, regressione, esistenza.
Editore: Anima Edizioni.
Anno: 2011.
Voto: 6.5.
Recensione: qui.
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Reincarnazione, una vita, un destino di Manuela Pompas non è precisamente un testo di miglioramento personale, dal momento che manca del tutto di una parte pratica-evolutiva, limitandosi ad esporre la testimonianza della sua autrice su numerosi episodi di regressione, tuttavia è utile a livello di apertura mentale, e inoltre propone qualche spunto interessante.
Ve ne propongo uno, in cui Manuela Pompas sintetizza, in modo secondo me eccellente, la questione reincarnazione anche da un punto di vista universale-oggettivo oltre che individuale.
Vado a citare il suddetto brano.
“Sappiamo con Freud che ciò che giunge alla coscienza del nostro mondo interiore è solo la punta di un iceberg, una minima parte emergente dalle acque del grande oceano dell’inconscio (cioè la sfera della psiche a cui è impossibile accedere con la volontà o la ragione), il quale rimane sconosciuto, per sua stessa definizione. Ma l’inconscio non comprende solo la parte che potremmo considerare “inferiore”, legata alle pulsioni e agli istinti più ciechi, animali, la parte che racchiude i lati oscuri della nostra personalità. Esso contempla anche un inconscio “superiore”, collegato al Sé, la parte più evoluta del nostro essere, con cui veniamo in contatto in alcuni momenti di grazia, durante i sogni o negli stati modificati di coscienza, come la meditazione, la trance o l’estasi, e a cui ci congiungeremo solo nel momento dell’illuminazione.
Possiamo ipotizzare che anche le memorie delle vite precedenti facciano parte dell’inconscio superiore (per Roberto Assagioli, il Sé transpersonale), tanto che la filosofia indiana lega queste informazioni all’aura spirituale, collegata col sahasrara chakra: probabilmente, per una dinamica ancora sconosciuta, nel momento dell’incarnazione l’anima offusca parte delle reminiscenze, che rimangono latenti finché per un qualunque meccanismo di evocazione non si risvegliano. Del resto alcune teorie ipotizzano che abbiamo la possibilità di metterci in contatto con tutte le conoscenze del passato attraverso la mente, l’inconscio o le dinamiche transpersonali. Secondo la filosofia indiana, per esempio, esiste una dimensione, chiamata akasha (che corrisponde all’etere cosmico dei Greci o all’inconscio collettivo di Jung), che contiene tutte le informazioni e le esperienze dell’intero universo.
La fisica ci dice la stessa cosa con un altro linguaggio. David Bohm, un collaboratore di Einstein della London University, teorizzò su basi scientifiche e matematiche un modello olografico dell’universo, secondo il quale le informazioni conenute nella totalità sono contenute anche in ogni singola parte: questo spiegherebbe non solo perché c’è una così grande interconnessione tra le parti del cosmo, ma anche come avvengono tanti fenomeni paranormali, quali la chiaroveggenza, la telepatia o la capacità di materializzare gli oggetti.
Sperando di esservi stato utile con Reincarnazione, una vita, un destino di Manuela Pompas, vi saluto e vi do appuntamento al prossimo articolo di approfondimento.
Fosco Del Nero
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