Titolo: Respirazione olotropica, teoria e pratica (Holotropic breathwork).
Autore: Stanislav Grof, Christina Grof.
Argomenti: salute, benessere, respirazione, crescita personale.
Editore: Urrà Edizioni.
Anno: 2010.
Voto: 5.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Vi dico subito che il voto assegnato a Respirazione olotropica, teoria e pratica è assolutamente ingeneroso se lo si concepisce come manuale di avvicinamento, o meglio ancora di approfondimento, relativamente alla disciplina di cui è oggetto.
La valutazione numerica, che comunque come sempre lascia il tempo che trova, è data con uno sguardo di tipo esistenziale: lo sguardo di chi in un testo confida di trovare strumenti evolutivi utili.
Cosa che il testo di Stanislav Grof e Christina Grof non fa neanche per sbaglio, fatto che si evince da subito quando ci si rende conto di avere davanti un libro che è stato scritto per due categorie di persone:
– per quelli che desiderano approfondire l’argomento della respirazione olotropica, magari al fine di diventare operatori,
– per il mondo accademico e gli intellettuali.
Quest’ultimo punto è particolarmente evidente nelle numerose occasioni in cui gli autori portano argomentazioni e citazioni colte atte a sostenere… qualcosa che è ovvio a un pubblico di un altro tipo. Va bene, ovviamente: a ogni bocca il suo cibo.
Il testo ha dunque un’essenza fortemente mentale e razionale, e non a caso: è scritto da due ricercatori ed è diretto a ricercatori, quando sul campo e quando da scrivania. Non a caso, è pieno di riferimenti a teoria psicologiche e a pratiche terapeutiche, tra Freud, Adler, Jung, Reich… ma anche Maslow (psicologica transpersonale), Pearls (gestalt), Lowen (bioenergetica), Hellinger (costellazioni familiari), Moreno (psicodramma), Schultz (training autogeno), Alexander (medicina psicosomatica), etc.
E giù con paroloni, citazioni colte, frasi in francese o in latino: insomma, tutto il tipico armamentario delle persone cerebrali che vogliono convincere qualcuno di qualcosa… e che rende i testi di questo tipo di una noia mortale. Curiosamente, da adolescente leggevo i primi tre autori citati, mentre le discipline citate di seguito le ho conosciute da adulto, per quanto non mi sia mai indirizzato in quella direzione.
Per fortuna, almeno in questo caso, si tratta di un testo finalizzato a una pratica bioenergetica, con la respirazione per l’appunto, che, casistiche alla mano, offre molto come potenziale di guarigione e scioglimento. La mia sensazione è che offra molto a chi abbia molto da sciogliere, per l’appunto, e che non sia capace di fare da solo… altrimenti avrebbe già fatto, va da sé.
Quindi, per essere sintetici, libro noiosissimo ma disciplina utile.
Altre tre cose sul libro.
La prima è che le uniche parti piacevoli alla lettura sono quelle in cui gli autori raccontano le loro peripezie nell’organizzare i loro seminari in giro per il mondo, tra difficoltà logistiche e difficoltà culturali.
La seconda è una corposa appendice finale in cui sono pubblicati molti disegni fatti da persone subito dopo le loro sessioni di respirazione olotropica… alcuni davvero molto belli, e anzi peccato che siano in bianco e nero e non a colori.
La terza e ultima è la testimonianza sulla presenza, in taluni casi, di energie talmente basse e anomale da poter essere definite come “demoniache”: non è un discorso di religione, ma di evoluzione, tanto che tali energie-presenze vengono affrontate in tante discipline: esorcismi, ipnosi, magia, tecniche di respirazione, etc.
Fosco Del Nero
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