Titolo: Ritorno dall’aldilà (Saved by the light).
Autore: Dannion Brinkley.
Argomenti: new age.
Editore: Edizioni My Life.
Anno: 2008.
Voto: 3.5.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Onestamente non so perché, ormai parecchi anni fa, presi Ritorno dall’aldilà: non ho mai teso ai racconti delle esperienze pre-morte, spesso fantasiosi e tendenzialmente poco attendibili. Forse speravo in qualcosa di più elevato dei soliti racconti sul tunnel in cui si passa e sugli esseri di luce che si incontrano subito dopo, e forse a farmelo sperare era il fatto che l’editore è un editore di crescita personale, e non un editore generalista che punta al largo pubblico (anche se pure tra gli editori di crescita personale, come è ovvio, vi sono delle gerarchie di consapevolezza).
La mia speranza è andata disillusa: Ritorno dall’aldilà, che non a caso avevo messo da parte per molto tempo (salvo poi leggerlo perché, come col cibo, non amo gli sprechi), è esattamente quello che temevo che fosse: un testo su un uomo che muore, vede il tunnel, ci entra, vede gli esseri di luce che gli mostrano la sua vita e gli fanno capire cosa andava bene e cosa no, e via discorrendo.
Ritorno dall’aldilà, però, mette un carico da novanta in aggiunta allo schema standard: il protagonista della vicenda, Dannion Brinkley, avrebbe avuto visioni del futuro, avrebbe sviluppato poteri esp e addirittura avrebbe cambiato le sorti dell’umanità e del pianeta Terra col suo lavoro post-morte.
Già, perché l’autore del libro avrebbe visto un futuro disastroso per l’intera umanità e lo avrebbe cambiato dopo l’incidente: gli è stata affidata dagli esseri di luce quella missione più la missione di costruire dei centri di cura che tuttavia non sono mai ben spiegati, anche perché lui stesso ammette di averci capito poco.
Quel che so io è questo.
Nella quarta di copertina si parla di 117 rivelazioni sul futuro che Dannion Brinkley avrebbe ricevuto nel 1975, di cui 100 si sarebbero già realizzate… ma nel testo tale elenco non c’è. Si accenna a qualcosa di storico ma successo ben prima della pubblicazione del libro nel 2008 (…). Inoltre vi sono molte visioni-previsioni sbagliate, quelle per l’appunto teoricamente scongiurate grazie all’impegno umano dell’autore.
Tuttavia, vi dirò, a me questo interessa poco, praticamente zero.
A me interessano due cose: il livello di consapevolezza che c’è in un testo e gli insegnamenti che esso propone a parole, e su ambo i punti Ritorno dall’aldilà è francamente sconsolante, utile forse solo a quelli che devono ancora essere convinti che c’è qualcosa oltre alla vita (e quindi alla morte) fisica.
Per il resto nel libro c’è davvero poco, se non il generico consiglio di comportarsi bene perché poi si vivranno le conseguenze del proprio operato. Davvero troppo poco, e anzi siamo più sulla morale che sulla spiritualità, una morale peraltro immersa in dense volute di fumo new age.
Fosco Del Nero
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