Titolo: Salva te stesso (Creation of the world).
Autore: Arcadij Petrov.
Argomenti: esistenza, guarigioni, esoterismo, biografia.
Editore: Macro Edizioni.
Anno: 2011.
Voto: 5.
Approfondimento: qui.
Dove lo trovi: Macrolibrarsi, Giardino dei libri, Amazon.
Dai commenti sparsi per la rete, nonché su questo stesso sito, sapevo che Salva te stesso di Arcadij Petrov aveva ricevuto un gradimento veramente discordante: a certi era piaciuto molto, tanto che si auguravano di poter leggere rapidamente il secondo e il terzo libro della trilogia dell’autore russo, mentre altri lo avevano bocciato col massimo sdegno.
La ragione di tale discrepanza è semplicissima, e peraltro risiede in un vecchio vizietto di noi italiani: il cambiamento del titolo rispetto al titolo originale, cosa che facciamo spesso sia con i libri che con i film.
Il titolo originale del libro è La creazione del mondo, che nell’edizione italiana è diventato La creazione dell’universo ed è stato retrocesso a sottotitolo (anzi, sovratitolo, dato che è stato posizionato in alto), mentre il titolo Salva te stesso e l’altro sottotitolo Riattiva le tue capacità extrasensoriali per rigenerarti e guarire facevano ovviamente pensare a un libro sulle guarigioni e sui poteri di guarigione ancora sopiti dell’essere umano.
Fatto che peraltro si abbinava molto bene ad altri libri similari di autori russi, come Grigorij Grabovoj o Petra Neumayer, tutti rivolti al settore benessere-guarigioni. Assolutamente lecito, dunque, attendersi qualcosa del genere.
Viceversa, Salva te stesso è tutt’altra cosa: nel libro si parla sì di poteri di guarigione, e piuttosto estremi peraltro, ma non si fa il minimo accenno a come svilupparli, non essendo esso un testo di saggistica.
Esso è invece la storia della vita dell’autore, Arcadij Petrov, che parte dalla sua situazione di editore per poi diventare un guaritore… e persino il salvatore della Terra!
Insieme all’amico e collaboratore Igor, per la cronaca.
Ecco invece i “nemici”: sul piano terreno tale Lapsin e sul piano eterico-sottile tale Migen, che poi sarebbe il signore delle tenebre, quindi il vecchio Satana.
In mezzo a tutto ciò: da un lato, quello terreno, l’apprendimento di chiaroveggenza, guarigione e altri poteri; dall’altro lato, quello eterico, furiose battaglie con demoni ed eserciti del male.
Il primo punto è ovviamente quello se credere o meno a quanto riportato dall’autore come esperienza personale e affatto frutto di fantasia.
Diciamo pure che propendiamo per il sì.
Il secondo punto è a mio avviso molto più importante, e concerne il cosa egli ha visto. La vita, difatti, che sia vita materiale o vita “sottile”, riflette ciò che noi abbiamo dentro, comprese le nostre convinzioni inconsce. E le convinzioni dell’autore riflettono una visione del mondo vecchio stile, molto dicotomica nel senso di bene-male, e molto classica nel senso di Dio come grande uomo seduto su un trono, e il diavolo ugualmente come essere potente seduto su un grande trono, ma più in basso.
Ora, se è vero che l’energia di cui è composta la creazione, densa o sottile che sia, si declina in infiniti modi, più o meno evoluti, è pure vero che è comunque energia divina, e sta ogni cosa. Uno scontro Dio-diavolo in questo senso non ha ragione di esistere, cosa che peraltro hanno sottolineato tante volte molti maestri spirituali e molte entità canalizzate.
Quindi personalmente posso anche credere che Arcadij Petrov abbia vissuto quelle esperienze, ma ritengo che essere fossero la sua proiezione della sua battaglia interiore per l’avvicinamento al divino.
Battaglia vinta, e di questo sono contento.
Non posso peraltro non notare come, sempre a proposito di egocentrismo (non in senso negativo, ma nel senso di creare proiezioni di sé in ogni ambito), proprio la Russia è stata oggetto dell’Armageddon finale, che proprio Petrov ha condotto.
In conclusione, dico due cose: la prima è che il testo proponeva al lettore X ma poi gli ha presentato Y, da cui la valutazione bassa, e anche una nota di demerito per l’editore; la seconda è che non ci ho messo molto a cambiare il mio atteggiamento verso il libro, trattandolo quasi come un romanzo fantasy.
E, in questo senso, non mi ha affatto annoiato!
Peraltro, in Arcadij Petrov ho percepito un’energia assolutamente positiva, cosa che certo non guasta e che anzi da un certo punto di vista è ciò che conta maggiormente.
Però questo è un sito di crescita personale e questa è una recensione di un libro di crescita personale, da cui la valutazione insufficiente (e che, anzi, in questo senso avrebbe potuto essere ben peggiore, ammorbidita dai due elementi appena riferiti).
Un’ultima cosa: il libro si chiude con un disegno di una ruota suddivisa in dodici parti, a mo’di zodiaco, e il testo stesso si divide in dodici capitoli. Il 12 peraltro è da sempre un numero significativo a livello esoterico, e queste due cose certamente non sono casuali, specialmente nel libro di un autore che sa qualcosa di numerologia.
Fosco Del Nero
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